venerdì 26 agosto 2011

Cucino-terapia ?!?!

Mi viene spesso chiesto: "Ma da dove viene questa tua passione per la cucina ???".

Penso che lo stupore e la domanda derivino dal fatto che, nonostante tanti traguardi socio-culturali raggiunti, un uomo che cucina, almeno in Italia, sembra ancora una cosa strana.

Non so mai cosa rispondere, ed in effetti non sono mai riuscito a dare nemmeno a me stesso una risposta che mi soddisfi.

Ecco perchè, appena visto, avrei voluto leggere il libro Cucinoterapia di Roberta Schira, dove l'autrice promette di "accompagnarci dietro ai fornelli in un viaggio che, passando attraverso la psicologia e le abitudini, dall’infanzia alla vecchiaia, svela i pregi e i benefici del cucinare".

Purtroppo non l'ho trovato, ma cercando con attenzione sono riuscito a darmi la giusta spiegazione al mio dubbio.

L'ispirazione non mi è venuta stando tra i fornelli, ma sbirciando le pagine di un Urban Sketcher (qui trovate qualche informazione su chi sono).

L'idea semplice ma geniale, è che disegnando quello che lo circonda, lo Sketcher ferma il tempo ed apre al mondo i suoi sensi, arrivando a vedere e sentire tutto in un modo diverso, sempre nuovo; fa sua una nuova percezione, attraverso la quale tutto può stupire e meravigliare, anche le cose più banali o quotidiane.

Ecco la risposta che cercavo, la spiegazione alla gioia ed alla meraviglia che mi accompagnano quando giro da un negozio ad un mercato alla ricerca degli ingredienti più freschi e sani, o le spezie più disparate, o l'alimento tradizionale o esotico, quando mi perdo curando un ortaggio o sfilettando un pesce, quando studio un abbinamento immaginando lo stupore di chi lo assaggerà o quando provo una nuova tecnica.

Tutto quanto faccio in cucina mi trasporta in una dimensione speciale, dove la cosa più ordinaria, quotidiana ed universale, prepararsi il cibo, diventa la meravigliosa e travolgente esperienza di un rituale sempre nuovo.

Sottolineo travolgente perchè questo aspetto del mio cucinare alle volte fa impazzire mia moglie che dice sempre: "quando cucini non capisci e non senti nient'altro".

E' vero ma "devi essere paziente amore": questa è anche la mia terapia, la chiave per affrontare e convivere con frenesia, disperazione, incertezza e quant'altro devo (dobbiamo) affrontare ogni giorno.

E questo è il motivo per cui mi ricavo sempre uno spazio, un tempo, un progetto che riesca a travolgermi ed appassionarmi ogni giorno.

E non mi faccio mai scoraggiare da chi mi accusa di immatura incostanza (ieri vivevo per l'informatica, oggi per la cucina e domani ..... vedremo).
Non è incostanza, è terapia !!! Questa mia "ricerca" mi ha sempre tenuto alla larga da psicologi, psichiatri o quant'altro, e posso dire di vivere, nonostante tutto quello che mi è successo e che mi aspetta, con relativa serenità e gioia.

E' con questo spirito che mi appresto, lo avrete immaginato, a chiudere il blog e questo breve ma intenso capitolo culinario.

Auguro a tutti voi, dal profondo del cuore, un sincero augurio di gioia e serenità perchè, credetemi, entrambe sono dentro di noi, basta solo saperle trovare.

Alberto Galanti



P.S.: dimenticavo una cosa importante: non vi ho più dato informazioni sulla Cometa Pasticciona.

Il progetto è stato un successo: la raccolta è stata davvero eccellente, e fino ad ora ha portato a Cometa Asmme (l'associazione destinataria dei fondi raccolti) più di 4100 euro !!!!

Abbiamo ancora altre copie disponibili che verranno usate in altre manifestazioni ed altri eventi, e la stessa Pasticciona è ancora invitata a partecipare ad altri eventi, segno che tutto il progetto è piaciuto.

Un grazie quindi di cuore a tutti quanti hanno partecipato e ci hanno sostenuto.

venerdì 10 giugno 2011

Vacanze alle porte...

