venerdì 31 dicembre 2010

Crema di cavolfiore, carote e vaniglia

Crema di cavolfiore e carote alla vaniglia


Prometto che per un po' non parlerò più di cavolfiori, ma mi era rimasto questo mezzo piccoletto in frigo... dovevo pur prepararlo in qualche modo no ?

Così, leggendo su... va beh lo confesso, su Cucina Naturale, una ricetta dove si usava la vaniglia per un piatto salato, mi è scattata la molla. Il cavolfiore è già un po' dolce, ma se ci aggiungo anche delle carote (o della zucca, ma non avevo quella dolce dolce) e la vaniglia... viene proprio una cremina  ;)

Se poi, dolce per dolce, ci aggiungo anche il gusto della mandorla....

Ed il risultato ha superato le aspettative, anche se con la consistenza densa, il dolce della verdura, la vaniglia e la mandorla.... a mia moglie è scappato di dire "Si potrebbe proporre come dolce".
In effetti più che un piatto serale, vista la presenza di dolce e salato, potrebbe essere usato per un brunch... o per dirla all'italiana, in una colazione domenicale.


Con questa preparazione auguro a tutti un buonissimo nuovo anno, ricco di serenità e gioie.

Ci vediamo... il prossimo anno  ;)



Ingredienti
Per due persone
  • 1/2 di un piccolo cavolfiore
  • 2 belle carotone o 4 carote piccole
  • 1/2 bicchiere di latte di mandorle
  • poco dado vegetale o sale
  • 1/2 arancia
  • 1,5-2 cm di un bacello di vaniglia
  • 1/3 di cipolla bianca
  • olio evo
Preparazione

Affettate  finemente la cipolla e mettetela ad ammorbidire dolcemente, qualche minuto, con poco olio in una casseruola.
Intanto affettate le carote, dopo averle spellate o grattate, e le cime del cavolfiore mondato. Aggiungetele alla cipolla e fate andare un paio di minuti mescolando.
Bagnate con acqua senza coprire le verdure, quindi incoperchiate e procedete la cottura a fuoco dolce per circa 10-15 minuti mescolando di tanto in tanto.
Scoperchiate ed aggiungete il latte di mandorla ed i semini che toglierete con la punta del coltello dal bacello di vaniglia tagliato per la lunghezza. Aggiugete anche le metà del bacello e continuate la cottura scoperto fino ad ammorbidire le verdure (circa altri 5-10 minuti).
Se il fondo si asciugasse troppo aggiungete poca acqua calda.
Spremete l'arancia e versare il succo in 1/2 litro d'acqua e mettete a scaldare, fermando prima del bollore.
Frullate le verdure ormai morbide, dopo aver tolto i bacelli e qualche pezzo di carota e di cavolfiore per la decorazione, con il frullatore ad immersione e regolate la densità aggiungendo l'acqua aromatizzata all'arancia.
Impiattate e decorate con i bacelli e la verdura.

Consigli
Il latte di mandorla che si acquista è spesso zuccherato, e questo potrebbe rendere la crema troppo dolce. Quindi, se non potete prepararvelo da soli partendo dalle mandorle tritate, potete ridurre la quantità di latte ed aggiungere qualche mandorla tostata e spellata ad inizio cottura. 

martedì 28 dicembre 2010

Insalata di cavolfiore, arancia e mela verde

Insalata di cavolfiore, arancia e mela verde


Ho preparato questa insalatina, la prima volta, dopo aver letto che il cavolfiore si può mangiare crudo oltre che cotto.
La cosa mi ha incuriosito, e visto che ormai ho superato la diffidenza verso questa verdura, conquistato poi dalle sue proprietà benefiche, ho deciso di provare.

A dire il vero ne ho preparata una sola porzione, pronto come il solito a veder storcere in casa il naso di fronte ai miei "esperimenti".
Invece, dopo il primo assaggio, il mio angelo non solo me ne ha pappata una buona metà, ma ha voluto che la ripreparassi anche il giorno dopo e... questa poi, che postassi in fretta la ricetta per le sue amiche  !!!!

Per completare il piatto, ho voluto aggiungere all'abbinamento con l'arancia, già usato con piacere nel finto cous cous, quello con la mela: anche di questo avevo letto si poteva usare in cottura, quindi mi son detto, se lo uso a crudo meglio una mela verde, più asprigna e sveglierina :)

L'aggiunta dello zenzero poi, oltre a dare un tocco di piccantino ed insolito all'insalata, aggiunge azioni ipocolesterolemizzante e traspirante che aiutano a ridurre gli eccessi di queste festevità.
Combinati con l'effetto potente delle fibre presenti nel cavolfiore e con la loro azione diuretica, possiamo dare un colpo di spugna agli eccessi Natalizi e... prepararci per il cenone di S.Silvestro  :)

p.s.: vi assicuro che l'azione diuretica del cavolfiore è proprio potente, lo sa bene lo zerbino del bagno che stanotte ha fatto gli straordinari ed è stato calpestato almeno una decina di volte !!!!!!


Ingredienti
Dosi per 2 persone
  • 1 arancia biologica
  • 1/2 cavolfiore piccolo
  • 1 mela verde biologica
  • 1 cucchiaino di zafferano zenzero (errata corridge)
  • olio evo
  • sale e pepe
Preparazione

Lavare e tagliare l'arancia a metà: una metà spremerla e metterne 3/4 del succo in una terrina con dell'acqua fredda. Con il 1/4 rimasto preparare una vinagrette in una ciotola, con 2 cucchiai d'olio evo, lo zenzero, sale e pepe, mescolando con cura.
Tagliare il cavolfiore mondato e diviso in cime, a fettine sottili ed immergerle nell'acqua acidulata con l'arancia.
Lavare bene la mela, togliere il torsolo ed affettarla in modo che ogni pezzetto abbia la sua parte di buccia; man mano che si ricavano i tocchetti metterli a bagno con il cavolfiore.
Dell'altra metà dell'arancia togliere la buccia (solo la parte arancione), quindi pelarla al vivo e ricavare dalle fettine pelate dei pezzettini.
Scolare cavolfiore e mela dal bagno ed aggiungere l'arancia, mescolare e condire con la vinagrette all'arancia e zenzero.

Si accompagna molto bene, per il suo gusto fresco e leggero a del pesce, magari cotto a vapore o nel sale.

domenica 19 dicembre 2010

Finto cous cous di cavolfiore

finto cous cous di cavolfiore

Quando ho visto nel numero di novembre della Cucina Naturale, questo modo originale di usare il cavolfiore, ho deciso di provarlo subito.

Nella rivista veniva proposto addolcito con miele e datteri, ma io ho preferito un più tradizionale cous cous di verdure.

Ed il cavolfiore, oltre che di stagione, fa bene anzi benissimo: il cavolfiore sembra infatti sia un anti-cancerogeno in grado di fermare gli enzimi che attivano il cancro aumentando invece l'attività di quelli che neutralizzano ed eliminano gli agenti cancerogeni.
Di certo è una fonte di vitamine K (importante coagulante) e C (antiffiammatorio), di potassio e fosforo, due ricariche importanti di energia e benessere, nonchè di fibre.

Anche lo zafferano ha un'azione tonica ed i carotenoidi (presenti anche nella carota) ha effetto antiossidante, se poi anche la zucca... che altro ci serve per passare l'inverno :)

Insomma una ricetta facile e veloce, sana, buona e colorata che può dare soddisfazione anche nelle serate più bigie e fredde.

finto cous cous di cavolfiore_

E non finisce qua: nell'articolo ho trovato spunto per un'altra ricetta davvero originale con il cavolfiore che, incredibile ma vero, ha conquistato anche il mio tesorone ^-^

Ma questa ve la racconto la prossima volta :)

Ingredienti
Per 2 persone
  • un piccolo cavolfiore o mezzo cavolfiore normale
  • 1 carota
  • 2 patate medie
  • 2 belle fette di zucca
  • 1/2 cipolla
  • gambi e torsolo del broccolo (avanzati nei giorni scorsi e conservati gelosamente)
  • un pizzico di zafferano in pistilli
  • 1 arancia biologica
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 foglia d'alloro
  • sale e pepe
  • olio evo
Preparazione
Tagliare il cavolfiore in cimette, passarlo al frullatore fino a che si riduce in granelli della dimensione di un cous cous.
Miscelare dello zafferano con dell'acqua calda salata e quindi aggiugerlo al cous cous di cavolfiore, mescolando con cura.
Mettere a cuocere al vapore in acqua aromatizzata con le scorze d'arancia, avendo cura di terminare la cottura quando è ancora ben sodo, quasi croccantino.
Mentre intiepidisce, passare carote, patate e cavolo tagliate a tocchetti, per qualche minuto al vapore, fermandosi molto prima che siano morbide.
In una padella scaldare l'olio con poco aglio e la foglia di alloro, aggiungere la cipolla tagliata a rondelle, aggiungere le verdure cotte al vapore e la zucca. Saltare per qualche minuto e quindi sfumare con poca acqua ed altro zafferano e poco pepe.
Continuare a stufare fino a completa cottura, salando poco prima della fine e mescolando alla fine con poco succo d'arancia.
Versare su ogni piatto un fondo di cous cous di cavolfiore e su questo le verdure stufate.
Se vi piace potete potete tenere nella padella delle verdure un po' del fondo di cottura, allungarlo con acqua ed addensarlo con maizena o fecola di patate, formando una salsina da versare su tutto.
Decorate con qualche zesta di limone biologico o di arancia.

venerdì 17 dicembre 2010

Si stava meglio quando si stava peggio...

supa puareta

Quante volte l'ho sentito ripetere, magari seguito da "... non xe butta via gnente". In questi giorni devono essermi tornati in mente spesso, perchè ho cercato davvero di non buttare via niente, mettendo da parte anche quelle parti che di solito scartavo in cucina.

