venerdì 31 dicembre 2010

Crema di cavolfiore, carote e vaniglia

Crema di cavolfiore e carote alla vaniglia


Prometto che per un po' non parlerò più di cavolfiori, ma mi era rimasto questo mezzo piccoletto in frigo... dovevo pur prepararlo in qualche modo no ?

Così, leggendo su... va beh lo confesso, su Cucina Naturale, una ricetta dove si usava la vaniglia per un piatto salato, mi è scattata la molla. Il cavolfiore è già un po' dolce, ma se ci aggiungo anche delle carote (o della zucca, ma non avevo quella dolce dolce) e la vaniglia... viene proprio una cremina  ;)

Se poi, dolce per dolce, ci aggiungo anche il gusto della mandorla....

Ed il risultato ha superato le aspettative, anche se con la consistenza densa, il dolce della verdura, la vaniglia e la mandorla.... a mia moglie è scappato di dire "Si potrebbe proporre come dolce".
In effetti più che un piatto serale, vista la presenza di dolce e salato, potrebbe essere usato per un brunch... o per dirla all'italiana, in una colazione domenicale.


Con questa preparazione auguro a tutti un buonissimo nuovo anno, ricco di serenità e gioie.

Ci vediamo... il prossimo anno  ;)



Ingredienti
Per due persone
  • 1/2 di un piccolo cavolfiore
  • 2 belle carotone o 4 carote piccole
  • 1/2 bicchiere di latte di mandorle
  • poco dado vegetale o sale
  • 1/2 arancia
  • 1,5-2 cm di un bacello di vaniglia
  • 1/3 di cipolla bianca
  • olio evo
Preparazione

Affettate  finemente la cipolla e mettetela ad ammorbidire dolcemente, qualche minuto, con poco olio in una casseruola.
Intanto affettate le carote, dopo averle spellate o grattate, e le cime del cavolfiore mondato. Aggiungetele alla cipolla e fate andare un paio di minuti mescolando.
Bagnate con acqua senza coprire le verdure, quindi incoperchiate e procedete la cottura a fuoco dolce per circa 10-15 minuti mescolando di tanto in tanto.
Scoperchiate ed aggiungete il latte di mandorla ed i semini che toglierete con la punta del coltello dal bacello di vaniglia tagliato per la lunghezza. Aggiugete anche le metà del bacello e continuate la cottura scoperto fino ad ammorbidire le verdure (circa altri 5-10 minuti).
Se il fondo si asciugasse troppo aggiungete poca acqua calda.
Spremete l'arancia e versare il succo in 1/2 litro d'acqua e mettete a scaldare, fermando prima del bollore.
Frullate le verdure ormai morbide, dopo aver tolto i bacelli e qualche pezzo di carota e di cavolfiore per la decorazione, con il frullatore ad immersione e regolate la densità aggiungendo l'acqua aromatizzata all'arancia.
Impiattate e decorate con i bacelli e la verdura.

Consigli
Il latte di mandorla che si acquista è spesso zuccherato, e questo potrebbe rendere la crema troppo dolce. Quindi, se non potete prepararvelo da soli partendo dalle mandorle tritate, potete ridurre la quantità di latte ed aggiungere qualche mandorla tostata e spellata ad inizio cottura. 

martedì 28 dicembre 2010

Insalata di cavolfiore, arancia e mela verde

Insalata di cavolfiore, arancia e mela verde


Ho preparato questa insalatina, la prima volta, dopo aver letto che il cavolfiore si può mangiare crudo oltre che cotto.
La cosa mi ha incuriosito, e visto che ormai ho superato la diffidenza verso questa verdura, conquistato poi dalle sue proprietà benefiche, ho deciso di provare.

A dire il vero ne ho preparata una sola porzione, pronto come il solito a veder storcere in casa il naso di fronte ai miei "esperimenti".
Invece, dopo il primo assaggio, il mio angelo non solo me ne ha pappata una buona metà, ma ha voluto che la ripreparassi anche il giorno dopo e... questa poi, che postassi in fretta la ricetta per le sue amiche  !!!!

Per completare il piatto, ho voluto aggiungere all'abbinamento con l'arancia, già usato con piacere nel finto cous cous, quello con la mela: anche di questo avevo letto si poteva usare in cottura, quindi mi son detto, se lo uso a crudo meglio una mela verde, più asprigna e sveglierina :)

L'aggiunta dello zenzero poi, oltre a dare un tocco di piccantino ed insolito all'insalata, aggiunge azioni ipocolesterolemizzante e traspirante che aiutano a ridurre gli eccessi di queste festevità.
Combinati con l'effetto potente delle fibre presenti nel cavolfiore e con la loro azione diuretica, possiamo dare un colpo di spugna agli eccessi Natalizi e... prepararci per il cenone di S.Silvestro  :)

p.s.: vi assicuro che l'azione diuretica del cavolfiore è proprio potente, lo sa bene lo zerbino del bagno che stanotte ha fatto gli straordinari ed è stato calpestato almeno una decina di volte !!!!!!


