martedì 17 novembre 2009

La mia prima raccolta: Briciole di Bontà

ESAURITO

Avvisiamo che non sono disponibili altre copie. Se vi è piaciuta l'iniziativa, tornate a visitarci: altre iniziative sono in preparazione.

briciole di bontà


Quella che vi propongo è una raccolta un pochino diversa dalle solite, perchè non è una raccolta propriamente fine a se stessa.

Il tema, tutto contenuto nel titolo, è molto semplice: dimostrare come tutto in cucina, perfino le Briciole, possano diventare protagoniste di piatti eccellenti, semplici quanto raffinati.

Fin qui niente di particolare, basta un po' di fantasia o una riletta ai soliti fogliettini svolazzanti o al classico quadernetto ingiallito per trovare tanti esempi.

Cosa c'è di diverso allora ? Se avete un attimo di pazienza vi spiego.

Tutto nasce qualche mese fa, con un'email inviata ai miei colleghi dal titolo L'Angolo delle Bontà - ".... bontà richiama bontà" in cui proponevo loro di servirsi per la colazione/spuntino di quello che preparavo a casa e lasciavo sul tavolo del mio ufficio.

Chi lo desiderava era libero di lasciare un'offerta: lo scopo dell'iniziativa è di finanziare il progetto di ricerca promosso e completamente finanziato dall'Associazione La vita è un dono, con l'obiettivo di dare una speranza in più a chi soffre di Acidemia Propionica (per la maggior parte bambini) di vivere una vita più "serena" se non più "normale", disponendo di cure e terapie efficaci.

Proponendo settimanalmente l'Angolo delle bontà contavo di poter raccogliere qualche "piccola offerta", ma non mi sarei mai aspettato che queste "briciole" (come mi piace chiamarle) sarebbero state così tante da diventare in poco tempo un contributo di un certo spessore.

Mi son reso presto conto che il messaggio iniziale era quanto mai azzeccato, e che le "bontà" hanno davvero richiamato la "bontà" di chi partecipa.


Adesso i miei colleghi aspettano e chiedono quando porto qualcosa di nuovo (e nei vostri blog di spunti ne ho tantissimi).
Addirittura ultimamente, dovendo organizzare festicciole o piccoli rinfreschi pensano subito all'Angolo delle Bontà: "Mi prepari tu qualcosa... ho visto che piaceva questo o quello... così poi lascio un'offerta per l'Associazione".

Inutile dire che mi fa un piacere enorme questa spontanea partecipazione, anche perchè mi da modo di parlare di quello che l'Associazione stà facendo a molte persone, spiegare l'importanza che la ricerca riveste per malattie rare come l'Acidemia Propionica e creando un passaparola ed un'attenzione importantissimi.

E' proprio per far conoscere il lavoro de La vita è un dono, che ho pensato di preparare una piccola pubblicazione, che chiunque possa acquistare con un piccolo contributo (e magari donare) a Natale.

Visti i tempi stretti, ma anche per far ulteriormente conoscere il progetto e l'Associazione, ho pensato di lanciare nel web una raccolta di ricette.

Adesso che conoscete tutta la storia, se siete interessati a partecipare, ecco le poche regole:
  • La ricetta deve far uso delle briciole (pane, biscotti,avanzi sbriciolati,...), non necessariamente avanzi e non necessariamente pane
  • Può trattarsi di un post già pubblicato
  • Il post (e facoltativamente l'home page) devono contenere il logo ed il link della raccolta (vedi sotto)
  • Preventivate che le ricette possano essere, previa richiesta di autorizzazione, pubblicate (con tutti i riferimenti del caso) non a fini di lucro ma di fund raising
  • La scadenza massima è fine novembre
  • Chi non dispone di un blog, può inviarmi la ricetta in email all'indirizzo presente nel mio profilo
Di seguito il logo della raccolta:


briciole di bontà logo

Grazie fin d'ora a chi vorrà contribuire. Ecco la mia ricettina.


Briciole di pollo e pane fritte

(la foto del logo)

In realtà, più che di una ricetta, si tratta di come in casa "ricicliamo" la carne del pollo usate per fare il brodo.

Mangiata così com'è, lessata fino a consumarsi, non è cosa che dia molta soddisfazione.

Tutt'altra storia, invece, se dopo averla sbriciolata e passata nell'uovo, sbattuto con sale e pepe, viene ripassata nelle briciole del pan biscotto e fritta.
Eh si, molto meglio.

E se poi, come sempre accade, si avanza anche dell'uovo sbattuto ?

briciole di bontà

Riciclo su riciclo, basta ridurre a scagliette un misto dei formaggi avanzati in frigo (duri e semi duri), aggiungere una patata lessa schiacciata con la forchetta, se necessario poca farina o acqua, quanto basta per ottenere un impasto appiccicoso ma consistente.

Fritto in una pentola antiaderente con un velo di burro, qualche minuto per parte fino a formare la crosticina, è il giusto compagno del pollo sbriciolato (e la mazzata finale al nostro colesterolo ;)


Ecco invece il contributo di Elena, che non avendo un blog mi ha inviato tutto in email. Grazie mille Elena.