E quando ieri ho sentito, per la prima volta a dire il vero, "Colasion da re, pranso da principe, xena da puareto", son rimasto di sasso.

E' più o meno quello che faccio da qualche mese, da quando stò cercando di prestare attenzione a quello che mangio ed a come mangio, o se preferite a mangiare con la testa oltre che con la pancia.
Mi ha fatto sorridere pensare che non servono fior fiore di nutrizionisti o dietologi per scoprire quello che i nostri veci sanno da sempre.

E così questa sera ho preparato una zuppa degli avanzi, povera anzi poverissima, ma così piena di gusto, calore e... tempo. Anche il tempo contribuisce a renderla più saporita: parlo del tempo servito a mettere da parte gli avanzi, del tempo usato per prepararli e cucinarli.

Ma è anche il tempo che ci separa da questi detti.
Difficile per noi che possiamo entrare in un supermercato e scegliere di mangiare di tutto, che fino a poco tempo fa... non era così.
Che il vino buono si vendeva ed in casa si beveva la graspia, un vinello leggermente acidulo ottenuto da quanto si poteva spremere dalle graspe, le vinaccie, una volta tolte dal mosto (presto vi racconterò qualcosa su questa graspia).

Così questa zuppa, fatta con i gambi grossi e le foglie più dure dei broccoli, i torsoli del cavolfiore, il pane raffermo, qualche patata ed un pezzettino di maiale, mi ha fatto viaggiare più "fantasticamente" della macchina del tempo.

Peccato che solo mentre la gustavo mi è venuto in mente la cucina zen, dove il monaco addetto alle cucine non butta niente, nemmeno le bucce di patate o carote.... "accidenti le ho buttatele ho sprecate".

Sarebbe bastata questa zuppa per farmi sentire in pace con il mondo, ma dopo questa... mi aspettava qualcosa di stupendo. Potete vederlo sul panaro in fondo a questa foto.

supa puareta

Ma non ve ne parlo ora, merita davvero un post tutto suo, quindi ci tornerò presto.

Ingredienti
Riporto cos'ho usato io, ma vedete voi quel che vi avanza...
  • 1 torsolo di broccolo ed eventualmente le foglie esterne
  • 2 torsoli e foglie dure di broccolo
  • 2 patate (o bucce di patata ?!)
  • (bucce di carota ?!)
  • 2 fettine di speck o altro salume, possibilmente affumicato, o vecchia crosta di formaggio grana
  • 1/2 cipolla bianca
  • sale e pepe
  • semi di finocchio e di kumino
  • aglio
  • salvia
  • olio evo
Preparazione
Tagliare i torsoli a pezzi, la patata a pezzi più piccoli, le foglie a fettine fine, lo speck a quadrati o losange spesse.
Mettete tutte le verdure a rosolare in un tegame con poco olio. Quando saranno un po' colorite aggiungete lo speck, la cipolla tagliata a rondelle spesse, l'aglio intero e la salvia tritata fine.
Fate insaporire per qualche minuto, aggiungete i semi di finocchio e kumino (che si sentano, ma senza esagerare), ed il sale grosso pestato con il pepe.
Aggiungete acqua fino a coprire tutto, incoperchiate e seguite la cottura a fuoco dolce aggiungendo acqua quando fosse troppo asciutta.
Quando le verdure saranno tenere (circa un'ora), aggiungete il pane raffermo tagliato a pezzetti piccoli, e continuate la cottura mescolando con vigore in modo che si amalgami al tutto formando, assieme alla patata, una bella crema densa.
Versate nel piatto e servite con poco olio e formaggio.

giovedì 16 dicembre 2010

Pasticcio di creckers, cime di rapa e stracchino

Pasticcio di crecker, cime di rapa e stracchino

Proprio stamattina, andando a pranzo, stavo passando davanti ai banchetti di Campagna Amica pensando a questa ricettina, quando vedo un bel mazzetto di cime di rapa far capolino fra cavolfiori e broccoli.

Si tratta di una proposta di Cucina Naturale di questo mese: comincio ad apprezzare molto questa rivista, ormai l'unica che compro, per il giusto equilibrio tra ricette davvero originali e l'attenzione all'aspetto salutistico; il tutto senza gli eccessi di altre riviste di questo genere: insomma se ci va il fiocchetto di burro... ce lo mettono :)
Anche la rivista poi è bella: fresca, leggera, ben illustrata... insomma mi piace, se non si fosse capito ;)

La ricetta originale prevedeva l'uso del pane carasau, ma la città intasata dal traffico mi ha impedito di raggiungere la pizzeria dell'amico Ignazio (dove il carasau non manca mai) e mancava il tempo per prepararlo come ho fatto altre volte.

Fortuna vuole che avessi ancora un po' dei creckers prepararati qualche giorno fa per il mio cucciolino.
Lui li adora, per non parlare poi di mio fratello, che sembra avere un radar che lo porta qui appena sfornzati :)

Si tratta di una variazione delle Streghe delle Sorelle Simili, dove uso il lievito di birra invece della pasta madre.
Il risultato non è lo stesso (con con la pasta madre sono fantasmagorici), ma sono comunque molto più buoni e sani di quelli comprati: niente grassi saturi o idrogenati, solo sano olio d'oliva.

Pasticcio di crecker, cime di rapa e stracchino


E poi c'era lo stracchino... cime di rapa, appena amare ma con moderazione, stracchino, sfoglie croccanti... tutto prometteva bene, quindi era impossibile resistere, specie visto che questa settimana non avevo ancora toccato un formaggio.

La signora poi stasera voleva riso in bianco... no no, per lei riso in bianco, per me pasticcio :P
Davvero ve lo consiglio, e comunque se non vi convincono le cime, potete usare altre verdure più o meno amare.

Ingredienti
Per i creckers
  • 250 gr di farina
  • 130-160 gr di acqua
  • 1-4 cucchiai olio evo
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 12 gr di lievito di birra
Per il pasticcio, 1 persona
  • 50 gr di creckers
  • 80-100 gr di stracchino
  • 2 mazzetti di cime di rapa
  • sale
  • olio evo
  • pan grattato
  • 1 cucchiaio di formaggio grana grattuggiato
Preparazione dei creckers

Non ho specificato il tipo di farina, perchè in genere sceglgo se ottenere un gusto più neutro, usando solo farina 00, o più intenso, ad esempio mescolando della farina 0 con semola rimacinata o fioretto di mais.
Anche di olio potete mettere da 1 a 4 cucchiai a seconda di quanto friabili volete siano i creckers.
Sciogliete il lievito in metà acqua tiepida a cui avrete aggiunto un cucchiaino di malto o miele o zucchero, ed aspettate qualche minuto perchè il lievito si attivi.
Quindi aggiungete acqua e lievito alla farina, e proseguite a lavorare ed aggiungere acqua fino ad ottenere un impasto umido, molto morbido ma non appiccicoso.
Poco prima di terminare con l'acqua (o subito dopo averla finita) spargete il sale sulla spianatoia ed incorporatelo all'impasto.
Lavorate almeno 15 minuti, battendo di tanto in tanto la massa sul piano di lavoro.
Fate riposare in un recipiente oliato e coperto, in luogo tiepido (20-22°C), per un'ora circa (o fino al raddoppio del volume).
Mentre scaldate il forno a 220 °C, prendete dall'impasto lievitato una pallina, infarinatela ed aiutandovi con la macchinetta per la pasta (la mitica nonna papera), tiratela progressivamente fino ad uno spessore molto sottile; nella mia lo spessore massimo è 9, di solito tiro fino a 6 o 7, a seconda della croccantezza che desidero.
Mettete quindi la striscia d'impasto sulla teglia foderata con carta forno, bucherellatela con la forchetta, spennellatela con acqua ed olio, salatela (se vi piace) e ritagliatela alla forma voluta.
Procedete così fino a riempire la teglia, infornate e togliete dal forno a doratura raggiunta.
Passate ad un'altra teglia fino ad esaurire l'impasto.
Alla fine, per dare un po' più di croccantezza, spengo il forno e rimetto tutti i creckers su una teglia e lascio il forno appena socchiuso.

Preparazione del pasticcio

Sbollentare le cime di rapa, lavate e mondate (conservate le foglie più tenere e le cime, togliendo le coste più dure) in acqua salata.
Oliare una teglia e passarla con il pan grattato. Scaldare poco brodo e bagnarvi i creckers necessari a formare il primo strato, sgocciolateli e metteteli sulla teglia.
Ricoprite con uno strato di cime, salate, mettete qualche pezzetto di stracchino, spolverizzate con un pizzico di formaggio grana.
Procedete così con i restanti ingredienti e terminate con uno strato di creckers che spolverizzerete con una bella presa di grana.
Infornate a 180 °C fino a quando lo stracchino non fila e la superfice non si colora.


martedì 14 dicembre 2010

Bigoli di castagna con zucca, funghi e pancetta

Bigoli di castagna con zucca, funghi e pancetta

Capita anche a voi di proporre l'alternativa di 2-3 piatti e sentirsi rispondere "Si va bene...". "Ma va bene quale dei 3 ?"
Ed in intanto che si cerca di dipanare la nebbia dell'indecisione, cala una cortina di umore grigio, ed il tempo passa.

Alla fine decido di fare di testa mia, preparando un piatto per me con tutte le cose che mi servono per rigenerarmi ed uno.... per gli altri con quello che so non farà storcere loro il naso.

Ma il tempo ormai è poco, ecco perchè fa comodo avere in frigo qualcosa di veloce da preparare, come questi buonissimi bigoli con farina di castagne dei Coghi Veneti.

