martedì 29 marzo 2011

Quaglie in crosta su besciamella vegetale di avocado

Quaglie in crosta con besciamella vegetale di avocado

Qualche giorno fa, facendo un "inventario del freezer", ho scovato due quaglie, sole solette.
Ammetto che non è un volatile che cucino spesso, e poi vedendole bardate con tanta pancetta, tutta grasso e colesterolo, mi è passata subito la voglia della classica rosolatura, che poi si traduce in una cottura nel grasso.

Ammetto che fino a qualche tempo fa sarebbe stato proprio quest'idea a conquistarmi, ma adesso... preferisco cotture più leggere.

Tolta la bardatura della pancetta, dovevo comunque pensare ad una cottura che, per quanto lenta, fosse in grado di cucinare anche una carne così sottile e delicata senza seccarla.
Come nel cartoccio la crosta, appena si asciuga, sigilla completamente la carne contribuendo a contenere tutti gli aromi ed i succhi; non dovendo aggiungere grassi si riesce comunque ad avere una cottura saporita ma digeribile.
A differenza del cartoccio si presenta davvero bene, anche se è davvero difficile valutare il grado di cottura.
Il trucco è sempre il solito: punzecchiare la carne e vedere se il succo che esce è trasparente (cottura perfetta) o bianchiccio (cottura incompleta).

L'accompagnamento con l'avocado, invece, è stata prima di tutto una scelta cromatica e di consistenza: mi piaceva l'idea del verde, e poi la morbidezza della carne mi sembrava potesse sposarsi benissimo con la vellutatezza di una besciamella.
Poi è stata una scelta di sapori, visto che sia la quaglia che l'avocado hanno sapori delicati, mi piaceva l'idea di accostarli.
Infine ero curioso di inventarmi  un uso alternativo di questo ortaggio tanto adorato dalla carissima Mara.

Inoltre è una miniera di grassi buoni (insaturi) ed antiossidanti (come la vitamina E) che aiutano a contrastare il colesterolo e prevenire le malattie vascolari.
E' molto calorico, quindi va usato con moderazione, ma per questa besciamella ne è bastato meno di metà. La sua morbidezza e grassezza hanno egregiamente sostituito quelle del burro, donando poi una colorazione molto... primaverile al piatto.

La prossima immagine ritrae la quaglia all'interno della crosta. Se preferisci non vederla passa oltre, altrimenti clicca il pulsante Mostra immagine qui sotto.
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Una nota sulla grappa: io l'ho usata a fine cottura, ma consiglierei, e senz'altro la proverò la prossima volta, aggiunta all'interno della crosta, in modo da essere ben assorbita e quindi aromatizzare la carne avendo il tempo di perdere la componente alcolica.

Ingredienti
Per due persone
  • 2 quaglie
  • 200 gr di farina 00
  • sale
  • 2 bicchierini di grappa (facoltativo)
  • 2 etti di macinato di vitello e 20 cm di salamella (facoltativo)
  • 4 foglie di salvia
  • 1 avocado
  • 1 bicchiere di latte
  • 2 cucchiai di farina 00
  • pepe
Preparazione

Mentre il forno si riscalda a 170-180°C, preparate la pasta per la crosta, impastando i 200 gr di farina e poco sale con acqua sufficiente ad ottenere un impasto compatto, morbido ma non appiccicoso.
Dividete l'impasto in due parte e tirate due sfoglie abbastanza spesse (1/2 cm circa) ma sufficienti a rivestire le quaglie.

Se volete farcire le quaglie, potete farlo con il macinato di vitello e la salamella che mescolerete con le foglie di salvia.

Se poi volete aromatizzare con la grappa, potete mescolarne una parte all'impasto del ripieno, e con la restante bagnare l'esterno e la pasta a contatto con la quaglia.

Non salate le quaglie, non è necessario.

Richiudete le quaglie nelle sfoglie sigillando bene i bordi. Per farlo aiutatevi bagnandoli con poca acqua.
Infornate disponendo le quaglie su una pirofila rivestita di carta forno bagnata e strizzata.

Cuocete per almeno 90-120 minuti, girando di tanto in tanto in modo da uniformare la cottura.