Ingredienti
Dosi per 2 persone
  • 1 arancia biologica
  • 1/2 cavolfiore piccolo
  • 1 mela verde biologica
  • 1 cucchiaino di zafferano zenzero (errata corridge)
  • olio evo
  • sale e pepe
Preparazione

Lavare e tagliare l'arancia a metà: una metà spremerla e metterne 3/4 del succo in una terrina con dell'acqua fredda. Con il 1/4 rimasto preparare una vinagrette in una ciotola, con 2 cucchiai d'olio evo, lo zenzero, sale e pepe, mescolando con cura.
Tagliare il cavolfiore mondato e diviso in cime, a fettine sottili ed immergerle nell'acqua acidulata con l'arancia.
Lavare bene la mela, togliere il torsolo ed affettarla in modo che ogni pezzetto abbia la sua parte di buccia; man mano che si ricavano i tocchetti metterli a bagno con il cavolfiore.
Dell'altra metà dell'arancia togliere la buccia (solo la parte arancione), quindi pelarla al vivo e ricavare dalle fettine pelate dei pezzettini.
Scolare cavolfiore e mela dal bagno ed aggiungere l'arancia, mescolare e condire con la vinagrette all'arancia e zenzero.

Si accompagna molto bene, per il suo gusto fresco e leggero a del pesce, magari cotto a vapore o nel sale.

domenica 19 dicembre 2010

Finto cous cous di cavolfiore

finto cous cous di cavolfiore

Quando ho visto nel numero di novembre della Cucina Naturale, questo modo originale di usare il cavolfiore, ho deciso di provarlo subito.

Nella rivista veniva proposto addolcito con miele e datteri, ma io ho preferito un più tradizionale cous cous di verdure.

Ed il cavolfiore, oltre che di stagione, fa bene anzi benissimo: il cavolfiore sembra infatti sia un anti-cancerogeno in grado di fermare gli enzimi che attivano il cancro aumentando invece l'attività di quelli che neutralizzano ed eliminano gli agenti cancerogeni.
Di certo è una fonte di vitamine K (importante coagulante) e C (antiffiammatorio), di potassio e fosforo, due ricariche importanti di energia e benessere, nonchè di fibre.

Anche lo zafferano ha un'azione tonica ed i carotenoidi (presenti anche nella carota) ha effetto antiossidante, se poi anche la zucca... che altro ci serve per passare l'inverno :)

Insomma una ricetta facile e veloce, sana, buona e colorata che può dare soddisfazione anche nelle serate più bigie e fredde.

finto cous cous di cavolfiore_

E non finisce qua: nell'articolo ho trovato spunto per un'altra ricetta davvero originale con il cavolfiore che, incredibile ma vero, ha conquistato anche il mio tesorone ^-^

Ma questa ve la racconto la prossima volta :)

Ingredienti
Per 2 persone
  • un piccolo cavolfiore o mezzo cavolfiore normale
  • 1 carota
  • 2 patate medie
  • 2 belle fette di zucca
  • 1/2 cipolla
  • gambi e torsolo del broccolo (avanzati nei giorni scorsi e conservati gelosamente)
  • un pizzico di zafferano in pistilli
  • 1 arancia biologica
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 foglia d'alloro
  • sale e pepe
  • olio evo
Preparazione
Tagliare il cavolfiore in cimette, passarlo al frullatore fino a che si riduce in granelli della dimensione di un cous cous.
Miscelare dello zafferano con dell'acqua calda salata e quindi aggiugerlo al cous cous di cavolfiore, mescolando con cura.
Mettere a cuocere al vapore in acqua aromatizzata con le scorze d'arancia, avendo cura di terminare la cottura quando è ancora ben sodo, quasi croccantino.
Mentre intiepidisce, passare carote, patate e cavolo tagliate a tocchetti, per qualche minuto al vapore, fermandosi molto prima che siano morbide.
In una padella scaldare l'olio con poco aglio e la foglia di alloro, aggiungere la cipolla tagliata a rondelle, aggiungere le verdure cotte al vapore e la zucca. Saltare per qualche minuto e quindi sfumare con poca acqua ed altro zafferano e poco pepe.
Continuare a stufare fino a completa cottura, salando poco prima della fine e mescolando alla fine con poco succo d'arancia.
Versare su ogni piatto un fondo di cous cous di cavolfiore e su questo le verdure stufate.
Se vi piace potete potete tenere nella padella delle verdure un po' del fondo di cottura, allungarlo con acqua ed addensarlo con maizena o fecola di patate, formando una salsina da versare su tutto.
Decorate con qualche zesta di limone biologico o di arancia.

venerdì 17 dicembre 2010

Si stava meglio quando si stava peggio...

supa puareta

Quante volte l'ho sentito ripetere, magari seguito da "... non xe butta via gnente". In questi giorni devono essermi tornati in mente spesso, perchè ho cercato davvero di non buttare via niente, mettendo da parte anche quelle parti che di solito scartavo in cucina.