Non voglio far pubblicità, ma mi piace l'idea di questo gruppo di ristoratori che si sono riuniti in associazione per valorizzare i piatti della cucina storica dei nostri nonni, primo fra tutti la Composta di Montorso, un piatto dei nostri veci dimenticato ed ora recuperato.

Questi bigoli, come le lasagne al broccolo fiolaro, non sono entrati nel circuito commerciale ma si trovano solo nelle piazze vicentine; sono però facilmente preparabili anche a casa sostituendo nel normale impasto dei bigoli un 30% di farina bianca con farina di castagne.

E se la strenuante contesa su cosa preparare ha tolto le energie, la castagna è quello che ci vuole: è ricca di amidi a lento assorbimento che aiutano a dare energia in generale e di vitamine tra cui la B3 che aiuta nel recupero dalla stanchezza mentale.
Se aggiungiamo poi funghi che aggiungono al potassio già fornito in abbondanza dalla castagna, fibre ed altre vitamine del gruppo B ed la zucca con il suo betacarotene, alla fine il piatto sarà anche un toccasana per depurarci ed eliminate tossine e proteggere l'intestino... che non fa mai male :)

Bigoli di castagna con zucca, funghi e pancetta

Io aggiungo che non so se sia stata la zucca, i funghi, le castagne o quella deliziosa cremina... ma dopo questo piatto mi è tornato il buon umore :)

Ingredienti
Dosi per 1 persona
  • 120 gr di bigoli di castagna freschi
  • 1 fetta piccolina di zucca dolce
  • 1 fetta di pancetta tesa
  • 1 manciata di funghi champignon già cotti
  • 1 fettina di porcino secco frullato
  • latte e farina
  • 1 chiodo di garofano, un ciuffetto di rosmarino, 1 foglia di salvia, sale grosso, poco pepe
  • olio evo
Preparazione
Mentre l'acqua di cottura della pasta raggiunge il bollore, tritare gli aromi e pestarli in un mortaio con il sale grosso ottenendo un composto aromatico.
Salare con il composto e far dorare la pancetta tagliata a rettangoli in un padellino senza grassi aggiunti.
In un altro padellino, invece, bollire la zucca a tocchetti per 5 minuti. Pestare 1/3 della zucca con la forchetta o frullarlo, e mescolare il purè ottenuto con il latte. Aggiustare di sale ed addensare con poca farina ottenendo una cremina non troppo densa, aggiustando di sapidità con il composto aromatico.
Mentre la pasta cuoce, saltare in poco olio i funghi e la zucca rimasta, insaporendo con il composto aromatico.
Mescolare la pasta alla crema di zucca, quindi impiattare coprendo con zucca, funghi e pancetta, e spolverizzando con il granulato di funghi porcini.

domenica 12 dicembre 2010

Cavoletti e zucca con crumble di pistacchi ed arancia

cavoletti di buxelles e zucca con crumble di pistacchi ed arancia

Li avevo adocchiati un paio di giorni fa sul banco del mio fruttivendolo, ma ormai il frigo straripava, e poi avevo quella pinta di pasta e fagioli da finire....

Ma ieri proprio non ho resistito. Anche se non è una verdura che amo moltissimo, ho voluto farmi sedurre dalle loro qualità: sono ricchissimi di ferro, acido folico e potassio, in pratica una bella ricarica energetica e l'ideale per il mio amore, che però alla fine non li ha voluti assaggiare.
Inoltre con la presenza di colorofilla, acidi fenolici, vitamine del gruppo B aiutano a recuperare vitalità ma anche ad eseritare un'azione antinfiammatoria e depurativa.

Resta comunque un gusto non sempre gradevole, ecco perchè ho pensato di domarlo con l'aroma dell'arancia e la dolcezza della zucca, con la quale tra l'altro il cavoletto ben si combina nell'azione antinfiammatoria e depurativa.

Volendo aggiungere un tocco in più, l'idea del crumble mi stuzzicava, ed il pistacchio poi con la sua persistenza ha accompagnato il sapore del broccolo fino alla fine ed oltre, facendomi dimenticare totalmente la mia diffidenza iniziale.

Peccato per il mio angelo che non ha voluto assaggiarli ;)


cavoletti di buxelles e zucca con crumble di pistacchi ed arancia

Una piccola nota: nel crumble, per mia scelta, non ho usato il burro. Se però volete una copertura più croccante, vi consiglio di sostituire nella preparazione l'olio d'oliva, che rende le briociole più friabili, con del burro morbido.

Ingredienti
Per una persona
  • una decina di cavoletti di bruxelles
  • una fetta di zucca (dolce mi raccomando)
  • una manciata di farina
  • una manciata di pistacchi non salati
  • la buccia di 1/3 d'arancia (solo la parte arancione)
  • il succo di mezza arancia
  • olio evo (extra vergine d'oliva)
  • sale e pepe
Preparazione
Mondare i cavoletti delle foglie più esterne e coriacee e ripulire il torsolo alla base. Pulire la fetta di zucca, sbucciarla e tagliarla a tocchetti.
Mettere a bollire i cavoletti per 10 minuti in acqua salata dove avrete aggiunto il succo d'arancia. In un altro pentolino fate bollire per 5 minuti aggiungere i tocchetti di zucca. Scolare zucca e broccoletti e far asciugare.
Intanto preparare il crumble frullando la farina, i pistacchi, la buccia d'arancia ed un pizzico di sale.
Lavorando a mano aggiungere poco alla volta l'olio fino ad ottenere un composto bricioloso.
Disporre su una pirofila unta d'olio le verdure, salate e pepate a piacere, e ricoprire con il crumble.
Passare in forno a 200°C fino a quando il crumble non inizierà a colorirsi (circa 15 minuti).

venerdì 10 dicembre 2010

Lasagne al broccolo fiolaro con speck, zucca e...

lasagne al broccolo fiolaro con speck, zucca e ricotta_

Domenica scorsa, alla festa di Campagna Amica, non ho potuto fare a meno di prendere una confezione di lasagne al broccolo fiolaro di Creazzo.

Innanzitutto perchè adoro questa crocifera, tutta vicentina, dalle provate proprietà benefiche: è stato dimostrato, infatti, che grazie all'alta concentrazione di sulforafano, stimola la pruduzione di bile, ha un'azione protettiva sulle pareti dello stomaco e dell'intestino, ed esercita un'efficace azione antitumorale.

Non l'ho trovato documentato, ma penso abbia anche un effetto... stimolante-energetico-rigenerante... a vedere domenica come gli espositori, non proprio più giovanissimi, zompettavano di qua e di là, incuranti della pioggia, rincorrendo fanciulle per offrire bei mazzi della pregiata verdura (ne sa qualcosa Mara :)))

Insomma un toccasana ! Se poi si aggiunge che la dolcezza, specie dei suoi teneri germogli (i fioi in dialetto, che danno il nome fiolaro alla verdura), la rendono gustosa ma delicata, capirete perchè qui a Vicenza si apra, alle prime gelate, una vera e proprio caccia al broccolo fiolaro.

Anche se non amo tirare la pasta, così rilassante e tonificante, in questo caso ho ceduto soprattutto perchè ho potuto gustare e verificare l'artigianalità e la qualità del prodotto.

Per giocare con il gusto dolce e pieno del broccolo ho voluto scegliere lo speck, con la sua sapidità ed aromaticità, e la zucca che ben si combina con la sua dolcezza al broccolo, e non solo.
Infatti la zucca, con i suoi carotenoidi, agisce sulle funzioni del sistema immunitario, e quindi ben si combina con la vitamina C ed i principi antiffiamatori presenti nel broccolo.

Insomma un piatto tutta salute, che già con i suoi colori brillanti mette di buon umore. Mi mancava un legante, e per restare sul salutista, non mi andava di usare la panna, che tra l'altro, secondo me, copre ed ammazza facilmente i sapori.

Quindi ho scelto di usare una crema leggerissima fatta con poca ricotta (di per se poco grassa) ed acqua di cottura della pasta.

Unica nota: la pasta non conserva, dopo la cottura, un gusto intenso del broccolo. La prossima volta, quindi, aggiungerò per rafforzarne il richiamo un po' di broccolo cotto e ridotto in crema alla ricotta nel preparare la salsina di accompagnamento.


Ingredienti

per 3 persone
  • 220-240 gr di pasta fresca al broccolo fiolaro
  • due fette di speck da 1/2 cm
  • 1 bella fetta di zucca dolce
  • qualche bacca di ginepro e qualche grano di pepe nero
  • un paio di foglie di salvia
  • 1 etto di ricotta
  • olio evo
Preparazione
Mentre fate bollire l'acqua per cuocere la pasta, schiacciate pepe e ginepro e metteteli a scaldare in poco olio di oliva. Appena le bacche inizieranno a soffriggere spegnete e lasciate insaporire l'olio.
Nel frattempo tagliate a cubetti piccoli la zucca e mettetela a lessare nell'acqua di cottura della pasta.
Tagliate anche lo speck a dadini piccoli piccoli e, dopo aver tolto bacche e grani, mettetelo nell'olio ancora caldo.
Scolate la zucca non troppo tenera ed aggiungetela allo speck.
Buttate la pasta e mentre cuoce, in un padellino, aggiungete poco alla volta l'acqua di cottura della pasta alla pasta, fino ad ottenere una crema piuttosto liquida. Aromatizzate a piacere, io consiglio di aggiungere un po' di broccolo lessato e frullato, per richiamare il sapore della pasta.
Spadellare la pasta appena pronta con speck e zucca, e servire con un po' di crema per piatto.