A pochi minuti dalla fine preparate la besciamella. Mettete a scaldare il latte. Intanto ripulite l'avocado della buccia, tagliatelo a cubettini e frullatelo a lungo, ammorbidendo se necessario con poco latte freddo l'impasto.

Mescolate la crema di avocado con 1-2 cucchiai di farina e poco sale, quindi versate a filo il latte mescolando energicamente.
Continuate la cottura fino all'addensamento della salsa, pepando abbondantemente.

Servite le quaglie nella loro crosta accompagnate dalla besciamella.

mercoledì 23 marzo 2011

Polpette di alici, panettone e zenzero su crema leggera di mandarino

Ce l'ho fatta... per un pelo. Non volevo perdermi l'occasione di partecipare al contest di Cristina, del blog PoveriMaBelliEBuoni: Tutti pazzi per le acciughe.


Cosa fare l'avevo in mente da tempo, dovevo solo riuscire a combinare la presenza al mercato delle acciughe fresche e belle, di quelle che, come diceva la mamma di un mio amico, "dobbiamo guardarci e piacierci subito" con la disponibilità del tempo necessario a preparare qualcosa di nuovo, che richiede un per forza un po' più tempo per "tastare" le combinazioni.

Ed eccole qua, semplici, veloci e sfiziose, le mie polpettine.


Polpette di alici e panettone su crema leggera al mandarino

A dire il vero ho ideato questa ricetta pensando non solo a  Cristina, ma anche a Dario, titolare della Loison Pasticceria, ed al suo invito a creare ricette con il loro squisitissimo panettone da inserire nel simpatico blog Insolito Panettone.

Veniamo all'idea: lo spunto, il "la" come si dice, è venuto da un classico della cucina siciliana: la pasta con le sarde. In particolare m'intrigava la combinazione dolce/salato che viene dalla presenza di sarde ed uvetta.

Ho voluto giocare su questa combinazione nelle polpette, mescolando il salato marino delle alici con il dolce aromatico di un panettone, ovviamente un panettone Loison, tenuto da parte per un'occasione speciale.
Il panettone è stato privato delle uvette e dei canditi per non caricare troppo il lato dolce della combinazione, visto che già le alici non sono salatissime.

Però al primo assaggio non mi hanno convinto, i gusti erano troppo amalgamati. Ho voluto allora introdurre lo zenzero per spezzare questa armonia, ed il risultato è stato proprio come lo volevo: insolito, curioso, stuzzicante. 

La cremina non ho potuto non farla: sia perchè mi è venuta in mente pensando alle polpette e da allora non me la tolgo dalla testa, sia perchè volevo qualcosa di fresco e brioso di accompagnamento.
All'inizio avevo pensato all'arancia, ma poi sono entrati in casa dei mandarini siciliani profumatissimi, e... sembrava proprio un destino che dovessi usarli  ;)

L'accompagnamento ha quindi alleggerito le polpette, già leggere essendo cotte al forno e non fritte, e si è ben legata all'aromaticità dello zenzero.

Una proposta davvero insolita, lo ammetto, anche per me che amo giocare con l'insolito, ma se hanno superato la difficile prova assaggio di mia moglie.... vuol dire che funzionano ;)


Ingredienti
Per due persone
  • 250 gr di alici
  • 1 fetta di panettone senza uvetta e canditi (ideale Loison albicocca e zenzero)
  • 1 tuorlo
  • 4 cucchiai di latte
  • un'unghia di zenzero fresco
  • 1/2 cucchiaio di semi di sesamo
  • 1/2 bicchiere di acqua
  • 1 tuorlo
  • 1/2 cucchiaio di zucchero
  • 1 cucchiaio di farina
  • 1 pizzico di sale
  • 1 punta di cucchiaino di agar-agar
  • 1 mandarino
Preparazione

Iniziate dalla crema: mettete a scaldare l'acqua mentre in una ciotola sbattete le uova con le polveri ed il pizzico di sale.