E quando ieri ho sentito, per la prima volta a dire il vero, "Colasion da re, pranso da principe, xena da puareto", son rimasto di sasso.

E' più o meno quello che faccio da qualche mese, da quando stò cercando di prestare attenzione a quello che mangio ed a come mangio, o se preferite a mangiare con la testa oltre che con la pancia.
Mi ha fatto sorridere pensare che non servono fior fiore di nutrizionisti o dietologi per scoprire quello che i nostri veci sanno da sempre.

E così questa sera ho preparato una zuppa degli avanzi, povera anzi poverissima, ma così piena di gusto, calore e... tempo. Anche il tempo contribuisce a renderla più saporita: parlo del tempo servito a mettere da parte gli avanzi, del tempo usato per prepararli e cucinarli.

Ma è anche il tempo che ci separa da questi detti.
Difficile per noi che possiamo entrare in un supermercato e scegliere di mangiare di tutto, che fino a poco tempo fa... non era così.
Che il vino buono si vendeva ed in casa si beveva la graspia, un vinello leggermente acidulo ottenuto da quanto si poteva spremere dalle graspe, le vinaccie, una volta tolte dal mosto (presto vi racconterò qualcosa su questa graspia).

Così questa zuppa, fatta con i gambi grossi e le foglie più dure dei broccoli, i torsoli del cavolfiore, il pane raffermo, qualche patata ed un pezzettino di maiale, mi ha fatto viaggiare più "fantasticamente" della macchina del tempo.

Peccato che solo mentre la gustavo mi è venuto in mente la cucina zen, dove il monaco addetto alle cucine non butta niente, nemmeno le bucce di patate o carote.... "accidenti le ho buttatele ho sprecate".

Sarebbe bastata questa zuppa per farmi sentire in pace con il mondo, ma dopo questa... mi aspettava qualcosa di stupendo. Potete vederlo sul panaro in fondo a questa foto.

supa puareta

Ma non ve ne parlo ora, merita davvero un post tutto suo, quindi ci tornerò presto.

Ingredienti
Riporto cos'ho usato io, ma vedete voi quel che vi avanza...
  • 1 torsolo di broccolo ed eventualmente le foglie esterne
  • 2 torsoli e foglie dure di broccolo
  • 2 patate (o bucce di patata ?!)
  • (bucce di carota ?!)
  • 2 fettine di speck o altro salume, possibilmente affumicato, o vecchia crosta di formaggio grana
  • 1/2 cipolla bianca
  • sale e pepe
  • semi di finocchio e di kumino
  • aglio
  • salvia
  • olio evo
Preparazione
Tagliare i torsoli a pezzi, la patata a pezzi più piccoli, le foglie a fettine fine, lo speck a quadrati o losange spesse.
Mettete tutte le verdure a rosolare in un tegame con poco olio. Quando saranno un po' colorite aggiungete lo speck, la cipolla tagliata a rondelle spesse, l'aglio intero e la salvia tritata fine.
Fate insaporire per qualche minuto, aggiungete i semi di finocchio e kumino (che si sentano, ma senza esagerare), ed il sale grosso pestato con il pepe.
Aggiungete acqua fino a coprire tutto, incoperchiate e seguite la cottura a fuoco dolce aggiungendo acqua quando fosse troppo asciutta.
Quando le verdure saranno tenere (circa un'ora), aggiungete il pane raffermo tagliato a pezzetti piccoli, e continuate la cottura mescolando con vigore in modo che si amalgami al tutto formando, assieme alla patata, una bella crema densa.
Versate nel piatto e servite con poco olio e formaggio.

giovedì 16 dicembre 2010

Pasticcio di creckers, cime di rapa e stracchino

Pasticcio di crecker, cime di rapa e stracchino

Proprio stamattina, andando a pranzo, stavo passando davanti ai banchetti di Campagna Amica pensando a questa ricettina, quando vedo un bel mazzetto di cime di rapa far capolino fra cavolfiori e broccoli.

Si tratta di una proposta di Cucina Naturale di questo mese: comincio ad apprezzare molto questa rivista, ormai l'unica che compro, per il giusto equilibrio tra ricette davvero originali e l'attenzione all'aspetto salutistico; il tutto senza gli eccessi di altre riviste di questo genere: insomma se ci va il fiocchetto di burro... ce lo mettono :)
Anche la rivista poi è bella: fresca, leggera, ben illustrata... insomma mi piace, se non si fosse capito ;)

La ricetta originale prevedeva l'uso del pane carasau, ma la città intasata dal traffico mi ha impedito di raggiungere la pizzeria dell'amico Ignazio (dove il carasau non manca mai) e mancava il tempo per prepararlo come ho fatto altre volte.

Fortuna vuole che avessi ancora un po' dei creckers prepararati qualche giorno fa per il mio cucciolino.
Lui li adora, per non parlare poi di mio fratello, che sembra avere un radar che lo porta qui appena sfornzati :)

Si tratta di una variazione delle Streghe delle Sorelle Simili, dove uso il lievito di birra invece della pasta madre.
Il risultato non è lo stesso (con con la pasta madre sono fantasmagorici), ma sono comunque molto più buoni e sani di quelli comprati: niente grassi saturi o idrogenati, solo sano olio d'oliva.