E' molto tempo che non scrivo... ma in questo periodo non riuscivo a pensare ad un post ed ancora meno ad avvicinarmi al pc.

In realtà in questi mesi, diciamo dallo scorso autunno, ho cambiato molte cose nella mia vita: tempi e abitudini, innanzitutto, ma anche cucina ed alimentazione (davvero molto cambiate), e perfino priorità ed attenzioni.
E così in queste settimane, pur non avendo mai smesso di cucinare o di creare e sperimentare nuovi sapori e combinazioni, ero più concentrato su quello che preparavo e a chi era destinato, che sull'esigenza di preparare un buono scatto.

Ultimamente poi il blog mi è diventato... strittino: forse perchè negli ultimi mesi era diventato quasi necessario, per me, presentare sempre ricette innovative, accompagnate da foto al meglio delle possibilità, ... alla fine mi sono reso conto più scrivere di quello che cucinavo, parlando di me stesso e di ciò che amo, avevo finito a cucinare per scrivere.

Per dirvela tutta, questo è uno dei miei classici "rigetti estivi": mi prendono sempre quando il sole scaccia il grigiore e la chiusura invernale ed invita, in un modo ed un'intensità per me irresistibile, a guardarmi intorno ed uscire dal mio guscio; che sia... voglia di vacanza ???

Essendo ormai imminente la partenza, ho deciso per una chiusura estiva anticipata.
In queste vacanze, oltre a riposarmi e passare tanto tempo con i miei due amori, mi sono riproposto di ripensare al blog.
Ho tante idee in testa su come vorrei cambiarlo, come e cosa vorrei scrivere... vedremo.

Intanto vi saluto, ed augurandovi buone ferie, vi lascio questa ricettina deliziosa preparata stamattina: l'ho trovata un'equilibrata e divertente confusione tra la delicatezza delle zucchine, la morbidezza della ricotta, la freschezza della menta ed il piccante dei peperoni.

Ad aumentarne la confusione ha contribuito la scelta di usare 3 tipi di pasta di formato completamente diverso... davvero divertente, spiritoso, insomma adatto a questa estate :)

pasta mista alla crema di zucchine e menta con friggitelli piccantissimi

In questo periodo metto la menta in un sacco di piatti: mi piace, anzi l'adoro, e poi saranno le letture di questo periodo che richiamano il mediterraneo, le sue genti, le sue culture, la sua storia e la sua cucina, dove la menta entra molto spesso, o forse il fatto che il mio cucciolo ne ha comprato una piantina ed ogni tanto mi capita con un rametto mentre cucino per dirmi... "senti che profumo papà".



Pasta mista alla crema di zucchine e menta con friggitelli piccantissimi


pasta mista alla crema di zucchine e menta con friggitelli piccantissimi

Ingredienti per 2 persone
  • 160 gr di pasta mista di buon grano duro
  • 2 belle zucchine
  • 10-12 friggitelli
  • 100 gr di ricotta misto pecora
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 grosso spicchio d'aglio
  • 1 mazzetto di menta
  • 1 peperoncino piccante
  • olio e.v.o.
  • sale

Preparazione

Tagliate le zucchine, mondate delle punte, a rondelle e mettetele a cucinare in forno con l'aglio sminuzzato, 2 cucchiai d'olio e.v.o., metà prezzemolo affettato finemente e poco sale.
Intanto mettere a bollire l'acqua e sale per la pasta.
Pulite i friggitelli dei semi e dei filamenti interni e tagliateli a striscioline. Fateli saltare per qualche minuto con il peperoncino tagliato finemente, poco sale ed un cucchiaio d'olio; quindi aggiungete poca acqua calda e fate cuocere coperti a fuoco dolce, aggiungendo altra acqua, quando necessario.
Quando le zucchine saranno quasi cotte, iniziate la cottura della pasta, mettendo a cuocere prima le paste a cottura lunga e poi quelle a cottura breve.
Quando le zucchine saranno ben cotte e colorite, mettetele nel robot con la ricotta, le foglie di menta ed il restante prezzemolo tritati, qualche cucchiaio dell'acqua di cottura della pasta.
Frullate, aggiungendo se necessario acqua fino ad ottenere una crema non troppo densa.
Scolate la pasta, conditela con la salsa e fate cadere su tutto i friggitelli.

domenica 15 maggio 2011

Insalata di pomodori e fragole

Insalata fragole e pomodori

Non sono proprio del tutto matto, "ora c'ho le prove" !!!