Aggiungete quindi l'acqua a filo mescolando energicamente; se si formassero dei grumetti, io uso il frullatore ad immersione per risolvere il problema ;)

Ripassate sul fuoco e fate sobollire per 6-7 minuti mescolando continuamente, in modo da cuocere la farina e non far legare poi la crema in bocca (ottimo consiglio delle Sorelle Simili).

Poco prima di toglierla dal fuoco aggiungete l'agar agar e mescolate per bene. Appena tolta dal fuoco, immergete il pentolino in una pentola con acqua ghiacciata, in modo da raffreddarla velocemente.
Anche se non è presente il burro, si otterrà comunque un bell'effetto lucidante.

Quando sarà appena appena tiepida, aggiungete il succo del mandarino a filo, mescolando ed inglobandolo lentamente.
Mettete poi la crema a raffreddare e rapprendersi in frigo. Non preoccupatevi se sarà un po' liquida dopo l'aggiunta del succo, penseranno frigo ed agar agar a farla riaddensare.

Passiamo alla polpette.Accedere il forno  180-190°C. Intanto eviscerare le alici ed aprirle a libro, lavarle ed asciugarle. sbriciolare a mano il panettone e metterlo in forno ad asciugare. Mettere a cuocere anche le alici nel forno, poggiandole su una teglia rivestita di carta forno.

Appena il panettone è seccato, ma non bruciato, toglietelo dal forno e polverizzatene metà con le mani e mescolatelo al sesamo per la copertura. Il restante bagnatelo con poco latte (1-2 cuccchiai) e fatelo riposare. 

Quando le alici saranno belle asciutte, toglietele dal forno, e tagliuzzatele col coltello in piccoli pezzetti e salatele appena.
Mescolatele al panettone, aggiungete lo zenzero fresco tagliato a piccolissimi cubetti ed amalgamate il tutto con poco tuorlo.
Formate delle palline, passatele nell'uovo sbattuto ed allungato con 1-2 cucchiai di latte, e passatele poi nella panatura di panettone e sesamo.
Poggiatele su carta forno ed infornatele fino a doratura.

Servitele tiepide, meglio fredde, accompagnate dalla crema.

lunedì 21 marzo 2011

Bulgur al pesto di rucola e pistacchi su insalata di spinacini

Bulgur al pesto di rucola e pistacchi su insalata di spinacini


Avevo accennato nel post di qualche giorno fa a questa ricetta, ideata su richiesta delle amiche di Artigianalmente, pensando alla primavera ed ad un piatto che potesse rappresentarla.

Non l'ho presentata subito, in attesa della pubblicazione, ma quale giorno migliore per farlo di questo bellissimo, assolato e verdissimo primo giorno di primavera ???

Devo dire che le ragazze di Artigianalmente hanno fatto un lavoro bellissimo, e quindi vi consiglio, se ne avete voglia e tempo, di dare un'occhiata a questo secondo numero, che tra l'altro arricchisce lo spazio dedicato alla cucina con uno speciale sul cioccolato.



Per quanto mi riguarda, io sono orgogliosissimo di vedere la mia ricetta accanto a quella di amiche di cui ammiro tantissimo i blog e le preparazioni: Tania di Dulcis in Furno, Ornella de Il giardino dei sapori e dei colori, Natalia di Tempo di cottura, Imma di Dolci a go go!!!.

Come ho scritto nell'articolo, sarebbe stato divertente utilizzare germogli selvatici, ma ho scelto di usare alimenti che si possano trovare anche dal fruttivendolo, e per una preparazione veloce.

Non aggiungo altro a quanto ho già detto nell'articolo, se non che il bulgur è stata una scoperta davvero piacevole: da quando ho preparato questa ricetta, lo uso spesso in alternativa alla pasta e lo trovo davvero delizioso. Sono certo che quest'estate lo userò spessissimo.

Una nota sulle qualità di rucola e spinaci: entrambi, specie se mabgiati crudi, sono ricchi di vitamina C, e gli spinaci contengono anche carotenoidi, acido folico, clorofilla e luteina; insieme sono quindi un'ottima combinazione per un'efficace azione antiossidante.