Pasticcio di crecker, cime di rapa e stracchino


E poi c'era lo stracchino... cime di rapa, appena amare ma con moderazione, stracchino, sfoglie croccanti... tutto prometteva bene, quindi era impossibile resistere, specie visto che questa settimana non avevo ancora toccato un formaggio.

La signora poi stasera voleva riso in bianco... no no, per lei riso in bianco, per me pasticcio :P
Davvero ve lo consiglio, e comunque se non vi convincono le cime, potete usare altre verdure più o meno amare.

Ingredienti
Per i creckers
  • 250 gr di farina
  • 130-160 gr di acqua
  • 1-4 cucchiai olio evo
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 12 gr di lievito di birra
Per il pasticcio, 1 persona
  • 50 gr di creckers
  • 80-100 gr di stracchino
  • 2 mazzetti di cime di rapa
  • sale
  • olio evo
  • pan grattato
  • 1 cucchiaio di formaggio grana grattuggiato
Preparazione dei creckers

Non ho specificato il tipo di farina, perchè in genere sceglgo se ottenere un gusto più neutro, usando solo farina 00, o più intenso, ad esempio mescolando della farina 0 con semola rimacinata o fioretto di mais.
Anche di olio potete mettere da 1 a 4 cucchiai a seconda di quanto friabili volete siano i creckers.
Sciogliete il lievito in metà acqua tiepida a cui avrete aggiunto un cucchiaino di malto o miele o zucchero, ed aspettate qualche minuto perchè il lievito si attivi.
Quindi aggiungete acqua e lievito alla farina, e proseguite a lavorare ed aggiungere acqua fino ad ottenere un impasto umido, molto morbido ma non appiccicoso.
Poco prima di terminare con l'acqua (o subito dopo averla finita) spargete il sale sulla spianatoia ed incorporatelo all'impasto.
Lavorate almeno 15 minuti, battendo di tanto in tanto la massa sul piano di lavoro.
Fate riposare in un recipiente oliato e coperto, in luogo tiepido (20-22°C), per un'ora circa (o fino al raddoppio del volume).
Mentre scaldate il forno a 220 °C, prendete dall'impasto lievitato una pallina, infarinatela ed aiutandovi con la macchinetta per la pasta (la mitica nonna papera), tiratela progressivamente fino ad uno spessore molto sottile; nella mia lo spessore massimo è 9, di solito tiro fino a 6 o 7, a seconda della croccantezza che desidero.
Mettete quindi la striscia d'impasto sulla teglia foderata con carta forno, bucherellatela con la forchetta, spennellatela con acqua ed olio, salatela (se vi piace) e ritagliatela alla forma voluta.
Procedete così fino a riempire la teglia, infornate e togliete dal forno a doratura raggiunta.
Passate ad un'altra teglia fino ad esaurire l'impasto.
Alla fine, per dare un po' più di croccantezza, spengo il forno e rimetto tutti i creckers su una teglia e lascio il forno appena socchiuso.

Preparazione del pasticcio

Sbollentare le cime di rapa, lavate e mondate (conservate le foglie più tenere e le cime, togliendo le coste più dure) in acqua salata.
Oliare una teglia e passarla con il pan grattato. Scaldare poco brodo e bagnarvi i creckers necessari a formare il primo strato, sgocciolateli e metteteli sulla teglia.
Ricoprite con uno strato di cime, salate, mettete qualche pezzetto di stracchino, spolverizzate con un pizzico di formaggio grana.
Procedete così con i restanti ingredienti e terminate con uno strato di creckers che spolverizzerete con una bella presa di grana.
Infornate a 180 °C fino a quando lo stracchino non fila e la superfice non si colora.


martedì 14 dicembre 2010

Bigoli di castagna con zucca, funghi e pancetta

Bigoli di castagna con zucca, funghi e pancetta

Capita anche a voi di proporre l'alternativa di 2-3 piatti e sentirsi rispondere "Si va bene...". "Ma va bene quale dei 3 ?"
Ed in intanto che si cerca di dipanare la nebbia dell'indecisione, cala una cortina di umore grigio, ed il tempo passa.

Alla fine decido di fare di testa mia, preparando un piatto per me con tutte le cose che mi servono per rigenerarmi ed uno.... per gli altri con quello che so non farà storcere loro il naso.

Ma il tempo ormai è poco, ecco perchè fa comodo avere in frigo qualcosa di veloce da preparare, come questi buonissimi bigoli con farina di castagne dei Coghi Veneti.

Non voglio far pubblicità, ma mi piace l'idea di questo gruppo di ristoratori che si sono riuniti in associazione per valorizzare i piatti della cucina storica dei nostri nonni, primo fra tutti la Composta di Montorso, un piatto dei nostri veci dimenticato ed ora recuperato.