Ecco qua la ricetta completa delle mie "Coppette Bisco-crema", il mio piccolo contributo alla tua iniziativa.

E' una ricetta semplice, veloce ma molto gustosa che permette di utilizzare le rimanenze che ci ritroviamo in dispensa, tipo pacchetti di biscotti aperti da un po', rotti o sbriciolati, e magari di finire quel po di latte che è in frigo da qualche giorno.

Si deve prima di tutto preparare la crema pasticcera.
Io uso un modo un po' diverso da quello che si trova comunemente nelle ricette, non serve la bilancia e si fa a freddo.
La ricetta viene da mia zia e trovo che sia infallibile per non avere grumi.

Ingredienti
1 uovo + 1 tuorlo
3 cucchiai di farina
5 cucchiai di zucchero
400/500 ml latte (a seconda della consistenza che si vuole ottenere)
scorza di limone non trattato

Mescolare prima di tutto la farina con lo zucchero (foto1), poi aggiungere le uova e mescolando vcelocemente con un cucchiaio di legno. Amalgamare bene il tutto fino ad ottenere una cremina liscia liscia (foto2).
Aggiungere il latte a freddo piano piano sempre mescolando (fot3). Mettetene poco alla volta soprattutto all'inizio e mescolate bene in modo che non si formino grumi.
A questo punto mettere la scorzetta di limone e cuocere a fuoco medio/basso. Quando la crema comincia ad addensarsi, abbassare leggermente la fiamma e mescolate un po' più velocemente. Fare bollire per 2/3 minuti.

Dopo aver preparato la crema, sbriciolare dei biscotti oppure utilizzare tutti quei bricioli o pezzi che si radunano sul fondo dei pacchetti e alternare nelle coppette strati di biscotto e di crema. Terminare con una spolverata di bricioli. Ed ecco fatto una merenda sana e nutriente :-)

Spero che ti sia utile. Sono comunque felice e soprattutto onorata di poter contribuire alla tua iniziativa.
Ciao, elena



Riepilogo ricette "offerte"







Blogger Blog Ha “offerto”
Ago Pane burro e marmellata Panzelli di marmellata
Ago Pane burro e marmellata Cheescake di Abbey
Alem Mamma, che cucina ! La sbriciolata di omelette
Anna Maria La cucina di qb Tortini i noci e cipolla di acquaviva
Antonella Pane al pane vino al vino Sbrisolona alla nutella
Arietta Muffins cookies ed altri pasticci Crumble ai frutti di bosco
Arietta Muffins cookies ed altri pasticci Cozze gratinate
Arietta Muffins cookies ed altri pasticci Sbrisolona salata pistacchi e parmigiano
Arietta Muffins cookies ed altri pasticci Panzanella mon amour
Barbara Ricette barbare La sbrisolona di Leonardo
Caty La casa sull'albero Broccoli e pane
CorradoT CorradoT Sarde al forno con patate e muddrica atturrata
Cristina LaGolosastra Tortino alla yogurt
Daniela Daniela e dioclez. Instalata di riso freddo su crostone di pane
Daniela Daniela e dioclez. Insalata con gallina padovana in saor
Dida Gli amori di Dida Sbrisolona di ricotta e amaretti
Elga Semi di papavero Crumble di pere e lavanda
Elga Semi di papavero Biscottoni muscovado e cioccolato
Elga Semi di papavero Biscotti per l'albero
Elle Vegolosa Sbrisoline salate
Elle Vegolosa Bucatini gratinati alla barese
Elle Vegolosa Spaghetti con olive, seppie, pinoli e pane fritto
Federica Note di cioccolata Crostata del bosco
Federica La cucina di Federica Pizzette da recupero
Fiorix cuor di panna al cioccolato bianco e bayles
Fiorix cuor di panna Tartufi al cacao e bayles
Flora Polenta e zucchero Sfogliatine alla zucca
Giovanna La cuoca eclettica Teglia di patate ed alici
Gisella Il frutto della passione Coppa della solidarietà
Gisella Il frutto della passione Pudding
Il gatto goloso Il gatto goloso Linguine con salsa estiva di acciughe
Il gatto goloso Il gatto goloso Cavatelli alle cime di rapa e briciole
Imma Dolci a go go Crostata sbrisolona con confettura
Jacopo Viaggi, cucina e ... io Cavolfiore gratinato
Juls Jul's kitchen Trifle a cioccolato panna e mascarpone
Lenny Una finestra di fronte Cheesecake alla yogurt ricotta e confettura di anguria
Lise Caramel Il bistrot di lise e metroicon Spagetti con pomodorini e pesto aromatico e briciole
luxus Mani in pasta Zuppa povera di cavolfiore e speck
Lydia Tzatziki a colazione Zuppa di cavolfiore e pane gratinata
Manu ...profumi e colori... Sformato di pane dolce
Manu ...profumi e colori... Sformato di pane salato
Manu ...profumi e colori... Gnocchetti di pane
Manu e Silvia Spizzichi e bocconi Strozzapreti ai fiori ed acciughe
Mara Pan di Panna Polpettone al tonno e limone
Milla Il mondo di Milla Palline di Mattia
Morena Menta e cioccolato Quadrotti di mele ed amaretti
Nicol Il The delle 5 Sbricionutella
Nicol Il The delle 5 Ciocco dipendenza e... briciole di biscotti
Nicoletta Agenda di nico Insalata tiepida con ceci
Paola Profumo di biscotti Pollo al forno con briciole di pane
Pinar Doce doce Muffins di pistacchi e briciole
Rossa di sera Rossa di Sera Crumble di ciliege al pistacchio
Rossa di sera Rossa di Sera Bliny al siero con ripieno di carne bollita
Roxy Curiosando in cucina... e non solo Muffin di biscotti e mirtilli
Sabri Colazioni a letto Gelato al panettone con arance e salsa al caramello
Saretta De felicitate animi Crumble autunnale
Silvia Pan con olio Salame... senza uova
Stefania La bottega delle bontà Crumble di zucca
Stefania Buoni e veloci Mondeghili della nonna
Susy Se dici cucina La pizza di pane del monaco
Tania Dulcis in furno Penne con broccoli, alici e mollica
Tina Colore in cucina Cheescake o Quarktarte ?
Tix Ricette Facili Creamcake al cioccolato fondente
Valentina Pane vino & zucchero Panzanella new generation
Virginia Lo spiluchino bucatini con pesto di finocchietto e mandorle tostate