Bulgur al pesto di rucola e pistacchi su insalata di spinacini


Ingredienti
Per due persone

  • 160 gr di bulgur (grano spezzato cotto)
  • sale
  • 1 mazzetto di rucola
  • olio extra vergine d'oliva (e.v.o.)
  • 2 mazzetti di spinaci novelli
  • 1 barbabietola rossa
  • 1 limone biologico
  • 1 carota
  • 1-2 cucchiai di crema di pistacchio (facoltativa)

Preparazione

Cuocere al vapore o al microonde la barbabietola rossa tagliata a fette spesse 1/2 cm circa
link foto: http://farm6.static.flickr.com/5172/5513711945_7d10b36e20_o_d.jpg
Nel frattempo lavare e frullare la rucola con un pizzico di sale ed una grattuggiata di scorza di limone, allungando con poco olio alla volta fino ad ottenere una crema densa.
Se preferite qualcosa di più consistente potete, come ho fatto io, lavorare tutto con il coltello.
Passate alla preparazione del bulgur: mettete a bollire 320 gr di acqua con poco sale (il doppio in peso del bulgur). Quando bolle tuffate il bulgur, mescolate, abbassate al minimo ed incoperchiate.
Continuate la cottura coperta, mescolando di tanto in tanto, per 15 minuti o fino a quando l'acqua non fosse del tutto assorbita.
A questo punto fate riposare per 10 minuti a pentola coperta per far gonfiare bene il grano. Trascorso questo tempo fate intiepidire prima di condire.
Mentre il bulgur riposa, lavate e disponete gli spinaci novelli sul fondo dei piatti.
Lavate a tagliate a fettine molto sottili anche mezza carota, che userete per la decorazione.
Tenete da parte due fettine di barbabietola per la decorazione e tagliate a piccoli cubetti il resto.
Completare la preparazione del bulgur condendolo con il pesto alla rucola, qualche goccia di limone ed un po' di limone grattuggiato e se lo gradite un altro mezzo cucchiaio d'olio.

Se lo gradite, potete provare a mitigare il gusto della rucola, che comunque essendo giovane non dovrebbe essere amaro, con della crema di pistacchio.
Potete aggiungere anche la barbabietola tagliata a cubettini, o servirla a parte.

Impiattate deponendo il bulgur sugli spinaci novelli decorando con la fetta di barbabietola e le fettine di carota.

sabato 12 marzo 2011

La mia prima tartare

Una nota prima di iniziare: forse non a tutti possono piacere delle immagini con carne cruda in primo piano; ho quindi deciso di nasconderle. Per vedererle/nascondele potete usare i seguenti pulsanti:  .



Era da un bel po' che volevo provare la tartare, ma non ero del tutto convinto, quindi ho sempre rimandato.
Fino a quando un paio di giorni, prima che fosse da buttare, fa ho preparato un pesto con rucola e pomodorini secchi: buonissimo, dal gusto intenso e mediterraneo.

Il primo abbinamento che ho pensato è stato quello con la carne, ma più che ad una certa cottura, pensavo proprio alla carne, al suo gusto, e quindi alla crudità.

E così mi son deciso a provare. Devo ammettere che, sicuro della qualità della carne e della sua provenienza, esaltata nel sapore da un mix delicato di olio, limone ed aglio orsino, questa semplicissima e velocissima preparazione mi ha conquistato e ha cancellato tutti i dubbi che avevo.

Per la preparazione non ho usato sapori forti: si potrebbero usare capperi, aglio fresco, addirittura funghi o tartufi. Io ho preferito un condimento leggerissimo per non rischiare di dominare il sapore delicato della carne.



Anche la salsa di rucola e pomodori secchi è stata alleggerita facendone una crema di ricotta di bufala e latte, abbinandosi davvero bene come avevo immaginato.

Da rifare assolutamente :)

Buon fine settimana a tutti.

Tartare di manzo all'aglio orsino su crema di rucola, pomodori secchi e ricotta

Ingredienti
Per una persona

  • 120-150 gr di coscia di manzo magra e freschissima tritata grossolanamente
  • 1/2  foglie di aglio orsino (aglio selvatico) o poco aglio fresco
  • 1 limone naturale
  • 1 mazzettino di rucola
  • 3-4 pomodori secchi
  • 1 cucchiaio di ricotta di bufala (o ricotta vaccina)
  • 1/2 bicchiere di latte
  • olio evo
  • sale
Preparazione

Potete usare della carne tritata o tritarla da voi con il coltello, l'importante è che sia una macinatura grossolana.