Questi bigoli, come le lasagne al broccolo fiolaro, non sono entrati nel circuito commerciale ma si trovano solo nelle piazze vicentine; sono però facilmente preparabili anche a casa sostituendo nel normale impasto dei bigoli un 30% di farina bianca con farina di castagne.

E se la strenuante contesa su cosa preparare ha tolto le energie, la castagna è quello che ci vuole: è ricca di amidi a lento assorbimento che aiutano a dare energia in generale e di vitamine tra cui la B3 che aiuta nel recupero dalla stanchezza mentale.
Se aggiungiamo poi funghi che aggiungono al potassio già fornito in abbondanza dalla castagna, fibre ed altre vitamine del gruppo B ed la zucca con il suo betacarotene, alla fine il piatto sarà anche un toccasana per depurarci ed eliminate tossine e proteggere l'intestino... che non fa mai male :)

Bigoli di castagna con zucca, funghi e pancetta

Io aggiungo che non so se sia stata la zucca, i funghi, le castagne o quella deliziosa cremina... ma dopo questo piatto mi è tornato il buon umore :)

Ingredienti
Dosi per 1 persona
  • 120 gr di bigoli di castagna freschi
  • 1 fetta piccolina di zucca dolce
  • 1 fetta di pancetta tesa
  • 1 manciata di funghi champignon già cotti
  • 1 fettina di porcino secco frullato
  • latte e farina
  • 1 chiodo di garofano, un ciuffetto di rosmarino, 1 foglia di salvia, sale grosso, poco pepe
  • olio evo
Preparazione
Mentre l'acqua di cottura della pasta raggiunge il bollore, tritare gli aromi e pestarli in un mortaio con il sale grosso ottenendo un composto aromatico.
Salare con il composto e far dorare la pancetta tagliata a rettangoli in un padellino senza grassi aggiunti.
In un altro padellino, invece, bollire la zucca a tocchetti per 5 minuti. Pestare 1/3 della zucca con la forchetta o frullarlo, e mescolare il purè ottenuto con il latte. Aggiustare di sale ed addensare con poca farina ottenendo una cremina non troppo densa, aggiustando di sapidità con il composto aromatico.
Mentre la pasta cuoce, saltare in poco olio i funghi e la zucca rimasta, insaporendo con il composto aromatico.
Mescolare la pasta alla crema di zucca, quindi impiattare coprendo con zucca, funghi e pancetta, e spolverizzando con il granulato di funghi porcini.

domenica 12 dicembre 2010

Cavoletti e zucca con crumble di pistacchi ed arancia

cavoletti di buxelles e zucca con crumble di pistacchi ed arancia

Li avevo adocchiati un paio di giorni fa sul banco del mio fruttivendolo, ma ormai il frigo straripava, e poi avevo quella pinta di pasta e fagioli da finire....

Ma ieri proprio non ho resistito. Anche se non è una verdura che amo moltissimo, ho voluto farmi sedurre dalle loro qualità: sono ricchissimi di ferro, acido folico e potassio, in pratica una bella ricarica energetica e l'ideale per il mio amore, che però alla fine non li ha voluti assaggiare.
Inoltre con la presenza di colorofilla, acidi fenolici, vitamine del gruppo B aiutano a recuperare vitalità ma anche ad eseritare un'azione antinfiammatoria e depurativa.

Resta comunque un gusto non sempre gradevole, ecco perchè ho pensato di domarlo con l'aroma dell'arancia e la dolcezza della zucca, con la quale tra l'altro il cavoletto ben si combina nell'azione antinfiammatoria e depurativa.

Volendo aggiungere un tocco in più, l'idea del crumble mi stuzzicava, ed il pistacchio poi con la sua persistenza ha accompagnato il sapore del broccolo fino alla fine ed oltre, facendomi dimenticare totalmente la mia diffidenza iniziale.

Peccato per il mio angelo che non ha voluto assaggiarli ;)


cavoletti di buxelles e zucca con crumble di pistacchi ed arancia

Una piccola nota: nel crumble, per mia scelta, non ho usato il burro. Se però volete una copertura più croccante, vi consiglio di sostituire nella preparazione l'olio d'oliva, che rende le briociole più friabili, con del burro morbido.

Ingredienti
Per una persona
  • una decina di cavoletti di bruxelles
  • una fetta di zucca (dolce mi raccomando)
  • una manciata di farina
  • una manciata di pistacchi non salati
  • la buccia di 1/3 d'arancia (solo la parte arancione)
  • il succo di mezza arancia
  • olio evo (extra vergine d'oliva)
  • sale e pepe
Preparazione
Mondare i cavoletti delle foglie più esterne e coriacee e ripulire il torsolo alla base. Pulire la fetta di zucca, sbucciarla e tagliarla a tocchetti.
Mettere a bollire i cavoletti per 10 minuti in acqua salata dove avrete aggiunto il succo d'arancia. In un altro pentolino fate bollire per 5 minuti aggiungere i tocchetti di zucca. Scolare zucca e broccoletti e far asciugare.
Intanto preparare il crumble frullando la farina, i pistacchi, la buccia d'arancia ed un pizzico di sale.
Lavorando a mano aggiungere poco alla volta l'olio fino ad ottenere un composto bricioloso.
Disporre su una pirofila unta d'olio le verdure, salate e pepate a piacere, e ricoprire con il crumble.
Passare in forno a 200°C fino a quando il crumble non inizierà a colorirsi (circa 15 minuti).