Ad essere sincero, di essere un po' matto l'avevo pensato un paio di sere fa, quando, assaggiando il piatto che vi propongo, sono andato quasi in estasi...
Un po' come nel racconto che Pietro Leemann fa del suo primo assaggio del sorbetto alle rose nel suo bel libro "Diario di un cuoco" (mi spiace averlo reso alla biblioteca il giorno prima o vi riporterei la divertente citazione), di cui devo tornare a parlarvi.

E la prova che non sono proprio del tutto matto me l'ha data Giovanna, un'amica di mia moglie alla quale proprio il mio tesoro ha ceduto il testimone dell'assaggio.

Avendo preparato questa delizia solo per me, ne avevo avanzato un piattino per mia moglie, così da farla assaggiare il giorno dopo.
Lei invece ha preferito declinare l'assaggio e proporlo alla sua amica di passaggio a casa nostra. Mi verrebbe da dire peggio per lei, perchè tra un boccone e l'altro, un'osservazione ed un consiglio, tanti propositi di rifarla quanto prima a casa, Giovanna si è pappata tutto il piatto lasciando al mio tesoro... un piatto vuoto e triste  ;)

Scherzi a parte, la combinazione è davvero piaciuta. L'idea è nata da due prodotti fantastici, che ho trovato in una botteguccia di frutta e verdura, quei verdurari vecchio stile, che badano poco alla forma e più alla sostanza.
A confronto di tante boutique della verdura questo negozietto fa davvero compassione, ma nasconde delizie ed un gran cuore: era da un sacco che un negoziante non mi proponeva di assaggiare qualcosa, magari due diverse varietà di fragole, per farmi sentire la differenza e farmi scegliere meglio.


Insalata fragole e pomodori


Alla fine me ne sono uscito con delle fragole locali e dei pomodori piccolini, una versione mignon del costoluto occhio di bue, che lui mi raccomandava: "devi assaggiarli da crudi, prova e poi mi dici".

Io però non riesco proprio ad affrontare i pomodori crudi, non ce la faccio: se li trovo nell'insalata mi devo sforzare per mangiarli e non lasciarli nel piatto.
Ma questi.... sono davvero una delizia: dolci, compatti e sodi, poco sugosi, con una fresca nota data da una leggerissima punta di acidità... un piccolo concentrato di naturalezza e di primavera.

A questo punto l'affinità con le fragole, altrettanto dolci, appena agri, è venuta da se, come il resto del piatto.

Ecco allora lo scontro, il confronto: i pomodori si sono fatti accompagnare da due testimoni classici: l'olio d'oliva, una versione leggera e delicata, ed il basilico.
Le fragole, invece, erano affiancate da menta e limone, in buccia e poco succo.

Alla fine più che di uno scontro si è trattato di un connubio fantastico, dove la combinazione agrodolce di fragole e pomodori legati dal velo d'olio è stata piacevolmente aromatizzata dalla freschezza vegetale del basilico e del limone prima e dal ricordo finale della menta.

A metter pace in questo confronto tra delizie mediterranee, il bulgur (grano germogliato seccato e spezzato) che ha fatto da corona a quella che per me, d'ora in avanti, sarà la regina delle insalate primaverili, che così presentato ricorda il Tabulè libanese.
Se vi piace questa granaglia, l'insalata può diventare un piatto completo aumentando la dose del bulgur ad 80 gr a testa.