Iniziate dalla salsa, frullando la rucola con poco olio. Aggiungete poi poco olio alla volta fino ad ottenere una crema densa. Passate ad aggiungere i pomodori secchi tagliati a piccoli cubetti, sempre poco per volta, assaggiando il risultato: i due sapori devono essere presenti entrambi, intensi, ma nessuno deve dominare. Aggiustate con un pizzico di sale.

In una ciotola mescolate la ricotta con poco latte, aggiungete quindi, un cucchiaino alla volta, la salsa di rucola e pomodori, assaggiando. La salsa deve risultare colorata ma dal sapore non troppo deciso.
Alla fine, allungatela con il restante latte fino ad ottenere una crema densa ma fluida.

Preparate la tartare mescolando alla carne 1/2 cucchiaio d'olio, poco succo di limone, ed un po' di aglio orsino tritato. Mescolate bene, salate ed assaggiate. L'aglio deve dare aroma, ma attenzione a non esagerare o si sentirà solo quello. Il limone deve dare freschezza e pulire la bocca, ma non deve rendere il piatto troppo acidulo. Infine l'olio lega il tutto.

Purtroppo mi spiace non dare dosi esatte, ma questo piatto richiede continui assaggi per assicurarsi che il gusto della carne sia affiancato dagli altri elementi senza esserne dominato.

Per la presentazione ho usato delle foglie di aglio orsino, delle fettine di limone e dato alla tartare la forma voluta usando un coppa pasta cilindrico.

mercoledì 9 marzo 2011

Si fa presto a dire sgombro !!!

Ssgombro aromatico in nido di agretti e bulgur su crema di spinagine

Quando mi viene voglia di qualcosa, inizio almeno il giorno prima a pensarla e studiare come prepararla. In questo caso il... parto è stato un po' più lungo.

Tutto è iniziato una settimana fa, quando sono stato invitato dalla eZine sul bricolage Artigianalmente  a preparare un primo che si ispiri alla primavera.

Non potevano chiedermi qualcosa di più bello. A parte il piacere di pubblicare la ricetta, sia pure su una rivista web che tra l'altro poco c'entra con la cucina, io adoro la primavera, soprattutto per la sorpresa continua che riserva: passo in bici da qualche parte e.... mi accorgo che dove prima era brullo adesso spunta il verde. Verde dappertutto, ecco come vedo la primavera, verde rinascita, verde natura, verde brillante, intenso, scuro, delicato...

Spesso si associano le fioriture alla primavera, per me invece è il verde il simbolo di questa stagione.

Il piatto che ho preparato per la rivista (e che proporrò presto) si basa proprio sulle cromaticità ed i sapori del verde. La preparazione mi è costato (o meglio è costato a mia moglie, io mi diverto da matti) un pomeriggio a fare  incetta di verdure tutte primaverili nei miei negozietti e banchetti preferiti: spinacine, agretti, prezzemolo, aglio orsino.

La preparazione di questo piatto mi ha poi fatto scoprire il bulgur: avevo letto varie volte di questo grano spezzato, ma non l'avevo mai provato prima: davvero buonissimo, infatti lo rifatto subito, questa volta come accompagnamento. Purtroppo tanto io l'adoro, quanto quanto mia moglie lo detesta: quando si dice che gli opposti che si incontrano ;)

Con tutto il verde che ancora colorava e profumava il frigo, ieri ho deciso di fare il bis: questa volta però le verdurine sono servite come palcoscenico per elevare l'attenzione su un pesce, ingiustamente snobbato, povero ma per me buonissimo: lo sgombro.
Buono e molto sano, ricco di acidi grassi e relativamente calorico, seppur ricco di proteine.

Viene solitamente poco apprezzato per il suo sapore intenso, ma basta un accompagnamento aromatico, come nei cartocci che ho preparato, con origano, alloro, capperi, rafano nero e vino, per renderlo più gradevole.