venerdì 10 dicembre 2010

Lasagne al broccolo fiolaro con speck, zucca e...

lasagne al broccolo fiolaro con speck, zucca e ricotta_

Domenica scorsa, alla festa di Campagna Amica, non ho potuto fare a meno di prendere una confezione di lasagne al broccolo fiolaro di Creazzo.

Innanzitutto perchè adoro questa crocifera, tutta vicentina, dalle provate proprietà benefiche: è stato dimostrato, infatti, che grazie all'alta concentrazione di sulforafano, stimola la pruduzione di bile, ha un'azione protettiva sulle pareti dello stomaco e dell'intestino, ed esercita un'efficace azione antitumorale.

Non l'ho trovato documentato, ma penso abbia anche un effetto... stimolante-energetico-rigenerante... a vedere domenica come gli espositori, non proprio più giovanissimi, zompettavano di qua e di là, incuranti della pioggia, rincorrendo fanciulle per offrire bei mazzi della pregiata verdura (ne sa qualcosa Mara :)))

Insomma un toccasana ! Se poi si aggiunge che la dolcezza, specie dei suoi teneri germogli (i fioi in dialetto, che danno il nome fiolaro alla verdura), la rendono gustosa ma delicata, capirete perchè qui a Vicenza si apra, alle prime gelate, una vera e proprio caccia al broccolo fiolaro.

Anche se non amo tirare la pasta, così rilassante e tonificante, in questo caso ho ceduto soprattutto perchè ho potuto gustare e verificare l'artigianalità e la qualità del prodotto.

Per giocare con il gusto dolce e pieno del broccolo ho voluto scegliere lo speck, con la sua sapidità ed aromaticità, e la zucca che ben si combina con la sua dolcezza al broccolo, e non solo.
Infatti la zucca, con i suoi carotenoidi, agisce sulle funzioni del sistema immunitario, e quindi ben si combina con la vitamina C ed i principi antiffiamatori presenti nel broccolo.

Insomma un piatto tutta salute, che già con i suoi colori brillanti mette di buon umore. Mi mancava un legante, e per restare sul salutista, non mi andava di usare la panna, che tra l'altro, secondo me, copre ed ammazza facilmente i sapori.

Quindi ho scelto di usare una crema leggerissima fatta con poca ricotta (di per se poco grassa) ed acqua di cottura della pasta.

Unica nota: la pasta non conserva, dopo la cottura, un gusto intenso del broccolo. La prossima volta, quindi, aggiungerò per rafforzarne il richiamo un po' di broccolo cotto e ridotto in crema alla ricotta nel preparare la salsina di accompagnamento.


Ingredienti

per 3 persone
  • 220-240 gr di pasta fresca al broccolo fiolaro
  • due fette di speck da 1/2 cm
  • 1 bella fetta di zucca dolce
  • qualche bacca di ginepro e qualche grano di pepe nero
  • un paio di foglie di salvia
  • 1 etto di ricotta
  • olio evo
Preparazione
Mentre fate bollire l'acqua per cuocere la pasta, schiacciate pepe e ginepro e metteteli a scaldare in poco olio di oliva. Appena le bacche inizieranno a soffriggere spegnete e lasciate insaporire l'olio.
Nel frattempo tagliate a cubetti piccoli la zucca e mettetela a lessare nell'acqua di cottura della pasta.
Tagliate anche lo speck a dadini piccoli piccoli e, dopo aver tolto bacche e grani, mettetelo nell'olio ancora caldo.
Scolate la zucca non troppo tenera ed aggiungetela allo speck.
Buttate la pasta e mentre cuoce, in un padellino, aggiungete poco alla volta l'acqua di cottura della pasta alla pasta, fino ad ottenere una crema piuttosto liquida. Aromatizzate a piacere, io consiglio di aggiungere un po' di broccolo lessato e frullato, per richiamare il sapore della pasta.
Spadellare la pasta appena pronta con speck e zucca, e servire con un po' di crema per piatto.

Per la pasta al broccolo
Se volete preparare da voi la pasta al broccolo, potete lessare le foglie del broccolo in acqua salata per qualche minuto e quindi frullarle.
Preparare quindi la classica sfoglia con 250 gr di farina, 2 uova e 30/40 gr di crema di broccolo fiolaro. Se necessario, aggiungete altra farina o poca acqua tiepida per ottenere la consistenza e l'elasticità voluta.

martedì 7 dicembre 2010

Il mio piccolo chef !!!