Muffins alle nocciole, cioccolato e caffè

muffins alle nocciole cioccolato e caffè_

Domani devo proprio portare qualcosa di salato in ufficio: non è per viziare i miei colleghi, anzi....
Non voglio fare il misterioso, prometto che fra qualche giorno vi spiego tutto.

Comunque stà di fatto che dopo aver preparato un'Angelica salata (devo postare la mia versione prima o poi), mi pareva ci stesse bene, per chi non ama il salato, anche qualcosa di dolce. E visto che il forno l'avrei acceso di lì a poco, cosa meglio dei muffins ?!?

Così finchè lievitava l'Angelica, ho rotto e tostato le nocciole (ne ho ancora una montagna, vi tormenterò fino all'impossibile); poi finchè cuoceva, ho preparato l'impasto dei muffins.
Però usare le nocciole da sole mi pareva di rendere ancora più stucchevole l'effetto "mattoncino" tipico del muffins. Ecco allora l'idea di infilarci i pezzetti di cioccolata, per ricreare l'adorabile sensazione della gianduia, e di aggiungere un aroma di caffè, giusto per rianimarsi dopo la pausa meditativa.

E' stato davvero divertente vedere, durante la cottura, le briciole di cioccolato esplodere verso la superfice; e poi sentire il buonissimo il profumo della nocciola appena sfornati i muffins...
Meno male che devo fare qualche foto, così il primo lo assaggio ancora tiepido (e profumatissimo).

muffins alle nocciole cioccolato e caffè

Preparazione
Per 22 muffins
  • 250 gr di Farina 00
  • 80 gr di fecola
  • 150 gr di zucchero
  • 2 uova
  • 5 cucchiai di olio e 2 di margarina
  • più di 150 gr di latte, q.b.
  • 90 gr di nocciole tostate e spellate
  • 50 gr di cioccolata fondente sbriciolata (al 50%)
  • 6 cucchiai di caffè
  • 2 cucchiaini di lievito
  • 2 pizzichi di sale
Mescolare velocemente tutti gli ingredienti, in modo da avere un composto piuttosto granuloso.
Versare nei pirottini o negli stampi da muffins (io uso gli stampi con i pirottini) fino quasi all'orlo e cuocere a 180°C fino a doratura (circa 25 minuti).

Far raffreddare prima di gustarli, se riuscite a resistere :)

domenica 15 novembre 2009

Lasagna al cavolo nero con ragù di zucca e castagne (e profumo di bosco)

lasagne al cavolo nero con ragu di castagne e zucca _ e profumo di bosco

Che titolo lunghissimo... quasi quanto la preparazione di questo piatto. E' che non potevo fare a meno di partecipare al contest di CorradoT

Appena ho visto gli ingredienti, mi son reso conto che avevo tutto, ma il cavolo nero ? Qui da noi non si trova tanto facilmente: per fortuna, ordinandolo per tempo, il fruttivendolo di fiducia me l'ha procurato in pochi giorni.

Un paio di idee, una salata ed una dolce, mi son venute subito. Per una questione pratica (avevo già un dolce in frigo) son partito con quella salata.

lasagne al cavolo nero con ragu di castagne e zucca _ e profumo di bosco

Devo dire la verità che il ragù li per per li mi convinceva poco, invece alla fine mi ha dato qualche soddisfazione. Certo sarebbe stato molto meglio con un tocco di salato, tipo del prosciutto crudo a dadini, o dello speck (poco affumicato).