Per la pasta al broccolo
Se volete preparare da voi la pasta al broccolo, potete lessare le foglie del broccolo in acqua salata per qualche minuto e quindi frullarle.
Preparare quindi la classica sfoglia con 250 gr di farina, 2 uova e 30/40 gr di crema di broccolo fiolaro. Se necessario, aggiungete altra farina o poca acqua tiepida per ottenere la consistenza e l'elasticità voluta.

martedì 7 dicembre 2010

Il mio piccolo chef !!!

Patate "francesi" di Ale

Avevo già pronto un bel post, foto archiviata, articolo già scritto, ero pronto a pubblicarlo quando... ieri sera il mio cucciolino mi guarda e mi dice: "papà, tu lo sai come si fanno le Patate alla francese !"

Dopo una rapida scorsa mentale al mio archivio di ricette, ho dovuto capitolare: "No amore, tu lo sai ?"

"Ma certo !!! Adesso ti spiego..." e parte a sciorinarmi la sua versione delle patate, come dovevano essere preparate.

Mentre mi preparavo ad una sequenza di improbabili accostamenti, sono rimasto a bocca aperta mentre mi proponeva una preparazione non solo plausibile, ma direi... impeccabile.

Dovendo rinunciare al suo aiuto per preparare il suo piatto (era già pronta la pasta nel piatto), ho seguito le sue indicazioni alla lettera e... le patate sono venute davvero buonissime.

Lo so che a voi sembrerà la classica ricetta per delle patate in padella, ma volete mettere quanto mi rende orgoglioso scoprire il piccolo chef che si nasconde nel mio amoruccio ?

Ho deciso, però, di non riportarvi tutta la ricetta: vedete, il mio patatino ha un ingrediente segreto, che non svela a nessuno. Quindi ho deciso di lanciarvi una sfida:

Il primo che indovinerà l'ingrediente segreto delle Patate alla francese di Ale riceverà un regalo preparato da mio piccolo chef con le sue manine.

Ecco come Ale prepara le sue Patate alla francese:

"... metti le patate tagliate a cubetti o a triangolini (e sbollentate 5 minuti) nella padella con un po' di olio, poi metti le foglie di salvia e il rosmarino, un pezzetto di poco aglio, poi aggiungi l'ingrediente segreto e quella cosa a granetti che si mette nel riso (granulato vegetale bio). Poi cucini fino a quando sono belle croccanti".

L'amore di papà :)

Adesso lascio a voi l'arduo compito d'indovinare l'ingrediente segreto, ma attenti, solo il primo che risponderà con un commento indicando l'ingrediente segreto si aggiudicherà il premio.

P.s.: non è ammessa al concorso la mia sorellona, a cui Ale ha confidato (nell'orecchio) il suo ingrediente segreto ;)


Complimenti a Silvia, la prima di voi ad aver scoperto l'ingrediente segreto. Preparati Silvia a ricevere un regalo tutto speciale, firmato da Ale :)

domenica 5 dicembre 2010

Metti un giorno all'ikea...

risotto alla birra con salmone
"Tu, oggi pomeriggio, col bimbo, me e la macchina, andiamo all'Ikea".
Ebbene si, proprio come nei migliori sketch di Migone, anche a me è toccato il giro all'Ikea.

A dire il vero, dopo anni di convivenza, qualche tecnica l'ho affinata :)
Così questa volta sono riuscito a sga
ttaiolare, "devo andare a prendere i ricettari della Cometa Pasticciona in Associazione", per tornare solo quando ormai mia moglie era alle casse.

Che poi è di solito il momento più bello, beh dopo aver pagato ovviamente; si perchè mentre sei in cassa ti rendi conto, da una sbirciata veloce, che nel carrello sono finite cose che tu nemmeno avevi visto sugli scaffali e lì sorge il dubbio: "mi è partito un embolo e l'ho preso senza rendermene conto, o è stato il piccolo ???".

Pagando con questo dubbio, firmando la ricevuta che la mefistofelica cassiera mi porge, mi consola il pensiero che subito dopo le casse c'è il mercatino degli alimenti svedesi, finalmente qualcosa che piace anche a me !!!!

E' divertente perdersi nella serie di improbabili sapori proposti: le patatine alla cipolla, salse di strani tuberi in tubetto, confetture di bacche polari... unica certezza, classico ed immancabile alla fine del tour, è il salmone affumicato.

Che poi si compra ed infila in fondo al frigo; di solito lo si cerca quando ci prende la ciclica depressione in cui siamo piombati alla mattutina vista dei rotolini morbidi e paffuttelli che sbordano dalla tuta, o il nuovo ciuffetto grigio ai lati delle tempie. Ecco allora che ci affidiamo al miracoloso omega 3, moderno filtro di eterna giovinezza, di cui sentiamo dire il salmone sia ricco.

Ma questa volta ho voluto rendere giustizia a questo prelibato filettino, riservandogli un posto d'onore a tavola.
Liberata la testa da Mingone, Ikea, ammiccanti rotoli paffuttelli, cassiere mefistofeliche, ho iniziato ad immaginare il pescione nella sua coraggiosa risalita dal mare, ripercorrere fiumi, saltare cascate, per arrivare finalmente a riprodursi.

E mentre me lo immaginavo in qualche bel fiume scozzese, come quello qui a fianco, pensavo a come poterlo preparare: "Salmone, Scozia...Scozia, birra".

Ecco l'idea: un risotto alla birra con il salmone affumicato.
Non avevo mai preparato un risotto alla birra, e non avevo voglia di cercare una ricetta, ma alla fine il risultato mi è piaciuto: la birra scelta, con il suo retrogusto amarognolo, ha aiutato a sottolineare il sapore affumicato del salmone.
Mi sarebbe piaciuta una birra torbata, per legarla con il suo sentore di fumo all'affumicatura del pesce, ma non ho avuto il tempo per cercarla :(

L'uso dell'aneto come spezia è per me davvero piacevole con il pesce, e trovo aiuti, con il luppolo, a definire ed esaltare ancor di più la separazione dei sapori. Inoltre, come ogni spezia, insaporisce ed aiuta a ridurre la quantità di sale.

Per il riso ho provato la varietà Baldo, molto buono e cremoso, davvero speciale per risotti.

Ultimo consiglio: non usate formaggio (disturberebbe il gusto) e burro (ci sono già i grassi del salmone e l'olio) per questo risotto.

RISOTTO ALLA BIRRA CON SALMONE
Ingredienti

Dosi per 3 persone
  • 240 gr di buon riso da risotti
  • 1 piccola confezione (50 gr ??) di salmone affumicato
  • 1 litro di brodo vegetale
  • 1 bicchiere abbondante di birra chiara ben luppolata (retrogusto amarognolo)
  • mezza cipolla bianca
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 o 3 belle prese di aneto essicato
  • qualche cucchiaio di olio e.v. d'oliva
  • sale e pepe
Preparazione
Mettete nella pentola di cottura del riso un paio di cucchiai d'olio evo con l'aglio pelato e tagliato in 4. Quando inizia a soffriggere spegnete la fiamma e lasciate aromatizzare l'olio.
Nel frattempo affettate finemente la cipolla e tagliate a striscioline il salmone. Fate ammorbidire la cipolla in due cucchiai di olio evo a fuoco basso, e prima che prenda colore aggiungete il salmone ed un bel pizzico di aneto.
Mentre il salmone inizia a cuocere, rosolate brevemente e mescolando il riso all'olio aromatizzato (privato dell'aglio). Quindi sfumate con mezzo bicchiere di birra e continuate la cottura, appena evaporata la birra, come per un normale riso aggiungendo brodo quando serve.
Intanto aggiungete un buon mestolo di brodo o di acqua calda anche al salmone e fatelo ammorbidire a fiamma bassissima e coperto.
Quando il riso sarà quasi pronto, aggiungete un altro mezzo bicchiere di birra e completate la cottura senza aggiungere altro brodo.
A fiamma spenta, aggiungere il salmone e la cipolla, mantecare e se necessario, aggiustare di sale e pepe.
Servire spolverizzando con altro aneto.

Con questa ricetta partecipo al contest Controcorrente proposto da /Alessandro del blog La renna in cucina.


giovedì 2 dicembre 2010

Fai volare la Cometa Pasticciona: regala uno, due, tre sorrisi

Fai volare la Cometa Pasticciona e regala uno, due, tre sorrisi

Come avete avuto modo di leggere negli ultimi post, il concorso è concluso, finalmente il Ricettario Favoloso della Cometa Pasticciona è pronto, è stato preparato perfino un calendario ed abbiamo festeggiato con tanti bambini.... ma non è finita.

Mi fa piacere dire che grazie all'aiuto di tante persone, voi per primi, questo bellissimo progetto, e con esso la Cometa Pasticciona, è potuto decollare.

Quello che manca ancora è che questa bellissima Cometa possa volare in alto e lontanissimo.

Per aiutarci a realizzare tutto questo basta davvero poco: acquistate 1 copia, 1 soltanto, e regalatela ad un bambino.

Non importa se non avete figli, nipoti o cuginetti: regalatela ad un vicino, o al primo bambino che incontrate, magari proprio la vigilia di Natale.

Perchè con un piccolo gesto potrete regalare uno, due, tre sorrisi.

Il primo sorriso sarà quello del bambino che riceve il regalo: ne siamo certi, e l'abbiamo visto alle feste della Cometa Pasticciona quanto i bambini si siano divertiti a giocare, pasticciare e gustare piatti preparati con le loro mani (se non c'eravate, guardate le foto nel blog di Mara).

Il secondo sorriso sarà quello di un bambino che probabilmente non conoscerete mai (ma che io certamente conosco, o ho già incontrato).
Non penso di averlo ancora detto, ma anche grazie ai fondi raccolti con questo progetto, l'Associazione Cometa ASMME potrà sostenere l'assunzione per tre anni di un medico c/o il Centro Malattie Metaboliche Ereditarie di Padova (guardate a pagina 8 della rivista n.16 di ASMME).
Grazie a questo medico, quel bambino, potrà ricevere più controlli ed assistenza.

