Che per fare un piatto "speciale" servano ingredienti di qualità ormai è scontato, e la ricotta che usa Ignazio....
Non amo fare pubblicità, l'ho già detto, ma mi piace parlare di chi mette passione ed amore in cucina, ed Ignazio è proprio fra questi.
Non solo sa mettere tutta la passione e l'intensità della sua Sardegna in quello fa e che propone, ma per farlo sceglie solo gli ingredienti migliori e più particolari.
Ecco che le pizze si arricchiscono con basi saporite e mai banali, particolare quella di kamut, e ti trasportano con i profumi ed i sapori degli insaccati e formaggi sardi, ti rapiscono con gli accostamenti particolari ma gustosissimi. Pizze e non solo: farinata di ceci, focacce, pasticcio con pane carasau...
Devo ammettere che di strada ne faccio parecchia per andare a prendere la sua pizza, passando davanti ad almeno altre 3 pizzerie d'asporto, e spesso la pizza arriva a casa non sempre calda... ma che importa: ne vale davvero la pena.
E poi chiacchierando nell'attesa si fanno scoperte interessanti. Come quando ieri ha voluto farmi assaggiare la ricotta che mette nelle sue pizze.
Che delizia, la ricotta di bufala Antico Demanio è davvero buonissima: non ha il gusto asciutto, talvolta sabbioso di certe ricotte, al contrario il sapore è intenso ma avvolgente, morbido, con un sentore quasi di panna.
E poichè mi fido dei consigli di Ignazio, ho voluto preparare una pasta come mi ha suggerito: ricotta, zafferano e menta.
Ovviamente l'ho voluta un pochino rielaborare, ma il gusto è proprio buonissimo, ricco ed intenso come mi aspettavo.
Ingredienti
Per 2 persone
- 12 paccheri
- 300 gr di ricotta di bufala
- 1 uovo
- latte
- miele (facoltativo)
- zafferano
- menta (io ho usato menta da poco seccata)
- sale
Accendere il forno a 220 °C e mettere a bollire l'acqua per la pasta, ed appena bolle versare la pasta.
Mentre la pasta cuoce, preparare il ripieno, lavorando separatamente tuorlo ed albume. Quest'ultimo va montato a neve ferma con un pizzico di sale.
Il tuorlo invece, dopo avervi aggiunto qualche pistillo di zafferano e del sale, va stato lavorato con la frusta. Mi raccomando poco zafferano alla volta, ed assaggiare ogni volta, o alla fine sarà l'unico gusto che sentirete.
Dividete quindi il tuorlo lavorato 4 parti; in una vanno aggiunti 2/3 della ricotta, amalgamandola con un cucchiaio di legno. Quindi va aggiunto delicatamente anche 2/3 dell'albume, cercando di non smontarlo: questo sarà il ripieno.
Un altra parte del tuorlo va amalgamata con poca ricotta: questo composto verrà usato come copertura dei paccheri e per la decorazione.
Il tuorlo rimasto non viene usato (a meno che non facciate una pasta per 4 persone).
Con il terzo della ricotta residua, si preparerà la base aggiungendo poco latte fino a formare una crema fluida. Facoltativamente potete addolcirla con del miele, o aromatizzarla con delle mandorle tritate. Io non ho voluto distrarre dal gusto della ricotta, quindi poco latte, un pizzico di sale e nient'altro.
Si procede alla seconda cottura, riempiendo i paccheri con la sache a poche, e ponendoli su una teglia ricoperta di carta forno bagnata e strizzata, passata con pochissimo burro.
Si versa sui paccheri la crema di tuorlo e ricotta (tenendone un cucchiaio da parte) e si inforna fino a che l'interno non sarà ben gonfio e l'esterno dorato.
Ammetto appena sfornati facevano un figurone, con l'interno cresciuto e bello gonfio, quasi fosse un soufle. Solo che come accade spesso con i soufle, poco dopo la sfornatura si sono sgonfiati.
Si procede quindi ad impiattare versando sul fondo del piatto la crema di ricotta e latte, e decorata con poca crema al tuorlo, ricotta e zafferano. Quindi vi si appoggiano i paccheri appena sfornati, cospargendoli con un po' di menta tritata.