E poi con questo concentrato vegetale... davvero piacevole la possibilità di accostare il pesce a tanti diversi sapori nello stesso piatto.

Ssgombro aromatico in nido di agretti e bulgur su crema di spinagine

Nel complesso una bella ricarica per iniziare alla grande la primavera: spinaci ed agretti, una sferzata di minerali e di antiossidanti. Gli agretti poi producono una benefica azione diuretica e depurativa che ben si combina con quella dell'aglio orsino: proprio quello che serve per ripulirsi degli eccessi di questi ultimi giorni di carnevale ;)

Il rafano nero è un'altra scoperta piacevole, che devo approfondire quanto prima... stasera ???

Sgombro aromatico in nido di agretti marinati e bulgur su crema di spinacine

Ingredienti
Per due persone
  • 2 sgombri
  • 1 cucchiaio di capperi sotto sale
  • 2 fettine di rafano nero
  • 2 foglie di allor
  • 2 rametti di origano fresco
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • 1 mazzetto di agretti
  • 1 limone biologico
  • 1/2 cucchiaino di aceto balsamico
  • un pizzico di sale
  • 2 cucchiai d'olio evo
  • 80 gr di bulgur
  • 160 gr di acqua
  • sale grosso
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 foglia di aglio orsino
  • 1/2 cucchiaio di olio evo
  • 1 bel mazzo di spinacine 
  • 75 gr di yogurt
  • 1/2 cucchiaio d'olio d'oliva delicato (facoltativo)
  • 1/2 cucchiaino di semi di anice
  • sale grosso
Preparazione

Iniziare dal pesce: accendere il forno a 190°C, pulite ed eviscerate il pesce.
Preparate dei cartocci con l'interno di carta forno e l'esterno di carta alluminio. Mettete in ogni cartoccio uno sgombro con un po' di capperi dissalati in acqua tiepida, una foglia di alloro, un rametto di origano, una fettina di rafano tagliata a giulienne.
Infornate per circa 20 minuti.

Intanto lavata gli agretti, riuniteli in mazzettini legati con un elastico, e sbollentateli qualche minuto in acqua salata, fino a quando diventeranno teneri. Scolateli e tuffateli in acqua ghiacciata, quindi salateli e metteteli a marinare con succo di limone, olio d'oliva ed aceto balsamico.

Nel frattempo dovrebbero essere pronti anche gli sgombri: aprite i cartocci e fateli raffreddare completamente.

Passate alla crema di spinacine: dopo averle lavate, date una velocissima sbollentata in acqua non salata (bastano 15 secondi). Scolatele e tuffatele subito in acqua ghiacciata.
Strizzatele e frullatele con lo yogurt, l'olio ed i semini d'anice pestati con il sale grosso. Aggiustate poi con poca acqua di cottura in modo da raggiungere una densità abbastanza liquida.

Preparate infine il bulgur, tuffandolo nell'acqua salata quando bolle. Continuate la cottura per 10-15 minuti abbassando al minimo ed incoperchiando. Lasciate poi riposare altri 10 minuti coperto.
A questo punto conditelo con un trito di prezzemolo ed aglio orsino, olio evo e buccia di limone grattuggiata.
Se volete provare, ho visto in giro che qualcuno prima di lessarlo fa una veloce tostatura dei grani.

A questo punto impiattate: io ho versato la crema sul fondo ed usato un coppa pasta per formare un anello con gli agretti. Ho poi  riempito l'anello con il bulgur e su questo ho deposto lo sgombro.
Per non farmi mancare niente, da parte ho messo un po' di yogurt avanzato con dei capperi, ed un po' di rafano nero a giulienne.

domenica 6 marzo 2011

Pasta di recupero: maiale, zenzero, pepe rosa ed albicocche

Pasta di recupero: maiale, zenzero, pepe rosa ed albicocche


Chi l'ha detto che con la carne avanzata si possano fare solo delle polpette ? Dopo la bella cena e la bellissima serata passata con con l'amica Carmen, arrivataa direttamente dall'America, oggi nel frigo campeggiava allegramente un piccolo gruppetto di braciole, fra il verde dei radicchi e delle erbette, all'ombra dello yogurt...