Vi consiglio di provarla e se vi piace di non moderarvi :)
Le proprietà del pomodoro crudo e maturo sono universalmente riconosciute, in particolare quelle antiossidanti grazie alla presenza di vitamina C, carotenidi, flavonoidi ed il licopene, efficace protettore contro diversi tumori (polmoni, fegato e prostata).
Oltre ai molti benefici effetti (antibiotico naturale, rinfrescante, diuretico, antifettivo, favorisce l'evacuazione di feci, antiurico, remineralizzante) contiene tomatina, una sostanza che consente di contrastare il colesterolo introdotto con gli altri alimenti.

Molto simile è la fragola, a sua volta ricca di vitamina C (circa il doppio delle arance), ed ha effetti diuretici, antiurici, lassativi, battericide, remineralizzanti e depurative.
Non preoccupatevi che la sua dolcezza faccia ingrassare: pensate che per raggiungere le 80 calorie di un cucchiaio d'olio d'oliva dovete mangiarvi circa 300 gr di fragole !!



Non vi allego dosi e preparazioni che lascio al vostro gusto, solo per il bulgur vi consiglio (avendo provato altri tipi di cottura) di prepararlo così: fate bollire acqua salata pari ad 1,5 volte il suo peso; appena bolle spegnete ed aggiungete il bulgur, mescolate bene e coprite.
Lasciate riposare 20-30 minuti in modo che gonfi, quindi mescolate e condite a piacere o secondo la ricetta.

lunedì 2 maggio 2011

Torta alla curcuma di piselli e ricotta allo zenzero

torta salata alla curcuma cun piselli e ricotta allo zenzero


Quando mi capita (raramente) di avanzare un bel po' di ricotta in frigo o di trovare una ricotta cremosa, delicata, irresistibile che devo acquistare anche se non so ancora come usare (più frequentemente), capita che poi finisca in una torta salata.

Però questa non è la solita torta salata; o meglio lo è ma questa volta è stata un po' una prova a cui mi sono voluto sottoporre.
Ho voluto osare qualcosa di diverso, ricorrendo a spezie forti, cercando però di renderle gradevoli anche a chi, come a casa mia, non le ama molto, o forse non amano quando, scivolando come mio solito sul dosaggio, la loro presenza è invadente.

Il fatto è che adoro usare le spezie in cucina, da sempre, per il loro richiamo ai lontani luoghi d'origine e, più recentemente, anche per la loro capacità di dare sapore e di ridurre la necessità del sale.

Isabel Allende, nel suo bellissimo Afrodita: racconti, ricette ed altri afrodisiaci sostiene, parlando del fascino esercitato dalle spezie provenienti dal lontano Oriente o dalle Americhe, che "in questi tempi in cui il mistero della distanza è svanito [...] sono poche le cose che possono sorprenderci o eccitarci".
Sarà, ma io riesco ancora a restare affascinato dai profumi, dagli aromi e dai sapori di tante spezie, che sembrano trasformare la mia cucina nel laboratorio di un alchimista e le padelle in tappeti volanti capaci di farmi volare fino a Samarcanda...

Comunque, voli e sogni a parte, questa volta la maggior soddisfazione, più che dall'abbinamento dei sapori (che comunque mi è piaciuto), è venuto dalla delicatezza, quasi cortesia, con cui si presentavano gli aromi speziati, che si avvertivano ma non dominavano, tornavano in bocca piuttosto che venire avvertiti subito.
Alla fine l'agognato pollice in su [cit. "Le follie di Kronk"] è stato conquistato.

torta salata alla curcuma cun piselli e ricotta allo zenzero


I piselli poi in questi giorni sono spesso presenti sulla mia tavola: li adoro già dalla preparazione, una delle poche attività che riesce a catturare anche il mio cucciolino, quando facciamo a gara a chi riesce a trovare il pisello più grosso.

Tra l'altro sgranare i piselli mi rilassa quanto impastare a mano... mi libera e pulisce la mente  :)

E poi sono un alimento piacevole (per la presenza di zuccheri che li rendono gradevoli anche ai bambini), leggero e digeribile (per l'alta percentuale di liquidi e di fibre), ricco di vitamina B3 o PP, un elemento altamente disintossicante, regolatore del sistema nervoso.