Ma questo è il problema di inventarsi dei piatti la domenica, con tutti i negozi chiusi: non si può correre a comprare quell'ingrediente che ti vien a mente solo quando senti i primi profumi o dopo i primi assaggi.

E nemmeno si può andare a comprare quell'altro ingrediente che eri sicuro di avere in casa, perchè ne hai sempre una scorta fornitissima, ed invece proprio oggi è finito: tipo i porcini secchi che volevo frullare per aromatizzare la besciamella (ecco perchè profumo di bosco nel titolo è fra parentesi !!! ).

Peccato, sarebbe stato un 4 su 5, ma va bene anche un 3 su 5, giusto Corrado ?

A parte queste due varianti (che consiglio) ecco la ricetta.


Preparazione
dosi per 4 persone (non troppo affamate)

Lasagna
  • Le parti tenere di mezzo cavolo nero
  • 200 gr di farina 0
  • 100 gr di farina di semola
  • 2 uova intere
  • 1 pizzico di sale
Lessare il cavolo nero in acqua salata. Scolarlo, strizzarlo (ne resterà circa 1 pugno) e passarlo al frullatore.
Nel frattempo setacciare le farine, fare la fontana, versare le uova, il cavolo frullato, il sale e lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo ed elastico.
Coprire con la pellicola e far riposare 30 minuti.
Tirare quindi la pasta: io ho usato la Imperia ed ho tirato fino al 6 (la mia arriva fino al 9). In questo modo, dopo la cottura, la pasta rimane abbastanza consistente.

Ragù
  • 250 gr di castagne sbucciate
  • 1 foglia d'alloro e 2 chiodi di garofano
  • 250 gr di zucca pulita
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1/2 cipolla
  • 1/2 gambo di sedano
  • dado vegetale
  • olio evo
  • 3 fogli di salvia e due rametti di rosmarino
  • pepe (facoltativo)
  • (una fetta di prosciutto crudo da 1/2 cm di spessore)
Lessare le castagne nell'acqua con l'alloro ed i chiodi di garofano per circa 20-30 minuti.
Devono ammorbidirsi ma non cuocersi del tutto: la cottura avviene poi con la zucca, altrimenti finirebbero per spappolarsi.
Togliere la pentola dal fuoco e sbucciarle, quindi tritarle grossolanamente.
Fare un trito della cipolla e del sedano, schiacciare l'aglio e far appena rosolare il tutto nell'olio.
Fare una dadolata con la zucca (ed eventualmente con il prosciutto) ed aggiungere il tutto, con le castagne al soffritto.
Far rosolare qualche minuto quindi sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco.
Aggiungere il dado, poca acqua per volta, fino a completare la cottura. La dadolata deve essere tenera ma non spappolarsi.

Besciamella

Per questa non posso dare la ricetta, perchè la faccio sempre ad occhio; e poi mi rendo conto (specie quando la vedo preparare a mia moglie) che ognuno la fa a modo suo.
Unica aggiunta alla versione classica sarebbe stata quella di mescolare alla farina i porcini secchi frullati e ridotti in polvere, per dare quel profumo di bosco, che a me è mancato :(

Composizione e cottura

Per la composizione e cottura si procede come per la classica lasagna (o pasticcio), ovvero imburrando una teglia e procedendo a strati successivi di lasagna, besciamella, ragù e formaggio grana grattuggiato.
L'ultimo strato è composto da lasagna, besciamella, grana e fiocchi di burro.

(Io la lasagna l'ho lessata qualche minuto in acqua salata, la stessa dove avevo cotto il cavolo.)

Infornare a temperatura alta (240 °C) fino al formarsi di una crosticina in superfice.
Far raffreddare qualche minuto prima di tagliare, altrimenti vien davvero un pasticcio :)

sabato 14 novembre 2009

Bavarese alla vaniglia, biscotto alla nocciola, gelatina di caki

bavarase alla vaniglia su biscotto di nocciole e copertura di caki


Questo dolce è dedicato a mia mamma: dovete sapere che quando posto qualche ricetta, la prima persona che avviso è mia mamma. Un po' per farle voglia, ed un po' per sentire cosa ne pensa.
Quando ho fatto la Fregolotta, mi aspettavo che le sarebbe piaciuta, invece mi ha ricordato che i dolci duri e secchi, non le piacciono molto, preferisce quelli "morbidi".

Ecco perchè ho pensato di fare questo dolce: partendo da una base fatta con la fregolotta (con nocciole al posto delle mandorle, ne ho una vagonata da finire), ben bagnata con acqua aromatizzata al rhum o all'arancio, vi ho costruito sopra qualcosa di morbido.

E cosa c'è di più morbido di questa crema bavarese ??? Calorica ? Forse, ma se poi sopra ci aggiungiamo una bella gelatina di caki, diventa proprio un bel dolcetto di stagione.

bavarase alla vaniglia su biscotto di nocciole e copertura di caki


Con questa torta auguro a tutti una buona domenica.

p.s.: Quando Morena mi diceva che quando si inizia a fare dei dolci non si riesce più a smettere io pensavo "non io". Adesso invece comincio a pensare avesse ragione.