Il terzo sorriso... il terzo sorriso è il vostro: perchè, già lo sapete, niente rende più felici di donare, spontaneamente e vedere il sorriso di chi riceve.

Se anche voi volete donare uno, due, tre sorrisi leggete qui come richiedere un Ricettario Favoloso.

venerdì 19 novembre 2010

E' arrivata la cometa !!!

Finalmente, dopo tanto lavoro e soprattutto con il vosto preziosissimo aiuto, è pronto ed ordinabile il Ricettario "Favoloso" della Cometa Pasticciona.
Siccome sarete certamente curiosi, eccone un'anteprima che purtroppo non rende giustizia al ricettario stampato: solo toccandolo potrete godere della preziosa e bellissima carta utilizzata (donata dalla Cartiera Gruppo Cordenons) e solo usandolo potrete invece scoprire la divertente e pratica rilegatura che gli consente di restare in piedi sul tavolo, ben aperto, senza l'ausilio di leggii.


Per ordinarlo basta seguire questi semplici passaggi:
  1. calcolare il costo di ricettario/i e spedizione
  2. effettuare il versamento sul CCPostale o sul CCBancario dell'Associazione indicando come causale "Donazione per la Cometa Pasticciona"
  3. richiedere l'invio alla segreteria dell'Associazione ASMME via mail, info@cometaasmme.org, specificando:
    - Cognome e Nome
    - Indirizzo
    - Numero Copie e tipo spedizione
    - Nome dell'esecutore e Data del versamento
Il ricettario può essere richiesto con un'offerta minima di € 10,00 a copia, mentre per il calcolo del costo di spedizione potete usare questa semplice tabella:

Tipo SpedizioneNum.max.copiePrezzo
Piego Libri ordinario
consegna non garantita, speridizione in 3-5 giorni
4€ 1,60
Piego Libri raccomandato odinario
consegna tracciata, spedizione in 3-5 giorni
4€ 4,00
Piego Libri raccomandato odinario
consegna tracciata, spedizione in 3-5 giorni
10€ 6,60
Raccomandata 1
consegna tracciata, spedizione in 1 giorno
1€ 6,30
Raccomandata 1
consegna tracciata, spedizione in 1 giorno
4€ 9,30
Pacco Celere 1
consegna tracciata, spedizione in 1 giorno
10€ 12,60

Le coordinate per effettuare il versamento sono:
  • dalla Posta

    Associazione Cometa ASMME Onlus
    Conto Corrente Postale 15 11 43 58

  • dalla Banca

    Coordinate Bancarie IT 78 D-06225-62600-07400290916K
    Cassa di Risparmio del Veneto
    Agenzia di Legnaro - Padova
Per qualsiasi chiarimento potete scrivere un'email direttamente alla segreteria dell'associazione, info@cometaasmme.org.

Per chi lo desiderasse, è disponibile anche il bellissimo calendario 2011 realizzato con i disegni che i bambini delle scuole elementari di Vicenza hanno realizzato per il concorso "I profumi ed i sapori della Cometa Pasticciona".

Il calendario può essere richiesto con un'offerta minima di € 3,00 a copia sempre all'associazione Cometa Asmme. Per calcolare il costo della spedizione, usate la tabellina sopra riportata considerando che 1 libretto pesa quanto 3 calendari.

Eccone l'anteprima.

mercoledì 17 novembre 2010

Una FESTA FAVOLOSA per un LIBRO FAVOLOSO

Ci siamo... siamo ormai in dirittura d'arrivo, pronti a suggellare questo lungo viaggio iniziato con un contest di cose buone fatto da persone con un cuore grande.

Molto presto, chi lo desidera, potrà sfogliare di persona il frutto di questo lungo e duro lavoro che abbiamo fatto tutti insieme, ma prima di svelarvi un anteprima del libro (tanto per stuzzicare ancora di più la vostra curiosità) e prima di fornirvi tutti i dettagli per l'acquisto, munitevi di carta e penna e segnate sull'agenda i dettagli delle due uniche tappe della Cometa Pasticciona, per toccarla con mano, per festeggiarla, per dare il vostro contributo per la causa che ha spinto tutto questo e perchè no, anche per incontrare di persona me ed Alberto.


Domenica 21 Novembre
LA COMETA PASTICCIONA
presso la GIARDINERIA DRAGO
in via Ca'Toalda 5 a Schio in provincia di Vicenza
in collaborazione con la Coldiretti
dalle ore 9.30 alle 11.30 e dalle 15.00 alle 18.00

Come vi avevamo anticipato la festa prevede 6 laboratori per bambini e nello specifico:

ore 9.30-11.30
LATTE E FORMAGGIO (laboratorio per imparare a fare il formaggio)
GIOCHIAMO CON I COLORI DELL'AUTUNNO (un gioco creativo attraverso i prodotti dell'autunno - foglie, rami ecc)
LE MANI IN PASTA - PICCOLI CUOCHI ALL'OPERA gestito da Natalia Cattelani (laboratorio culinario con protagoniste alcune ricette della Cometa Pasticciona)

ore 15.00 - 18.00
I COLORI DI MADRE NATURA (laboratorio di profumi delle piante aromatiche e quant'altro)
ACQUA FONTE DI VITA (laboratorio di esperimenti)
LE MANI IN PASTA - PICCOLI CUOCHI ALL'OPERA gestito da Natalia Cattelani (laboratorio culinario con protagoniste alcune ricette della Cometa Pasticciona)

Per tutto il giorno verranno esposti i disegni delle scuole elementari che hanno partecipato al concorso per il calendario "I colori ed i sapori della Cometa Pasticciona".

Inoltre, sempre tutto il giorno, la nostra fatina Marina (Marina Rocchetti), intratterrà nello spazio IL LIBRO MAGICO RACCONTA con le letture animate delle favole della COMETA PASTICCIONA (testi di Marina Rossi e disegni di Giorgia Uraghi)

In questa occasione verrà venduto e presentato ufficialmente il ricettario della Cometa Pasticciona e il suo calendario 2011. L'intero incasso realizzato con la vendita del libro, del calendario, di gadgets e delle iscrizioni ai laboratori della Cometa Pasticciona del 21 Novembre andranno interamente all'Associazione Cometa ASME.


Domentica 28 Novembre
CAMPAGNA AMICA
lo staff della Cometa Pasticciona sarà ospite della Coldiretti
in Piazza dei Signori a Vicenza
in occasione di Campagna Amica gestita dalla Coldiretti
Nella giornata del 28 Novembre, negli spazi della Cometa Pasticciona sono invitati tutti i bambini a disegnare, colorare con Giorgia Uraghi (illustratrice del libro) e ad ascoltare le fiabe con la voce della fatina Marina (Marina Rocchetti).
Per la vendita on-line del favoloso libro della Cometa, vi aggiorneremo presto.
Avete segnato tutto?
Bravi!!! Non ci resta che darci appuntamento a Schio o a Vicenza!!!

mercoledì 10 novembre 2010

La Cometa stà arrivando....


Eccola... è quasi pronta e stà per decollare la nostra Cometa Pasticciona. E con la Cometa torno anch'io, dopo quasi un mese di assenza forzata.

Vi abbiamo voluto anticipare come si presenterà, ancora prima di potere aprire gli ordini per dire ancora grazie a tutti: senza i vostri contributi non avremo mai potuto realizzare questo progetto.

Nel frattempo, per quanti avessero voglia o possibilità di passare per Vicenza, domenica 21 Novembre si terrà a Schio, presso la Giardineria Drago, una giornata intera dedicata alla Cometa Pasticciona ed ai suoi bimbi ed alla presentazione ufficiale del ricettario (i dettagli dell'evento e per l'acquisto del libro verranno comunicati a giorni).

I bambini potranno preparare alcune ricette della Cometa Pasticciona con Natalia Cattelani, del blog Tempo di Cottura, nei laboratori delle Fattorie Didattiche di Vicenza potranno scoprire giocando colori, profumi e sapori della natura. Infine, tra un'attività ed un'altra, la simpaticissima Marina li coinvolgerà con la lettura delle favole della Cometa Pasticciona.

Infine sarà aperta anche una piccola mostra con i disegni che le scuole primarie di Vicenza hanno inviato per partecipare al concorso "I sapori ed i colori della Cometa Pasticciona", di cui abbiamo selezionato (impresa difficile perchè erano tutti bellissimi) 14 disegni per il calendario dell'Associazione Cometa Asmme.

I più grandi potranno invece deliziarsi con le proposte a km 0 degli agricoltori di Vicenza.

Insomma una giornata davvero speciale a cui siete tutti invitati.

venerdì 24 settembre 2010

Paccheri alla ricotta di bufala, zafferano e menta

pacheri alla ricotta zafferano e menta_

Che per fare un piatto "speciale" servano ingredienti di qualità ormai è scontato, e la ricotta che usa Ignazio....

Non amo fare pubblicità, l'ho già detto, ma mi piace parlare di chi mette passione ed amore in cucina, ed Ignazio è proprio fra questi.
Non solo sa mettere tutta la passione e l'intensità della sua Sardegna in quello fa e che propone, ma per farlo sceglie solo gli ingredienti migliori e più particolari.

Ecco che le pizze si arricchiscono con basi saporite e mai banali, particolare quella di kamut, e ti trasportano con i profumi ed i sapori degli insaccati e formaggi sardi, ti rapiscono con gli accostamenti particolari ma gustosissimi. Pizze e non solo: farinata di ceci, focacce, pasticcio con pane carasau...