Ma non mi andava di mangiare carne, di nuovo. Avevo invece voglia di pasta.

Da una scampagnata nel frigo ho trovato anche un pezzetto di zenzero fresco.
Adoro questa spezia, così... frizzante, con quel suo particolare gusto intenso e piccante.

L'ho già usata con della carne d'agnello è l'ho trovata fantastica, quindi forse anche col maiale poteva ben combinarsi... ed infatti assaggiando un pezzetto di uno e dell'altro sembravano suonare bene (come mi sento Ratatuille quando faccio questi esperimenti).

Il pepe ha contribuito a sottolineare il tono piccante dello zenzero, ed a dare un tocco di colore. I pezzetti di albicocca, invece, con la loro dolcezza hanno saputo contenere durante la cottura il forte aroma dello zenzero che rischiava di dominare completamente il piatto.

Nella foto vedete le albicocche, aggiunte solo per mostrare che erano state usate, ma non le ho usate per servire: assorbono davvero il sapore dello zenzero e risultano... strane.

Meglio toglierle, come si farebbe con dell'aglio dopo la cottura.

Pasta di recupero: maiale, zenzero, pepe rosa ed albicocche


Non ho usato altri aromi, né erbe odorose, né cipolla o aglio; solo una sfumatura con del buon vino bianco, tanto per far esprimere alla carne il meglio di se.

Semplice ma davvero sfiziosa, se la riprovo aggiungerò una grattuggiatina di limone.... forse  ;)

Una piccola parentesi: avevo promesso qualche foto della nuova cucina. Le posto piccoline, sia perchè non è ancora completa, mancano alcuni particolari, il tavolo ed alcune modifiche alle luci... sia perchè... non so come dirlo... a me sembra perfino troppo bella per essere mia, davvero troppo.
Però confesso che è un piacere cucinare con tanto spazio: mi sembra davvero di stare in Ferrari, rispetto a prima; eppoi con quei 5 fuochi da 90 cm... wow  :)

cucinacucina

Buona domenica a tutti

Ingredienti
Dosi per 2 persone
  • 160 gr di pasta corta, meglio se integrale, io ho usato quella di farro
  • 1 braciolina o fettina di maiale cotta alla griglia
  • 1 pezzetto di zenzero (3 cm circa)
  • 2-3 albicocche disidratate
  • 1/2 cucchiaino di pepe rosa
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • olio evo
  • sale
Preparazione
Mettete bollire l'acqua salata per la pasta.

Intanto affettate finemente la fettina di maiale e lo zenzero, dopo averlo spellato. Tagliate a metà anche le albicocche.

Mettete a cuocere la pasta ed intanto saltate, a fiamma vivace, la carne con 1/2 cucchiaio d'olio evo e 2-3 d'acqua di cottura della pasta.

Quando l'acqua sarà assorbita, aggiungete il vino e sfumate. Aggiungete quindi lo zenzero e le albicocche.
Aggiungete un mezzo mestolo d'acqua di cottura della pasta e continuate a saltare facendo insaporire la pasta.

Quando anche quest'acqua sarà assorbita, aggiungete il pepe rosa ed altro mezzo mestolo. Continuate a saltare fino a quando anche quest'acqua sarà assorbita e la carne bella tenera.

Scolate la pasta tenendo da parte un mestolo d'acqua di cottura. Aggiungete pasta ed acqua al condimento e saltate per qualche minuto a fiamma vivace.

martedì 1 marzo 2011

Sognando i fiordi...

sedano rapa stufato all'aneto e senape


Dopo averne apprezzato il particolare sapore, quest'anno non mi faccio mai sfuggire il sedano rapa, quando lo trovo.