Patate "francesi" di Ale

Avevo già pronto un bel post, foto archiviata, articolo già scritto, ero pronto a pubblicarlo quando... ieri sera il mio cucciolino mi guarda e mi dice: "papà, tu lo sai come si fanno le Patate alla francese !"

Dopo una rapida scorsa mentale al mio archivio di ricette, ho dovuto capitolare: "No amore, tu lo sai ?"

"Ma certo !!! Adesso ti spiego..." e parte a sciorinarmi la sua versione delle patate, come dovevano essere preparate.

Mentre mi preparavo ad una sequenza di improbabili accostamenti, sono rimasto a bocca aperta mentre mi proponeva una preparazione non solo plausibile, ma direi... impeccabile.

Dovendo rinunciare al suo aiuto per preparare il suo piatto (era già pronta la pasta nel piatto), ho seguito le sue indicazioni alla lettera e... le patate sono venute davvero buonissime.

Lo so che a voi sembrerà la classica ricetta per delle patate in padella, ma volete mettere quanto mi rende orgoglioso scoprire il piccolo chef che si nasconde nel mio amoruccio ?

Ho deciso, però, di non riportarvi tutta la ricetta: vedete, il mio patatino ha un ingrediente segreto, che non svela a nessuno. Quindi ho deciso di lanciarvi una sfida:

Il primo che indovinerà l'ingrediente segreto delle Patate alla francese di Ale riceverà un regalo preparato da mio piccolo chef con le sue manine.

Ecco come Ale prepara le sue Patate alla francese:

"... metti le patate tagliate a cubetti o a triangolini (e sbollentate 5 minuti) nella padella con un po' di olio, poi metti le foglie di salvia e il rosmarino, un pezzetto di poco aglio, poi aggiungi l'ingrediente segreto e quella cosa a granetti che si mette nel riso (granulato vegetale bio). Poi cucini fino a quando sono belle croccanti".

L'amore di papà :)

Adesso lascio a voi l'arduo compito d'indovinare l'ingrediente segreto, ma attenti, solo il primo che risponderà con un commento indicando l'ingrediente segreto si aggiudicherà il premio.

P.s.: non è ammessa al concorso la mia sorellona, a cui Ale ha confidato (nell'orecchio) il suo ingrediente segreto ;)


Complimenti a Silvia, la prima di voi ad aver scoperto l'ingrediente segreto. Preparati Silvia a ricevere un regalo tutto speciale, firmato da Ale :)

domenica 5 dicembre 2010

Metti un giorno all'ikea...

risotto alla birra con salmone
"Tu, oggi pomeriggio, col bimbo, me e la macchina, andiamo all'Ikea".
Ebbene si, proprio come nei migliori sketch di Migone, anche a me è toccato il giro all'Ikea.

A dire il vero, dopo anni di convivenza, qualche tecnica l'ho affinata :)
Così questa volta sono riuscito a sga
ttaiolare, "devo andare a prendere i ricettari della Cometa Pasticciona in Associazione", per tornare solo quando ormai mia moglie era alle casse.

Che poi è di solito il momento più bello, beh dopo aver pagato ovviamente; si perchè mentre sei in cassa ti rendi conto, da una sbirciata veloce, che nel carrello sono finite cose che tu nemmeno avevi visto sugli scaffali e lì sorge il dubbio: "mi è partito un embolo e l'ho preso senza rendermene conto, o è stato il piccolo ???".

Pagando con questo dubbio, firmando la ricevuta che la mefistofelica cassiera mi porge, mi consola il pensiero che subito dopo le casse c'è il mercatino degli alimenti svedesi, finalmente qualcosa che piace anche a me !!!!

E' divertente perdersi nella serie di improbabili sapori proposti: le patatine alla cipolla, salse di strani tuberi in tubetto, confetture di bacche polari... unica certezza, classico ed immancabile alla fine del tour, è il salmone affumicato.

Che poi si compra ed infila in fondo al frigo; di solito lo si cerca quando ci prende la ciclica depressione in cui siamo piombati alla mattutina vista dei rotolini morbidi e paffuttelli che sbordano dalla tuta, o il nuovo ciuffetto grigio ai lati delle tempie. Ecco allora che ci affidiamo al miracoloso omega 3, moderno filtro di eterna giovinezza, di cui sentiamo dire il salmone sia ricco.

Ma questa volta ho voluto rendere giustizia a questo prelibato filettino, riservandogli un posto d'onore a tavola.
Liberata la testa da Mingone, Ikea, ammiccanti rotoli paffuttelli, cassiere mefistofeliche, ho iniziato ad immaginare il pescione nella sua coraggiosa risalita dal mare, ripercorrere fiumi, saltare cascate, per arrivare finalmente a riprodursi.

E mentre me lo immaginavo in qualche bel fiume scozzese, come quello qui a fianco, pensavo a come poterlo preparare: "Salmone, Scozia...Scozia, birra".