Insomma un alimento buono e da non perdere adesso che si trova fresco, quindi preparatevi ad una sfilza di ricette a base di piselli  :)

Ingredienti
Per 4 persone

Per la sfoglia
  • 100 gr di farina bianca di grano tenero  0 o 00
  • 100 gr di farina integrale di grano tenero
  • sale (circa 1/2 cucchiaino)
  • 1 cucchiaino di curcuma
  • 1 cucchiaio d'olio evo (facoltativo)

Per il ripieno
  • 250 gr di ricotta
  • 1 uovo
  • 1/2 kg di piselli (con bacello)
  • 50 gr di speck affettato
  • 1,5 cm di radice di zenzero fresco
  • 1/4 cipolla rossa dolce media o 2 cipollotti rossi
  • 1 carota media
  • 1 bel ciuffo di prezzemolo
  • sale
  • olio evo

Preparazione

Iniziate preparando la pasta mescolando le farine alla curcuma ed al sale e se volete l'impasto più friabile l'olio.
Aggiungete poco alla volta, mescolando, tanta acqua quanto basta ad ottenere un impasto liscio e compatto.
Lavorate brevemente, giusto il tempo necessario a compattare l'impasto, coprite con la pellicola trasparente e lasciate riposare.

Intanto mettete a bollire dell'acqua salata e sgranate i piselli. Quando l'acqua bolle, versatevi i piselli e fateli bollire per 5 minuti circa.

Mentre si precuociono i piselli, tagliate cipolla e carota a dadini piccoli, tagliate finemente lo zenzero spellato con il prezzemolo (foglie e gambi).
Insaporite dolcemente il trito per un paio di minuti in 1 cucchiaio d'olio, quindi aggiungete i piselli scolati ed acqua sufficiente a coprire a filo il tutto.

Fate raggiungere il bollore, quindi abbassate e cuocete a pentola semi coperta fino a che i piselli saranno teneri ma non spappolati.
Cinque minuti prima di ultimare la cottura, salate con poco sale grosso.
Se durante la cottura il fondo dovesse asciugare troppo bagnate con poca acqua calda, o se dovesse sembrarvi troppo bagnato, scoprite per far evaporare.

Accendete il forno, possibilmente ventilato, a 180-190 °C.

Mentre fate intiepidire i piselli, foderate una tortiera da 22-24 cm con carta da forno bagnata e strizzata.
Tirate l'impasto molto sottilmente, 1-2 mm, ed usatelo per coprire la tortiera sbordando abbondantemente.

Mescolate la ricotta all'uovo, lavorate energicamente, quindi unite i piselli ed amalgamate. Versate metà impasto nella tortiera, quindi disponete le fette di speck. Ricoprite con il restante impasto. Se lo gradite, potete mettere poco formaggio grana sulla ricotta in modo da avere una crosticina croccante in cottura.
Ripiegate i bordi della pasta verso l'interno, facendoli ricadere come drappi spiegazzati. Spennellateli con poco olio extra vergine d'oliva.

Infornate e fate cuocere fino a quando la pasta non sarà asciutta e la superficie gratinata.
Intiepidire un poco prima di tagliare e servire.

giovedì 28 aprile 2011

Calamari al vino e spaghetti piccanti alla paprica

calamari al vino e spaghetti piccanti alla paprica


Quando la settimana scorsa ho visto dei bellissimi e freschissimi calamari nel banchetto al mercato, ogni tentativo di resistere è stato inutile. Avrei voluto fotografarli, ma ricordando la (sciocca) diaspora avviata da un anonimo visitatore sul blog di Alex (l'ex Cuoche dell'Altro Mondo) per una bellissima foto scattata ad un polipo pescato mi sono trattenuto.

calamari mostruosiTornando ai calamari, sospettavo li avrei mangiati solo io, quindi ne ho preso solo tre, e da subito cominciato a pensare e ripensare a come prepararli, o forse a come presentarli.
Confesso che ultimamente mi diverto troppo ad immaginare a come presentare un piatto, arrivando anche a disegnarlo in testa o,  senza nessuna pretesa giottesca, sulla carta.