Preparazione
La torta è stata realizzata su uno stampo da 20 cm.

Biscotto
  • 1 fialetta di essenza al rhum

    biscotto alle nocciole e cioccolata

La preparazione è la stessa della Fregolotta, quindi vi rimando al post già pubblicato, con l'unica eccezione di aver sostituito le mandorle con delle nocciole spellate ed aver pure aggiunto una abbondante grattatina di cioccolata fondente.

Lasciare il biscotto nel suo stampo, avendo cura di foderare i bordi di quest'ultimo con della carta da forno inumidita (faciliterà l'estrazione della bavarese).
Per la bagna meglio abbondare (almeno mezzo bicchiere di acqua con l'aggiunta dell'essenza, spruzzata sul biscotto. Io ho usato quella al rhum, ma consiglio di provare ad usare l'arancia, secondo me richiama di più il profumo di limone della copertura.

Bavarese
  • 4 tuorli
  • 100 gr di zucchero
  • 250 ml di latte
  • 200 ml di panna
  • 2 bustine di vanillina (meglio 1) oppure un bacello di vaniglia
  • 10 gr (5 fogli) di gelatina
Mentre mettete i fogli di gelatina ad ammollare in acqua fredda, portare a bollire il latte con l'aroma.
Montare in una ciotola i tuorli con lo zucchero, aggiungere il latte a filo mescolando. Far intiepidire la ciotola qualche minuto in acqua fredda, mescolando di tanto in tanto.
Aggiungere quindi la gelatina strizzata mescolando velocemente.
Versare il composto sul biscotto e mettere in frigo per 3 ore prima di procedere con l'ultimo passo.

Decorazione (facoltativa)
  • Cioccolata fondente da copertura (al 50%)
Nel frattempo, se lo desiderate, potete creare versando a filo del cioccolato fuso a bagno maria (con l'aggiunta di poco burro) su un foglio di carta forno. Mettere il foglio in freezer fino al momento di trasferirla sul dolce.

Copertura
  • 1 piccolo caki (90 gr)
  • 45 gr di zucchero
  • 4 gr di gelatina (2 fogli)
  • la buccia di circa 1/3 di limone
Mettere la gelatina a bagno nell'acqua fredda per 10 minuti. Trascorso questo tempo metterla con pochissima acqua in un pentolino e scaldarla dolcemente fino a che si scioglie.

Liberare delicatamente la torta dallo stampo e quindi togliere anche la carta che circonda la bavarese.

Pulire il caki dalla buccia e dai semi e tenere solo la polpa. Frullarla con lo zucchero ed aggiungere la gelatina, che nel frattempo si sarà intiepidita.
Far leggermente addensare, mescolando spesso, ed appena comincia a rapprendersi.
Versare quindi la gelatina ancora semiliquida sulla torta e con una spatola distribuirla uniformemente (magari sbordando qua è la per creare dei merleti sui lati).

Rimettere in frigo per almeno un'ora (meglio due) prima di servire, appoggiandovi sopra la decorazione di cioccolata (se preparata).

venerdì 13 novembre 2009

Gnocchi in besciamella filante all'Asiago con granella

gnocchi in fonduta pepata all'Asiago con granella di nocciole e pistacchi

Ieri mi hanno regalato 4 kg, dico 4.000 grammi di nocciole; inutile dire che vi bersaglierò di ricette con le nocciole, in tutte le salse e versioni possibili ;)

Oggi, per esempio, avevo degli gnocchi avanzati* da ieri, ed ho subito cercato di immaginare come potevo combinarli con la granella di nocciole. Dopo vari ripensamenti, ho deciso di versarla (mista a granella di pistacchi) su un piatto di gnocchi conditi con una besciamella pepata all'Asiago.

Qualche minuto di grill ed in 15 minuti era tutto pronto. Buoni, anche se il gusto del pistacchio dominava quello della nocciola; meglio usarlo in quantità minore rispetto quest'ultima.

gnocchi in fonduta pepata all'Asiago con granella di nocciole e pistacchi_

Preparazione
Dosi per una persona
  • 1 porzione di gnocchi
  • 1 noce di burro (20 gr circa)
  • 2 cucchiai di farina
  • latte q.b.
  • 50 gr di Asiago dolce**
  • un pugno di nocciole sgusciate
  • 1/2 pugno scarso di pistacchi non salati
  • sale
  • pepe nero macinato al momento
Mentre mettete a bollire abbondante acqua salate, accendere il forno.
Tostate velocemente a fiamma moderata, in una padella antiaderente coperta, le nocciole ed i pistacchi.
Appena vedete le bucce delle nocciole staccarsi, toglierle dalla padella e metterle in un canovaccio. Strofinarle con il canovaccio per togliere le pellicine e mettere da parte.
Nella stessa padella mettere a fondere il burro, setacciarvi poco alla volta mescolando la farina, far leggermente dorare e quindi versare il latte a filo, per evitare si formino grumi, fino ad ottenere una besciamella non troppo densa. Salarla appena.
Buttare gli gnocchi nell'acqua bollente e scolarli appena vengono a galla.
Aggiungere l'Asiago tagliato a fettine sottili alla besciamella, mescolando velocemente fino a fondere il formaggio. Aggiungere gli gnocchi, mescolarli e versali in una terrina.
Tritare grossolanamente nocciole e pistacchi e versare la granella sugli gnocchi. Infornare qualche minuto fino a doratura della besciamella.