Devo ammettere che di strada ne faccio parecchia per andare a prendere la sua pizza, passando davanti ad almeno altre 3 pizzerie d'asporto, e spesso la pizza arriva a casa non sempre calda... ma che importa: ne vale davvero la pena.

E poi chiacchierando nell'attesa si fanno scoperte interessanti. Come quando ieri ha voluto farmi assaggiare la ricotta che mette nelle sue pizze.
Che delizia, la ricotta di bufala Antico Demanio è davvero buonissima: non ha il gusto asciutto, talvolta sabbioso di certe ricotte, al contrario il sapore è intenso ma avvolgente, morbido, con un sentore quasi di panna.

E poichè mi fido dei consigli di Ignazio, ho voluto preparare una pasta come mi ha suggerito: ricotta, zafferano e menta.

pacheri alla ricotta zafferano e menta

Ovviamente l'ho voluta un pochino rielaborare, ma il gusto è proprio buonissimo, ricco ed intenso come mi aspettavo.

Ingredienti
Per 2 persone
  • 12 paccheri
  • 300 gr di ricotta di bufala
  • 1 uovo
  • latte
  • miele (facoltativo)
  • zafferano
  • menta (io ho usato menta da poco seccata)
  • sale
Preparazione

Accendere il forno a 220 °C e mettere a bollire l'acqua per la pasta, ed appena bolle versare la pasta.

Mentre la pasta cuoce, preparare il ripieno, lavorando separatamente tuorlo ed albume. Quest'ultimo va montato a neve ferma con un pizzico di sale.
Il tuorlo invece, dopo avervi aggiunto qualche pistillo di zafferano e del sale, va stato lavorato con la frusta. Mi raccomando poco zafferano alla volta, ed assaggiare ogni volta, o alla fine sarà l'unico gusto che sentirete.

Dividete quindi il tuorlo lavorato 4 parti; in una vanno aggiunti 2/3 della ricotta, amalgamandola con un cucchiaio di legno. Quindi va aggiunto delicatamente anche 2/3 dell'albume, cercando di non smontarlo: questo sarà il ripieno.

Un altra parte del tuorlo va amalgamata con poca ricotta: questo composto verrà usato come copertura dei paccheri e per la decorazione.

Il tuorlo rimasto non viene usato (a meno che non facciate una pasta per 4 persone).

Con il terzo della ricotta residua, si preparerà la base aggiungendo poco latte fino a formare una crema fluida. Facoltativamente potete addolcirla con del miele, o aromatizzarla con delle mandorle tritate. Io non ho voluto distrarre dal gusto della ricotta, quindi poco latte, un pizzico di sale e nient'altro.

Si procede alla seconda cottura, riempiendo i paccheri con la sache a poche, e ponendoli su una teglia ricoperta di carta forno bagnata e strizzata, passata con pochissimo burro.
Si versa sui paccheri la crema di tuorlo e ricotta (tenendone un cucchiaio da parte) e si inforna fino a che l'interno non sarà ben gonfio e l'esterno dorato.

Ammetto appena sfornati facevano un figurone, con l'interno cresciuto e bello gonfio, quasi fosse un soufle. Solo che come accade spesso con i soufle, poco dopo la sfornatura si sono sgonfiati.

Si procede quindi ad impiattare versando sul fondo del piatto la crema di ricotta e latte, e decorata con poca crema al tuorlo, ricotta e zafferano. Quindi vi si appoggiano i paccheri appena sfornati, cospargendoli con un po' di menta tritata.

martedì 21 settembre 2010

UNO... DUE... TRE... I VINCITORI DELLA COMETA

"Chi ha vinto ???"

"Cosa si vince?"

"Chi ha vinto cosa??"

Ma un pò di calma e ordine per favore...

Ora vi svelo i nomi dei vincitori di questa "luminossima" raccolta chiamata COMETA PASTICCIONA partita il 26 Maggio scorso.

Il suo viaggio è stato lungo ma ricco di tante cose..... ricette, blog, bambini, eventi. Con la sua luce abbagliante è stata accolta in molte delle vostre cucine, ha fatto cucinare e divertire molti bambini "pasticcioni" e si è fatta voler bene.

Eh si... perché come tutte le comete che si rispettino, ha portato tante belle notizie. Quali??? Ma come !!!

Ha raccolto tutte le ricette... tutte le foto... tutti i pasticci che sono stati fatti e li ha pubblicati nel suo sito http://www.lacometapasticciona.org/...

... sta lavorando alla pubblicazione del suo primo FAVOLOSO RICETTARIO...

... sta organizzando una grande festa natalizia con tanti bambini che si divertiranno a pasticciare...

... ma cosa più importante, in questo momento, ha scelto con cura e amore i vincitori tra tutti i "cuochi pasticcioni" che hanno contribuito ad una raccolta di ben 193 ricette...

Non lo ha fatto da sola ma in primis con il nostro giudice supremo, la super mamma blogger "NATALIA" (che noi foodblogger conosciamo per il suo sito "Tempo di cottura" e che le appassionate di "cucina televisiva" seguivano nella stagione passata nella trasmissione "La prova del cuoco") e in un secondo tempo con me e Mara.

Le tre ricette scelte da Natalia vincono una copia del suo primo libro di ricette fresco, fresco di stampa "Ricette per gioco"; i vincitori decretati da me e Mara, invece, riceveranno una copia del ricettario favoloso e il pupazzo mascotte dell'evento.... la nostra Cometina.


Ma ecco i vincitoriiii....... decretati da Natalia:



per l'idea fantastica, divertente e vincente senza fronzoli e ricami vince il libro "Ricette per gioco" di Natalia il PAC-MAN PAPPAFRUTTA di Letizia del blog GeniGenitori





per la scelta degli ingredienti e per il grande impegno di Blanca vince il libro "Ricette per gioco" di Natalia IL PRATO DI BLANCA del blog Accantoalcamino's blog





perchè in un'unica ricetta c'è il connubio perfetto tra gusto e gioco vince il libro"Ricette per gioco" GLI SPUNTALLEGRI di Ambra del Gattoghiotto




Ed ecco i vincitori decretati dal sottoscritto e da Mara:



per l'originalità con cui ha presentato la ricetta (la sua ricetta illustrata ci ha lasciato a bocca aperta) vince il ricettario favoloso della Cometa e la mascotte LA TORTA DI PANETTONE di UnaZebrApois






per la semplicità e l'originalità vince il ricettario favoloso della Cometa e la mascotte CI MANGIAMO IL MARE di Elga del blog Semi di Papavero






per impegno e fantasia di un piccolo "cuoco pasticcione" vince il ricettario favoloso della Cometa e la mascotte IL BOSCHETTO PASTICCIONE del piccolo Manu del blog Gli amori di Dida



A tutti gli altri, invece, va il nostro grazie più grande: senza tutte le vostre numerose ricette, che abbiamo raccolto, letto con cura e amato una per una, la nostra piccola alla nostra piccola Cometa Pasticciona non avrebbe avuto un senso.

Ma restate con noi: a breve renderemo pubblica la lista delle ricette che abbiamo selezionato come protagoniste del favoloso ricettario della Cometa.


A tutti i vincitori, invece, prego volerci inviare un'email all'indirizzo della Cometa Pasticciona info@lacometapasticciona.org indicando nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico entro il 30 Settembre 2010.

lunedì 13 settembre 2010

Lasagne tartufate con latte di nocciola

Lasagne tartufate con latte di nocciola

Sabato mattina, il suocero chiama e mi avvisa: "Alberto, dovete venire... se il piccolo vuole le nocciole venite... è pieno di nocciole.... ma sbrigati prima che arrivino le 'donne'... "

Dopo due minuti è di nuovo lui: "Ho provato a scorlare l'albero e sono venute giù quelle più grandi e belle; dai sbrigati"

Vesto in fretta e furia il cucciolo, gli preparo la merenda e partiamo. Vi assicuro, il nonno aveva ragione: nocciole a non finire, tanto che prima di finire una pianta Ale è stanco e la borsa che mi trascino è già piena a metà.
Ammetto che forse ne troviamo tante perchè agli altri non piace l'idea di raccoglierle proprio lì, in quel posto; ma... sono buone quanto quelle che si trovano in un bosco, il posto è tranquillo e posso lasciare il piccolo girare intorno con sicurezza...
Curiosi ???? Tanto non ve lo dico dove le prendiamo, vi dico solo che mia mamma ha detto che non verrà più a mangiare da me, quando le ho proposto questo piatto ;)

Comunque per farla breve, tornato a casa mi è venuto a mente che non abbiamo ancora finito le nocciole dell'anno scorso.
Pensando a che sapore abbinare al dolce della nocciola, con quel retrogusto di legno un po' astringente sul finale, mi è tornato "in bocca" il gusto del tartufo usato un paio di giorni fa; restava da decidere come mettere tutto assieme a quelle buone lasagnette fresche che aspettavano in frigo.

Scarto subito l'idea di usare del formaggio per il gusto troppo forte che coprirebbe gli altri due (anche se alla fine non ho resistito a proporre a parte del taleggino misto pecora fuso.... una delizia che ho scoperto oggi).
Scarto anche l'idea della besciamella o della panna: troppi grassi che ammorbidiscono l'astringenza della nocciola ma ammazzano anzi legano l'aroma del tartufo, che si esprime al meglio, secondo me, in purezza.

Alla fine scelgo di usare il latte, più leggero e meno grasso; certo non da solo, con la nocciola, ma non frullata o risulterebbe un pochino sabbiosa in bocca.
L'idea è semplice quanto efficace: latte di nocciola. Utilizzando il sistema con cui si prepara il latte di mandorle, ottengo un sapore leggero, che non lega e non è sabbioso.