Mi sono così immaginato questi lunghi, lunghissimi tentacoli che questa creatura, emersa dagli abissi, lanciava verso inermi barchette o spiaggianti.

Ma volevo tentacoli davvero lunghi, quindi ho pensato di sostituire quelli propri del calamaro con degli spaghetti, che volevo rossi come il calamaro.

Da qui l'abbinata della paprica che mi sembrava si sposasse bene con il sapore dolce ma intenso del calamaro, che non ho voluto assolutamente alterare (vista la freschezza del pesce) e quindi  ho cotto in assoluta semplicità nel vino bianco.
calamari al vino e spaghetti piccanti alla paprica


Mi spiace solo aver preparato questo piatto dopo aver studiato quello del Risotto viola, perchè mi sarebbe piaciuto vedere l'effetto del rosso sul colore quasi marino offerto dal fondo del risotto, ed anche come si sarebbe sposato il risotto con il pesce.
A dire il vero, forse avrebbero stonato un pochino gli amidi della pasta e del riso assieme...
Ho provato con un fotomontaggio, ma non rende l'idea; pazienza, sarà per la prossima volta.



Ingredienti
Per 2 persone
  • 4 calamari non troppo grandi
  • 1-2 bicchieri di vino bianco
  • 100 gr di spaghetti o vermicellini
  • 1 cucchiaio di paprica dolce
  • 1 peperoncino
  • 1 spicchio d'aglio
  • prezzemolo (coriandolo ?!?!)
  • olio evo
  • buccia di limone, cedro o di arancia (facoltativa)
  • sale
Preparazione

Mentre l'acqua per la pasta bolle, iniziate la cottura dei calamari. Una volta puliti, eviscerati, privati della cartilagine centrale e del becco, mettete il solo corpo, senza testa e tentacoli, ad insaporirsi in una casseruola poco olio evo a fuoco dolce.
Quando iniziano a colorire, iniziate aggiungendo il vino e coprendo. Aggiungete circa 1/3 di bicchiere alla volta, e mano a mano che evapora aggiungetene dell'altro.
La cottura dovrebbe richiedere 25-30 minuti, e saprete di averla ultimata quando i calamari risulteranno teneri.

Intanto lessate gli spaghetti o vermicelli tenendoli al dente. In una padella versate un filo d'olio, l'aglio affettato ed il peperoncino sminuzzato (su questi ingredienti regolatevi a piacere).

Se lo gradite potete aggiungere anche i tentacoli e le teste finemente sminuzzati e farli colorire per qualche minuto.

Aggiungete gli spaghetti e saltateli in modo che si insaporiscano bene. Aggiungete quindi 1/2 bicchiere di acqua calda e la paprica, facendo saltare tutto fino a completo assorbimento.

Passate a comporre il piatto prendendo gli spaghetti a ciuffi, non dall'estremità ma dalla metà circa della pasta, ed infilandoli nelle sacche dei calamari.
tagliando leggermente l'imboccatura della sacca dei calamari.
Se imboccature delle sacche fossero troppo piccole per le vostre dita (come nel mio caso) potete leggermente allargarle praticando una piccola incisione sull'apertura.

Impiattate bagnando i calamari con un po' di vino bianco che avrete versato nella casseruola dove sono stati cotti, perchè prenda colore e gusto, e cospargendoli con poche bucce di limone o cedro o arancia grattuggiate.
Sugli spaghetti, invece, distribuite poche erbe aromatiche fresche (facoltative).

Il gioco nell'impiattare consiste nel disporre i calamari in modo che gli spaghetti sembrino dei lunghi tentacoli; potreste anche fare in modo che si avvinghino su qualcosa di poco chiaro, come in guscio rovesciato di una barca (patata,...) o uno scoglio (foglia di cavolo cappuccio rosso, ...), un altro pesce o quanto possa suggerirvi la fantasia.

lunedì 25 aprile 2011

Risotto viola al cavolo rosso

risotto viola al cavolo rosso

Non so voi, ma una delle cose capaci di rovinarmi il risveglio, è scendere in cucina e trovare tutti i piatti ancora da lavare. Mi mette proprio di cattivo umore.
Eccezion fatta per ieri mattina, quando, dopo il primo attimo di sconforto, sono stato attratto da una cosa insolita.