Come la scorsa settimana, quando l'ho visto così bello chiaro e compatto...non ho resistito; però volevo andare un pochino oltre la solita insalata, così per prepararlo mi sono lasciato un po' guidare dal sapore e ... dal frigo: sgranocchiandone qualche scaglia ho buttato l'occhio in dispensa fino a che l'occhio non è caduto su quel vasetto. Ormai era impossibile non pensarci, l'abbinamento con la senape sembrava urlare più che chiamarmi :)

Alla fine l'accoppiata mi è così tanto piaciuto che ho voluto giocarci un po': ecco allora la stufatura, per ammorbidire il sapore del sedano e meglio accogliere quello della senape. E poi l'ingresso dell'aneto, tanto usato nella cucina nordica, che ha sostituito alla fine il primo esperimento con il prezzemolo.

crisp bread


L'aria svedese di questo piatto mi ha ricordato che avevo visto da poco in tv la preparazione del Crisp Bread, quel sottile pane croccante svedese, ultra aromatizzato con cumino o anice.

Come non provare ? Già mi sembrava avvertire un'aria tutta nordica in casa....

E poi avevo voglia di fare questo pane, sia perchè la gita domenicale all'Ikea era saltata per un guasto alla macchina e di trovarlo qui non se ne parla, sia perchè volevo provare il nuovo forno :)
E poichè 1+1 non fa sempre 2, ecco saltare nel piatto, è il caso di dirlo, una fettina di salmone affumicato a completare il tutto, piccola, è pur sempre un pesce piuttosto grasso, ma sufficiente a rallegrare e scaldare il piatto, con quel suo bel colore intenso.

Non l'ho fotografata, ma una bella birra, fresca e ben luppolata, è il tocco finale.

Cosa manca ? Direi solo un bel fiordo fuori dalla finestra, pescherecci che rientrano al porto, l'aria leggera e frizzante che porta in casa il sapore ed il colore del mare...
Per ora mi accontento di sognarlo, gustandomi questo spuntino  ;)


Sedano rapa stufato con aneto e senape

Ingredienti
Per due persone
  • 1/2 sedano rapa
  • 1/2 cucchiaio d'olio d'oliva
  • 1-2 cucchiai di senape in grani
  • 1 cucchiaino di aneto secco
  • sale
Preparazione

Tagliare il mezzo sedano rapa a metà e quindi a fettine non troppo spesse. Mettere ad insaporire in una padella con l'olio e 2-3 cucchiai d'acqua calda a fiamma vivace. Dopo 4-5 minuti, quando inizierà a colorirsi, aggiungere acqua calda fino a coprire tutto ed incoperchiare.
Cuocere a fuoco vivace per altri 5 minuti mescolando spesso, quindi aggiungere l'aneto.
Continuare la cottura coprendo fino a quando comincerà ad intenerire (circa altri 5 minuti) mescolando spesso, aggiungendo se necessario altra acqua calda.
Aggiungere quindi la senape e far restringere il fondo a padella scoperta continuando a mescolare.
Servire con la cremina che si sarà formata dal fondo di cottura.

Crisp Bread

Ingredienti
  • 150 gr di farina integrale
  • 150 gr di farina di segale
  • circa 8 gr di lievito di birra fresco (1/4 di cubetto)
  • 1 cucchiaio di miele
  • 2 cucchiai di semi di cumino
  • 2 cucchiai di semi di anice
  • 1 uovo
  • sale (circa 1 cucchiaino)
Preparazione

Formate la fontana con le due farine setacciate, e fate attivare il lievito in poca acqua tiepida addolcita con il miele.

Iniziate quindi a lavorare le farine con il lievito, aggiungendo poca acqua per volta fino ad ottenere un impasto morbido, umido ma non appiccicoso.
Lavorate almeno 5 minuti prima di aggiungere il sale, mettendolo sulla spianatoia ed incorporandolo poco per volta.

Continuate a lavorare altri 10 minuti quindi quindi mettete a riposare l'impasto in luogo caldo e coperto fino al raddoppio.

Accedete il forno a 200°C, se possibile in modo ventilato.
Dividete l'impasto in due parti, tirando la prima metà molto sottilmente, circa 1 millimetro di spessore. Spennellatela con l'uovo, distribuite metà dei semi ed infornate per circa 10-15 minuti, fino a quando il pane sarà ben colorito.

Ripetete per la seconda parte dell'impasto.