Ci siamo, un tocco di timo per esaltare il sentore di bosco del tartufo, del buon olio dei miei colli berici (da cui arrivano anche nocciole e tartufo) ed il piatto è pronto: semplice, pochi sapori ma ben bilanciati, prodotti di stagione del territorio... l'ideale dopo una passeggiata immersi nella natura.

Un suggerimento per gustarlo al meglio: prima di impiattare provate su una forchettata di pasta a misurare la quantità di latte che consenta di bilanciare i due sapori; dovete lasciare che al primo impatto domini il tartufo per essere poi avvolto dal gusto di nocciola che accompagna, senza mai dominare, il tartufo fino alla fine.

Ingredienti
Per due persone
  • 120 gr di tagliatelle all'uovo fresche
  • 1/2 bicchiere di latte
  • 250-300 gr di nocciole da sgusciare
  • tartufo tritato sott'olio
  • olio evo
  • 2 rametti di timo fresco
Preparazione

Sgusciare le nocciole, trittarle col frullatore e quindi aggiungere, sempre frullando, poco latte per volta fino ad ottenere una crema semi liquida.
Lasciare riposare mentre cuocete la pasta.
Prima di scolare la pasta, filtrare con un telo di cotone a maglie strette separando il latte dalla pasta (mettetela da parte).
Mettere in una padella 3 cucchiai di olio evo, il tartufo ed il timo, versare la pasta scolata e spadellarla per qualche minuto, in modo che si insaporisca a fondo.
Impiattare versando, un attimo prima di servire, qualche cucchiaio di latte di nocciola.

sabato 11 settembre 2010

Polenta pasticciata... speedy

Polenta pasticciata

Ammetto di non amare utilizzare alimenti precotti ma... a casa mia non manca mai un pacco di polenta pronta.

Badate, una buona polenta, prodotta artigianalmente in una gastronomia, ma pur sempre un piatto pronto. Il fatto è che con il piccolo che si inventa all'ultimo minuto che quello che ho preparato stasera non gli va (grrrr....) la polentina (ai ferri o fritta) è un rimedio veloce ed irresistibile.

Ma ieri proprio non avevo niente in frigo, se non pochi avanzi, e quel po' di sugo al pomodoro... ma pasta anche oggi ?!?!

Così mi è tornato a mente quella polentina pasticciata che, quando da piccolo andavo in montagna con mia mamma, era il nostro piccolo lusso il giorno di mercato.

Che delizia, calda, sugosa e filante. Davvero me la ricordo ancora. E così ho pensato a questa polentina pasticciata multistrato, giusto perchè non mi bastavano ne' il sugo ne' il formaggio per riempire tutti gli strati.

Polenta pasticciata

Veloce e deliziosa :)

Ingredienti
Per due persone
  • 500gr di polenta cotta da affettare
  • sugo al pomodoro e verdure
  • Asiago d'allevo o altro formaggio non stagionato filante
  • Sopressa Vicentina o altro salame o salsiccia
  • formaggio grana grattuggiato
  • rametti di rosmarino
  • olio evo
Preparazione

Affettare la polenta a fettine da 1/2 cm circa. Ungere d'olio una piccola terrina e fare un primo strato di polenta.
Rivestire la polenta di sugo al pomodoro e coprire con abbondante formaggio grana.
Fare un altro strato di polenta, che andrà ricoperto con fettine di Asiago, fette sbriciolate di sopressa e qualche ago di rosmarino tritato.
Ripetere con un altro strato al sugo e terminare con uno al formaggio, sopressa e grana.
Infornare per 20 minuti a 200°C, ed aspettare 10 minuti prima di tagliarla e servirla.

mercoledì 8 settembre 2010

Risotto al profumo di tartufo e .... capra

Risotto al profumo di tartufo e... capra

L'acqua di questi giorni, oltre ad aver lavato via i colori dell'estate, si è portata anche il mio buon'umore. Bhe... non per molto però :)

Insomma, mi è bastato pensare a tutto quello che porta l'autunno, con i suoi colori, i suoi profumi, i suoi frutti. E poi c'è la promessa di un inverno, con il suo freddo, il tepore della casa e della stufa, e poi... ricominciare con la primavera.
Ditemi come si può essere di cattivo umore pensando a tutto questo ?!

Anzi per prepararmi all'autunno che chiama l'estate, ho pensato ad un piattino che contenesse un po' dell'uno e dell'altra, un po del calore del sole ed un po' quello che mettiamo nelle case (e nei piatti) quando il sole si nasconde.

Le patate e poi il riso segnano proprio il passaggio da estate ad autunno, e poi sono compagne nelle calde minestre invernali della tradizione.
Il tartufo invece porta in sè tutto il profumo del bosco e della terra, umida e fredda, che per me dipingono perfettamente l'autunno.

I profumi ed il calore autunnale c'erano, ma... volevo qualcosa di più intenso, giusto per buttarmi alle spalle quella freschezza dei piatti estivi e prepararmi ai sapori caldi ed intensi dei mesi freddi.

Ed eccoli li, nascosti nel frigo: un pezzetto di formaggio tenero di capra e un goccio di pinot, elementi perfetti per una piccola fonduta che, messa a lato, discreta e non forzata, può essere combinata a piacere con il sapore del tartufo.

Insomma alla fine questo piatto ha superato anche le reticenze di chi diceva "a me niente capra, per carità"; forse a spuntarla è stato proprio quel rostì di formaggio, messo li bell'apposta per la sua irresistibile croccontezza.

Ingredienti
Per due persone
  • 160 gr di riso da risotti: ognuno scelga il suo, io il Vialone nano delle Abbadesse, proprio a km 0 per me
  • 1 piccolo scalogno
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco (io ho usato pinot nero vinificato in bianco)
  • 1,5 litri di brodo (io ho usato il dado vegetale fatto in casa)
  • tartufo tritato
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 patata media
  • 100 gr di formaggio tenero di capra
  • 2 cucchiai di vino bianco secco
  • 2 cucchiai di latte
  • 1-2 cucchiai di maizena
  • olio evo
Preparazione

Far rosolare dolcemente il riso con qualche cucchiaio d'olio per qualche minuto, mescolando. Aggiungere lo scalogno affettato sottilmente e continuare la cottura mescolando per qualche minuto ancora.
Aggiungere il vino e far sfumare. Aggiungere quindi anche il tartufo e continuare la cottura del riso coprendo con il brodo e mescolando di tanto in tanto, aggiungendo brodo quando il riso si asciuga.

Mentre il riso cuoce, tagliare la patata a piccoli cubetti. Far rosolare l'aglio ed il rosmarino in qualche cucchiaio d'olio. Quando questi saranno ben coloriti, toglierli e rosolare per bene le patate, senza cuocerle del tutto. Toglierle dal fuoco e metterle sulla carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.

Quando il riso è quasi cotto, mantecarlo mescolandolo con energia, aggiungere le patate e far riposare nella pentola coperta.

Mentre riposa tagliare 4 fettine di formaggio e metterle a cuocere in una padella con poco olio fino a quando formano una bella crosticina su ogni lato.

Preparare poi la fonduta con il restante formaggio tagliato a pezzettini, il latte ed il vino. Quando il formaggio sarà ben sciolto, addensare aggiungendo poco alla volta l'amido setacciato.

Impiattare tenendo separata la fonduta dal riso e decorare con il rostì ed un rametto di rosmarino.

Suggerimenti
Consiglio di iniziare con poco tartufo e dopo qualche minuto assaggiare: se non basta aggiungere altro tartufo, far insaporire ed assaggiare di nuovo. Un gusto eccessivo di tartufo è difficile da bilanciare.
Io non usato nella mantecatura nè il burro nè il formaggio grana. Il primo appensantisce inutilmente il piatto: ci sono già grassi nella fonduta, ed il sapore del tartufo.... non c'è bisogno di burro per dare altro sapore.
Quanto al grana, c'è già del formaggio nel piatto, l'aggiunta del grana distrarrebbe dalla combinazione riso/patata - tartufo/capra: meglio evitarlo.

domenica 29 agosto 2010

Fichi intrappolati e scappati

Fichi intrappolati

Stavo pensando che se intitolassi questo post "Panna cotta ai fichi caramellati", forse renderei subito l'idea di cosa stò presentando.
Però non spiegherei cosa stò mangiando e cosa stò preparando.

Ah i fichi.... ho mai detto che li adoro ? Bhe lo dico ora. E' un frutto fantastico, così dolce e saporito, bello perfino, con questa sua forma a goccia, sinuosa, ...
Il ricordo più bello sui fichi è da bambino, durante un pranzo con amici dei miei. Mi ricordo appollaiato su un ramo di un fico, un pezzo di pane per tasca, e via di pane e fichi, pane e fichi, ....

Mi piacciono poi in tutti i modi ed in tutti gli accostamenti, e penso sia chiaro già dal post precedente; devo però ammettere che anche mangiati in naturalezza (come dice il marito di Barbara) sono fantastici... a meno che....

A meno che non si voglia amplificarne quel sapore nettarino ad un livello tale da... da... sconvolgere le papille gustative.
Allora vale la pena di provarli nella versione proposta da Tania del blog Dulcis in Furno: i Caramellati alla cannella li ho provati l'anno scorso e... wow, fantastici; era un anno che aspettavo di averne per rifarli.

Insomma il protagonista di questo post non può essere la panna cotta, la ribalta spetta al fico.
Qui la panna tenta di intrappolare, di domare il gusto del fico... ma è forse impossibile trattenere incatenato l'incontenibile Houdini ? O catturare la guizzante Trilli di Peter Pan ?

Impossibile: al massimo, quello che la panna riesce a fare, è di smorzare l'impatto iniziale, smorzando con la sua grassezza la sensazione zuccherina, ma ottenedo il contrario di quanto sperato: il sapore e l'aroma del fico vengono esaltati e mantenuti a lungo.