Consigli
* Conservare gli gnocchi
Quando faccio qualche gnocco più del necessario (praticamente sempre), se penso di consumarli entro il giorno successivo, li cucino in acqua salata, li scolo e condisco con poco olio, faccendoli poi raffreddare velocemente.
Così preparati possono essere conservati in frigo in un piatto o terrina coperti con pellicola trasparente, ributtandoli in acqua salata bollente fino al riaffioramento.

** Quale Asiago
Nella ricetta propongo l'Asiago dolce. Normalmente s'intende per Asiago dolce, l'Asiago pressato o fresco, ovvero un prodotto ottenuto da latte intero con breve stagionatura (minimo 20 giorni), quindi un formaggio dal buon sapore di latte.
Tutt'altra cosa l'Asiago d'allevo, o stagionato, ottenuto da latte parzialmente scremato (che lo rende più piccantino e friabile) che stagiona 4-6 mesi (mezzano), 10-12 mesi (vecchio) o anche oltre i 15 mesi (stravecchio).

mercoledì 11 novembre 2009

La fregolotta

fregolotta

Forse non stà bene riproporre una ricetta appena presentata in un altro blog, ma appena ho visto la ricetta della Fregolotta pubblicata da Mara (Pan di Panna), non ho saputo resistere.

Son subito andato a far scorta di burro, farina, zucchero... e ieri sera mi son lanciato: questa è la piccolina, quella di assaggio.
Le altre grandi sono oggi in ufficio, in balia di pugni e "pacche" per romperle e mugolii vari all'assaggio. Perché questo dolce così semplice da sembrar quasi banale (poco più di una frolla abbrustolita) sa sempre conquistare; poi da noi la si mangia da sempre, a chiusura dei pranzi più informali (e quindi più sinceri e piacevoli), accompagnandolo, o meglio "pociandolo" in un buon vino dolce; oppure nelle "merende" invernali, accompagnato anche da the o cioccolata.

Metto la ricetta, giusto perchè ho fatto qualche variazione rispetto a Mara, ma vi invito a leggere il suo post dove viene descritta anche un la bella storia di questo dolce.

Ingredienti
Per una teglia da 26 cm
  • 200 gr di farina 0 (ideale il tipo debole o biscotto)
  • 120 gr di burro morbido
  • 120 gr di zucchero
  • 120 gr di mandorle
  • 2 tuorli d'uovo
  • 1 bustina vanillina
  • 2 pizzichi di sale
  • la buccia grattugiata di mezzo limone
  • essenza di mandorle (facoltativa)
Preparazione
Tritare grossolanamente le mandorle, oppure frullarle, ma in questo caso aggiungere un paio di cucchiai di zucchero per evitare che s'impacchino.
Setacciare la farina e mescolarla allo zucchero, mandorle e limone.
Fare la fontana e versarvi i tuorli sui quali aggiungere il sale, la vanillina e l'essenza; il sale deve essere aggiunto ad un liquido per sciogliersi, quindi mescolarlo all'uovo, non alla farina.
Lavorare il tutto strofinando fra le mani il composto formando delle "fregole" (delle bricciole).
In una teglia foderata di carta forno, formare uno strato di circa 1,5/2 cm, pressando un pochino con le mani.
Infornare a 180°C fino a doratura (circa 30 minuti). Qualche minuto prima di sfornare, cospargere la superfice con dello zucchero semolato.

Aspettare che raffreddi prima di togliere dallo stampo.
Mangiarla accompagnata da un buon vino dolce (Torcolato, Moscato, ...), lasciando che ogni commensale si serva "spaccando" con le mani la propria fetta.

domenica 8 novembre 2009

La crostata di mele e mandorle è di Adriano Continisio

Perchè oggi 8 novembre 2009 molti food bloggers e forumisti pubblicano in contemporanea questa ricetta?

Per solidarietà con Adriano Continisio che l'ha inventata e pubblicata sul suo blog già nel 2007.

Riassumendolo in pochissime parole, questa manifestazione vuole porre l'attenzione prima di tutto sulla necessità di un comportamento corretto per chi usa la rete nei confronti di chi pubblica materiale. Spesso si sceglie di mettere a disposizione il proprio materiale o lavoro con una licenza che permette di usarlo a condizione che se ne citi la fonte e questo è già un dono, a nostro avviso. Si dice a chi legge: puoi gratuitamente utilizzare il materiale, puoi prenderlo, ma devi specificare che è mio e dire dove l'hai preso. Non è chiedere molto!

