Ripensando ai medaglioni dell'Angela, fatti con pane carasau bagnato, rucola, mortadella di cinghiale, .... mi è venuta voglia di provare a fare il pane carasau.
La ricetta ovviamente è tratta dall'insostituibile libro delle sorelle Simili ("Pane e roba dolce"). Per essere la prima volta il risultato non mi è dispiaciuto.
Poi, con poco lavoro, anche se mi mancava la mitica mortadella di cinghiale, ho realizzato i rotoli con insalata, pomodori, cetrioli, prosciutto, capperi, maionese (fatta in casa, seguendo i suggerimenti dell'intramontabile Artusi), olio e ricotta speziata di collina.
Prima di procedere, ovviamente, il pane va ammollato: io seguendo i consigli trovati sul sito della Sardinia Food, li ho passati per qualche secondo nel brodo vegetale. Tolto dal brodo, ho spennellato di olio e di maionese e dopo qualche minuto ho iniziato con gli strati del ripieno.
Alla fine ho arrotolato il tutto e messo a riposare fino al momento di mangiare.
Per il pane
- 250 gr di farina di semola rimacinata
- 150 gr di acqua
- 3 gr di lievito
Si divide in 8 palline che si mettono a lievitare, coperte, per almeno 3 ore (dovrebbero quasi triplicare).
Si lavorano quindi le palline con il mattarello ed abbondante farina di semola facendo dei dischi abbastanza spessi.
Se sovrappongono poi due a due, dopo averli ancora una volta ben infarinati e si stirano fini, facendo attenzione a non fare pieghe.
Intanto si scalda il forno al massimo, e vi si pone una teglia a scaldarsi. Quando è tutto caldissimo, si inizia mettendo un disco alla volta per 20 30 secondi. Si dovrebbero vedere le prime bolle e rigonfiamenti.
Dopo qualche minuto fuori dal forno, si dovrebbe, con molta delicatezza, riuscire a staccare le due sfoglie di ogni disco.
Completata l'operazione si rimettono i dischi in forno, portato nel frattempo a 180°, nella solita teglia per 7/8 minuti, girandoli di tanto in tanto, fino a che diventano dorati.
Dopo qualche minuto fuori dal forno, diventeranno croccanti e friabili come li conosciamo.
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