E non ha sorte migliore il piccolo gendarme, la gelatina di zibibbo che per quanto armata di una stecca di vaniglia, non riesce a sovrastare il gusto impetuoso del fico.

Bhe insomma, se vi va di provare i Fichi caramellati di Tania, io vi proporrei di tenerne qualcuno e provare ad intrappolarli in questo o altro modo... se ci riuscite.

Fichi intrappolati

Dopo il primo strato di panna


Ingredienti
Dosi per 6 persone
  • 6 (o 12) fichi non troppo maturi
  • metà del loro peso in zucchero (meglio se di canna)
  • rhum q.b. (ma io lo sostituirei con del vino dolce liquoroso)
  • scorza d'arancia e scorza di limone a piacere
Per la panna cotta (teglia da 12x18, per uno spessore di circa 4/5 cm)
  • 600 ml di panna
  • 300 ml di latte
  • 150 gr di zucchero
  • 14 gr di gelatina
  • 1 stecca di vaniglia o 100 gr di cioccolato bianco (calare un po' lo zucchero in questo caso)
Preparazione
Consiglio di preparare i fichi almeno 2 giorni prima, in modo che possano macerare nel loro sugo; ecco perche ho raddoppiato, le dosi: bisogna pur assagiarli ogni tanto per sentire se sono pronti :)
La mattina pulire i fichi con un tovagliolo umido, tagliare il picciolo e metterli in piedi nel tegame di cottura (che li contenga tutti senza lasciare troppo spazio libero). Bagnarli col rhum o col vino e ricoprirli con lo zucchero.
Alla sera mettere sul fuoco dolce ed appena inizia a sobollire continuare la cottura scoperta a fuoco dolcissimo per circa 1 ora. I fichi dovranno scurirsi e lo scirippo assumere una consistenza densa. Lasciar raffreddare nella pentola e conservare in frigo fino al momento di utilizzarli.

Per la preparazione della panna cotta si deve procedere in due tempi, usando la prima volta 1/3 degli ingredienti, e poi il restante.

Mettere sul fuoco la prima panna cotta: la panna, il latte, lo zucchero ed i semini di vaniglia. Mentre la gelatina (1/3 della gelatina) si ammolla in acqua fredda, scaldare i liquidi fino quasi al bollore.
Spegnere il fuoco ed aggiungere la gelatina alla panna e mescolare bene fino a completo scioglimento.
Versare in una terrina di 12x18 cm rivestita con carta forno. Raffreddare e mettere in frigo fino a quando inizia ad addensare (circa 1 ora).

A questo punto, mentre mettete a sgocciolare i fichi su una griglia, procedete a preparare la restante panna cotta. Raffreddatela e versatela sulla prima e mettete quindi i fichi equidistanti, in piedi.
Mettete in frigo per almeno 3 ore.

Per servire accompagnare con un filo dello sciroppo di fichi. Io ho aggiunto una decorazione fatta con gelatina di zibibbo e poco zucchero, ed pezzetto di vaniglia.

venerdì 27 agosto 2010

Fichi, prosciutto e...

Crostini al caprino con prosiutto e fichi

Oggi mi è arrivata a casa una cassetta di fichi.... buonissimi, dolcissimi.... ma tanto maturi. Bisogna darci dentro subito, quindi vai di fichi.
Preparatevi ad una miniserie di post sui fichi.

Mara mi aveva parlato della sua pizza/focaccia con caprino e fichi, io ero rimasto estasiato a una ricetta della Cucina del Corriere con fichi, prosciutto e gorgonzola.... togli questo, metti quello, cambia 'st'altro...

Ecco nascere quasi da soli questi Fichi con cuore di capra, avvolti nel prosciutto, su crostino saporito.

Il crostino è un pane con tantissimi cereali, gustosissimo, ed il sapore viene dal caprino di capra; io nemmeno sapevo ci fossero i caprini di mucca... capite perchè quando vado a fare la spesa ci metto una vita ??? Mi perdo a vagare curioso e fare domande ai commessi :)
Comunque, siccome pensavo fosse un po' troppo gustoso, l'ho lavorato con dei semini di sesamo tostati, che aiutavano a distogliere il palato dal gusto "capresco" avvicinando il sapore del pane ai cereali.

Il risultato ????

Crostini al caprino con prosiutto e fichi

L'assaggiatrice di casa ha detto: "bhe magari uno...." e dopo un po' : "quello lo mangi ???"

Ingredienti
Per due persone
  • 4 fette di pane ai cereali
  • 4 fichi maturi
  • 4 fette di prosciutto San Daniele (scegliete il gambetto, più dolce, che non diventa troppo salato in cottura)
  • 1 caprino di pecora
  • 4 stelline o cubetti di formaggio di capra media stagionatura
  • 2 cucchiai di semi di sesamo
  • sale
  • foglie di rosmarino (facoltative)
Preparazione

Tostare a fiamma dolcissima i semini di sesamo, dovo averli spruzzati con acqua salata.
Intanto pulire i fichi con un panno carta umido, togliere il picciolo e fare col coltello un segno a croce fino a metà.
Mescolare i semi tostati al caprino (regolatevi a piacere sulla quantità), e spalmare il composto sul pane.
Mettere la stellina di formaggio all'interno del fico, ed avvolgere quest'ultimo con una fetta di prosciutto.
Depositare il tutto sul pane ed infornare a 180° per 15-20 minuti.

Qualche minuto prima di estrarre dal forno potete distribuire un po' di foglie di rosmarino tritate sui fichi: il suo aroma io trovo si combini benissimo al dolce del fico.

Gustare caldi, filanti.

giovedì 26 agosto 2010

FERMATI COMETAAAAA......


Grazie... grazie... grazie...

Quando all'incirca 3 mesi fa abbiamo lanciato questo meraviglioso contest, avevamo aperto con i ringraziamenti, e di conseguenza ci sembra doveroso concludere nello stesso modo.

La Cometa Pasticciona ha concluso il suo primo lungo viaggio, quello verso la raccolta delle ricette per bambini.

Mai ci saremmo aspettati una così grande partecipazione e un tale coinvolgimento da parte di tutti i blogger che attraverso le tante ricette inviate hanno lasciato che la Cometa entrasse nei loro blog per lasciare un messaggio importante: AIUTARE I BAMBINI!

Nel corso di questi 3 mesi, oltre a noi, promotori di questo progetto, e ai food blogger che si sono rimboccato le maniche per pasticciare con, e, per i bambini, si sono aggiunte molte altre persone che con grande entusiasmo ci stanno aiutando a realizzare questa piccola grande impresa.

La "mission" della raccolta di ricette si conclude qui; Natalia, nostra giudice suprema, è già al lavoro per la scelta dei 3 che si sono distinti maggiormente, anche se vorremmo, di cuore, premiare ogni partecipante. Nelle prossime settimane renderemo noti i nomi.

Per quanto riguarda, i sottoscritti, abbiamo già preso il volo per il prossimo viaggio che avrà come meta la pubblicazione del libro della Cometa Pasticciona e contemporaneamente l'organizzazione della favolosa festa natalizia che faremo alla nostra Cometina con l'aiuto di tanti bambini.

Avete fatto tanto, e il minimo che possiamo fare è di tenervi aggiornati sui frutti che questo bellissimo contest ci ha dato, ci sta dando e ci darà, ovviamente sui nostri blog e sul sito della Cometa.

Grazie ancora di cuore,

Mara e Alberto

martedì 24 agosto 2010

Tian provenzale



Anche oggi, per quanto mi riprometta di non comprare riviste, sono stato catturato dalla copertina de La Cucina del Corriere della Sera.

Sfogliando velocemente ho trovato una ricetta facile facile, con cui consumare un po' dei pomodori e delle melanzane che quest'anno l'orto sforna senza sosta.

Una ricetta, tra l'altro, davvero sfiziosa e con quel tanto di mediterraneo da diventare irresistibile: in estate non so resistere alle ricette fresche, solari, aromatiche del mare nostrum.

Si tratta del Tian, un piatto provenzale, tipicamente a base di verdure gratinate, che prende il nome dal recipiente di terracotta in cui viene cucinato.

Detto fatto: la preparazione è veloce, la cottura in forno, a causa della giornata calda, una mezza tortura, ma alla fine il piatto è davvero buono.



Ingredienti
Dosi per due persone
  • 1 melanzana media
  • 3 pomodori
  • 1 zucchina tonda e/o 1 peperone
  • la mollica di qualche fetta di pan carrè
  • pecorino o grana q.b.
  • 3 cucchiai olio evo
  • un mazzetto di timo, origano, basilico
Preparazione
Se preferite eliminare l'acqua di vegetazione delle melanzane, tagliatele a fette spesse, cospargetele con il sale, e mettetele, schiacciate da un peso, a sgocciolare su un piano inclinato per almeno 40 minuti. Al termine lavate le fette per eliminare il sale in eccesso.
Nel frattempo frullate la mollica del pan carrè e dividetela in due parti. Una aromatizzatela con un paio di cucchiai d'olio, il succo di un pomodoro, ed un trito di erbe aromatiche. L'altra metà mescolatela al pecorino o grana grattuggiato.
Tagliate a fette le altre verdure, eliminando dal peperone, se lo usate, i semi e le membrane bianche.
Su una terrina da forno, precedentemente unta con un cucchiaio d'olio, formare dei tortini sovrapponendo ad una feta di melanzana una di pomodoro, una di zucchina e/o una di peperone.
Ongi strato separatelo con una bella spolverizzata di pancarrè aromatizzato con pomodoro ed erbe, ed una di pancarrè e formaggio.
Al termine ricoprire con una generosa manciata dei due pancarrè.
Infornare quindi a 180° per 40 minuti circa. Servire caldo