L'occhio mi è infatti caduto su una terrina (bianca) dove era stato condito del cavolo cappuccio rosso: la cosa strana è che era diventata blu !!!

Da quel momento la mattinata è trascorsa a come pensare di sfruttare questa insolita colorazione in qualche piatto.

Alla fine ho deciso per un risotto; gli esperimenti sono stati diversi, tutti partendo da un brodo di solo cavolo. Dovete sapere che il cavolo rosso colora di magenza/viola il brodo che, raffreddandosi, diventa blu/viola scuro.
Riscandandolo però torna viola/magenta e se si aggiunge del vino tende più al magenta per diventare rosa acceso se si acidifica con del limone.


risotto viola al cavolo rosso


Ho perso quindi un pochino per arrivare al risultato finale che mi ha soddisfatto ma non troppo: io lo volevo proprio blu (ed il perchè lo scoprirete nel prossimo post ;).

Ho quindi optato per una spintarella con del nero di seppia, ottenendo, quando il risotto è intiepidito, un profondo blu/viola.
Non preoccupatevi del miscuglio di sapori, in realtà il brodo non sapeva affatto di cavolo. Anzi, questo potrebbe davvero diventare un risotto di pesce, e se lo avessi immaginato prima delle cozze le avrei di sicuro trovate.


Insomma un risotto davvero insolito, ma divertente. Per consumare anche il cavolo usato nel brodo, che una volta lessato davvero sapeva di niente, ho usato l'unica spezia che, mi sembrava, riuscisse ad esaltare quel suo niente, il coriandolo macinato.

La prossima volta, però, lo uso per il pesce, al posto del solito nero di seppia. Devo però sbrigarmi, perchè mi pare che questo tipo di cavolo cappuccio sia ormai già fuori stagione.

Con questa ricetta partecipo al contest proposto da Stefania del blog Profumi&Sapori.
Il mio nuovo coloratissimo contest

Ingredienti
Per due persone
  • 1/2 cavolo rosso di piccole dimensioni
  • dado vegetale
  • 140-160 gr di riso
  • 1/3 cipolla rossa di medie dimensioni
  • 1/2 bicchiere di vino bianco (facoltativo)
  • nero di seppia (facoltativo)
  • alcuni semi di coriandolo
  • sale
  • olio evo

Preparazione

Preparare per tempo, anche 12 ore prima, il brodo. Mettete a cuocere in acqua e poco dado vegetale il cavolo rosso affettato grossonalanamente.
Quando raggiunge il bollore abbassate la fiamma e continuate a far sobollire fino a quando il cavolo non sarà tenero ma ancora consistente.

Filtrate il brodo e tenete da parte il cavolo lessato.

Al momento della preparazione, preparate un normalissimo risotto, facendo tostare il riso assieme alla cipolla tagliata finemente in poco olio evo.
Sfumate quindi, facoltativamente, con il vino bianco. Quando questo sarà evaporato aggiungete poco alla volta il brodo di cavolo.

Intanto cuocete a parte il cavolo, facendolo prima saltare in 1/2 cucchiaio d'olio d'oliva profumato con i semi di coriandolo pestati (bastano 5-6 semi).
Quindi continuate la cottura stufando con poco brodo e coprendo.
Quando saranno cotti lasciateli intiepidire scoperti.

Quando il riso sarà cotto al dente, ed il suo amido mescolandosi al brodo avrà formato la classica cremina; assaggiate ed aggiustate di sale quindi spegnete, coprite e fate completare la cottura e l'assorbimento del brodo per 5 minuti.

Se volete un riso più scuro potete aggiungere, prima del riposo, una puntina di nero di seppia.

Dopo il riposo mantecate mescolando velocemente il riso con poco olio ed un goccio d'acqua calda (o di brodo).

Impiattate accompagnando con il cavolo stufato.

domenica 24 aprile 2011

Buona pasqua

buona pasqua



Approfitto per augurare a tutti una

  felice,

     serena e

       radiosa Pasqua.