Altra importante condizione è che il materiale non venga usato a scopo di lucro.

Quando tutte e due le condizioni non vengono rispettate è evidente che la cosa è ancor più grave.

Questa volta è capitato ad Adriano, ma nel tempo è già capitato ad altri. Creare un tam tam è forse il primo di tanti passi per avversare il fenomeno, perciò ci siamo uniti e oggi pubblichiamo con il nome del suo autore la ricetta e la foto della crostata che ognuno di noi ha preparato.

E' ora che tutti sappiano di chi è la farina e pure il sacco!!!!!

Mi limito solo ad aggiungere che a rendere ancor più vergognosa questa pessima pratica è che venga fatto da persone pubblicamente note, che accedono a grandi mezzi di comunicazione come televisione e stampa, attraverso i quali il loro "mal costume" viene amplificato oltre che diffuso. Mi spiace, ma non basta, in questo caso, "lavarsi le mani".

Ed ora un consiglio: provate questa torta anche voi, è buonissima, non poteva essere diversamente, essendo di un maestro come Adriano.


Crostata di mele e mandorle di Adriano

LA CROSTATA DI MELE E MANDORLE E' DI ADRIANO CONTINISIO

Ingredienti:

400 gr pasta frolla*,
4 mele grandi (ca. 600gr al netto degli scarti),
80 gr di zucchero,
4 cucchiai di amaretto di saronno,
succo di mezzo limone,
poca cannella in polvere.

massa di mandorle:
120 gr uova intere,
60 gr zucchero,
50 gr farina di mandorle,
15 gr farina di mais fioretto,
15gr di fecola,
un pizzico di sale,
estratto di mandorle.

una manciata di mandorle a lamelle,
sciroppo di zucchero,
marmellata di albicocche.

Saltare a fiamma alta le mele sbucciate e tagliate a cubetti, miscelate con il succo di limone e lo zucchero, fino a che non risultino asciutte ma non spappolate. Incorporare il liquore e la cannella e lasciare raffreddare.
Foderare uno stampo da 26 cm e cuocere in bianco per 15 minuti (i primi 10 con carta da forno e riso).
Nel frattempo montare le uova con lo zucchero ed il sale, incorporare delicatamente le polveri e poche gocce di estratto.
Pennellare la frolla con poca marmellata, versare le mele, coprire con la massa e cospargere con le mandorle a filetti.
In forno a 170° per ca. 20 minuti.
All'uscita dal forno lucidare con sciroppo a 30°be.

Pubblicato da Adriano domenica 23 settembre 2007 alle 9.02

Crostata di mele e mandorle di Adriano

Dal post di Adriano i seguenti chiarimenti sul dolce:

Quanto conservare la crostata
Adriano: la marmellata fa da parziale barriera, ma la frolla tende ed assorbire l'umido delle mele. Una giornata regge. La farcia è morbida e la copertura inizialmente croccante, poi si ammorbidisce.

Come ottenere lo sciroppo a 30° be per lucidare la torta
Adriano: per lo sciroppo: versare 100 gr di acqua in un pentolino, aggiungere 135 gr di zucchero semolato, portare ad ebollizione, poi lascia reffreddare.

Le uova come sono pesate?
Adriano: le uova vanno pesate senza guscio.

*Per la pasta frolla
Adriano: la mia ricetta è questa, dividete per 4 o 5
1000 gr farina 0 biscotto (in alternativa 900 gr 00 e 100 gr fecola di patate), 500 gr burro appena morbido, 250 gr zucchero a velo (200 se utilizziamo il miele), 200 gr uova intere (oppure 150 gr uova e 50 gr di miele d’acacia se vogliamo una frolla morbida), 6 gr di sale sciolto in 20 gr di succo di limone, 6 gr di lievito istantaneo (se utilizziamo farina normale), zeste grattugiate di un limone, 1 cucchiaino di essenza di vaniglia.

Per ulteriori spiegazioni cliccare su La pasta frolla perfetta di Adriano.


Per chi non conosce l'antefatto, ecco alcuni links:

sabato 7 novembre 2009

Muffins ai caki

muffins_ai_caki

Magari penserete "che ci vuole a fare dei muffins": in effetti son dolci facilissimi, ma è la prima volta che riesco ad improvvisare con un dolce (anzi la seconda).

Ho sempre pensato che i dolci si potessero solo fare seguendo rigorosamente le ricette, quasi fossero la mappa di un campo minato : )
Ed è per questo che, io che di solito non amo seguire le ricette, non li ho quasi mai preparati.

Invece, proprio con i muffins, ho scoperto che non è così: quindi dopo dei muffins alla zucca un po' speciali, ecco degli altri muffins "stagionali".
Visto la delicatezza dei frutti di cui disponevo (non ancora del tutto maturi) ho abbandonato ogni affiancamento inizialmente pensato (cacao, caffè, perfino mostarda!!!) per optare su gusti delicati che potessero esaltare e non coprire quello del caki: olio di semi al posto del burro, poca vanillina (ci stava anche un profumo di limone).

caki

Spero di riuscire ad approfittare di questa bella giornata per andare a trovare il mio amico Antonio, che mi ha fatto avere un po' di questi buonissimi caki, e che mi invitato ad andare a raccoglierne altri: sono davvero dolci e non legano nemmeno se poco fatti.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Pan di Panna: Muffins Mania.