Ecco l'idea: un risotto alla birra con il salmone affumicato.
Non avevo mai preparato un risotto alla birra, e non avevo voglia di cercare una ricetta, ma alla fine il risultato mi è piaciuto: la birra scelta, con il suo retrogusto amarognolo, ha aiutato a sottolineare il sapore affumicato del salmone.
Mi sarebbe piaciuta una birra torbata, per legarla con il suo sentore di fumo all'affumicatura del pesce, ma non ho avuto il tempo per cercarla :(

L'uso dell'aneto come spezia è per me davvero piacevole con il pesce, e trovo aiuti, con il luppolo, a definire ed esaltare ancor di più la separazione dei sapori. Inoltre, come ogni spezia, insaporisce ed aiuta a ridurre la quantità di sale.

Per il riso ho provato la varietà Baldo, molto buono e cremoso, davvero speciale per risotti.

Ultimo consiglio: non usate formaggio (disturberebbe il gusto) e burro (ci sono già i grassi del salmone e l'olio) per questo risotto.

RISOTTO ALLA BIRRA CON SALMONE
Ingredienti

Dosi per 3 persone
  • 240 gr di buon riso da risotti
  • 1 piccola confezione (50 gr ??) di salmone affumicato
  • 1 litro di brodo vegetale
  • 1 bicchiere abbondante di birra chiara ben luppolata (retrogusto amarognolo)
  • mezza cipolla bianca
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 o 3 belle prese di aneto essicato
  • qualche cucchiaio di olio e.v. d'oliva
  • sale e pepe
Preparazione
Mettete nella pentola di cottura del riso un paio di cucchiai d'olio evo con l'aglio pelato e tagliato in 4. Quando inizia a soffriggere spegnete la fiamma e lasciate aromatizzare l'olio.
Nel frattempo affettate finemente la cipolla e tagliate a striscioline il salmone. Fate ammorbidire la cipolla in due cucchiai di olio evo a fuoco basso, e prima che prenda colore aggiungete il salmone ed un bel pizzico di aneto.
Mentre il salmone inizia a cuocere, rosolate brevemente e mescolando il riso all'olio aromatizzato (privato dell'aglio). Quindi sfumate con mezzo bicchiere di birra e continuate la cottura, appena evaporata la birra, come per un normale riso aggiungendo brodo quando serve.
Intanto aggiungete un buon mestolo di brodo o di acqua calda anche al salmone e fatelo ammorbidire a fiamma bassissima e coperto.
Quando il riso sarà quasi pronto, aggiungete un altro mezzo bicchiere di birra e completate la cottura senza aggiungere altro brodo.
A fiamma spenta, aggiungere il salmone e la cipolla, mantecare e se necessario, aggiustare di sale e pepe.
Servire spolverizzando con altro aneto.

Con questa ricetta partecipo al contest Controcorrente proposto da /Alessandro del blog La renna in cucina.


giovedì 2 dicembre 2010

Fai volare la Cometa Pasticciona: regala uno, due, tre sorrisi

Fai volare la Cometa Pasticciona e regala uno, due, tre sorrisi

Come avete avuto modo di leggere negli ultimi post, il concorso è concluso, finalmente il Ricettario Favoloso della Cometa Pasticciona è pronto, è stato preparato perfino un calendario ed abbiamo festeggiato con tanti bambini.... ma non è finita.

Mi fa piacere dire che grazie all'aiuto di tante persone, voi per primi, questo bellissimo progetto, e con esso la Cometa Pasticciona, è potuto decollare.

Quello che manca ancora è che questa bellissima Cometa possa volare in alto e lontanissimo.

Per aiutarci a realizzare tutto questo basta davvero poco: acquistate 1 copia, 1 soltanto, e regalatela ad un bambino.

Non importa se non avete figli, nipoti o cuginetti: regalatela ad un vicino, o al primo bambino che incontrate, magari proprio la vigilia di Natale.

Perchè con un piccolo gesto potrete regalare uno, due, tre sorrisi.

Il primo sorriso sarà quello del bambino che riceve il regalo: ne siamo certi, e l'abbiamo visto alle feste della Cometa Pasticciona quanto i bambini si siano divertiti a giocare, pasticciare e gustare piatti preparati con le loro mani (se non c'eravate, guardate le foto nel blog di Mara).

Il secondo sorriso sarà quello di un bambino che probabilmente non conoscerete mai (ma che io certamente conosco, o ho già incontrato).
Non penso di averlo ancora detto, ma anche grazie ai fondi raccolti con questo progetto, l'Associazione Cometa ASMME potrà sostenere l'assunzione per tre anni di un medico c/o il Centro Malattie Metaboliche Ereditarie di Padova (guardate a pagina 8 della rivista n.16 di ASMME).
Grazie a questo medico, quel bambino, potrà ricevere più controlli ed assistenza.

Il terzo sorriso... il terzo sorriso è il vostro: perchè, già lo sapete, niente rende più felici di donare, spontaneamente e vedere il sorriso di chi riceve.

Se anche voi volete donare uno, due, tre sorrisi leggete qui come richiedere un Ricettario Favoloso.