Preparazione
  • 125 gr farina di forza (Manitoba)
  • 50 gr di fecola di patate
  • 70 gr di zucchero
  • 1 bustina vanillina
  • 1 cucchiaino di lievito vanigliato
  • 1 caki maturo
  • 1 uovo
  • 35 gr di olio di semi (o burro)
  • 100 gr di latte
Setacciare la farina e mescolare tutti gli ingredienti secchi; in una ciotola sbattere un pochino l'uovo e mescolarlo al latte; sbucciare, privare dei semi e tagliare a piccoli dadini il caki.
Aggiungere uovo e latte alle farine, aggiungere olio e caki ed un pizzico di sale. Mescolare brevemente il tutto e versare negli stampini (che io rivesto con i pirottini di carta per praticità) fin quasi l'orlo.
Cuocere in forno a 190°C fino a doratura (circa 30 minuti) e far raffreddare capovolti su una griglia prima di assaggiarli.



VARIAZIONE DELLE ORE 16:19

Volevo ricordare a tutti l'iniziativa di Rosy su Rosmarié e Thyme che propone, per dimostrare il nostro dissenso nei confronti del plagio, di presentare per domani tutti insieme un post con la vostra preparazione della ricetta della Crostata di mele e mandorle di Adriano, ultima ma non purtroppo ultima vittima di questo fastidioso "mal costume" o forse possiamo dire "insesibilità".
Qui potete trovare tutte le informazioni sull'inziativa.

mercoledì 4 novembre 2009

Zucca candita al cioccolato e gelée di mela cotogna

Zucca candita e cioccolato fondente


Quando qualche tempo fa ho visto la Zucca candita alla vaniglia di Stella di Sale, mi son subito detto "s'ha da fa' ".
Però mi pareva che la zucca, già dolce, una volta candita potesse essere un pochino stucchevole, ecco perchè ho voluto accostarla al cioccolato fondente: dolce ed amaro si combinano alla perfezione.

Per la ricetta della zucca, senza fare copia ed incolla, vi rimando al post di Stella (al quale ho solo aumentato un pochino lo zucchero); per completare la preparazione basta poi sciogliere la cioccolata a bagno maria, immergere i pezzetti e sgocciolarla per bene.

Ovviamente, la cioccolata deve essere buona (ed amara); ecco cos'ho trovato io: buonissimissima e bellissima.


pura delizia


Visto poi che in questo post non voglio mettere ricette, vi aggiungo anche le foto delle gelée di mela cotogna: è successo che dopo domenica, aver cotto a vapore le mele cotogne per preparare la Mostarda Vicentina, mi son trovato sul fondo della pentola l'acqua di cottura su cui era percolato il succo delle mele.

gelee di cotogne e... io


Poichè di buttarlo non mi andava proprio, e da bere era un pochino poco gustoso... ecco che aggiungendo zucchero e la gelatina si son trasformate in delle buonissime gelée.

gelee di cotogne

Qui vi faccio una domanda: se metto lo zucchero, questo assorbe l'umidità della gelée e si scioglie, non rimane bello solido come nelle gelée classiche. Avete qualche consiglio su come fare ? Grazie.

domenica 1 novembre 2009

Mostarda Vicentina e Asiago Stravecchio DOP

mostarda vicentina


Quando Morena ha pubblicato la sua ricetta della Gelatina di Cotogne, mi è scattata una molla: son andato dal mio fruttivendolo per ordinargli subito delle mele cotogne.

A dir il vero inizialmente avevo pensato a dei bei quadrati di cotognata, ma poi mi è venuta a mente la mostarda vicentina (prodotto che ha ottenuto il De.Co. dal Comune di Montecchio Maggiore).
Da noi la mostarda, specie a natale, è immancabile accompagnamento di lessi e bolliti, ma anche abbinata al mascarpone. Io però la trovo fantastica anche con una buona fettina di Asiago Stravecchio Dop (con almeno 24 mesi di invecchiamento).

Solo che la mostarda... non conoscevo nessuno che l'avesse fatta, quindi ho cercato un po' in giro ed ho trovato una serie di ricette a cui mi son ispirato. C'erano cose talvolta diverse nelle varie versioni, ma poi ho trovato da me il gusto che cercavo.

Con questo post vorrei partecipare anche al contest di Genny in collaborazione con la Compagnia del Cavatappi


Il post in realtà parla della mostarda e non del vero prodotto dop, l'Asiago d'allevo dop. Il fatto è che spesso abbiamo dei veri tesori in casa, quasi senza rendercene conto: io per esempio non me ci faccio caso, ma se vado a comprare del formaggio, potrò anche comprare del pecorino, o qualche formaggio "foresto" (straniero), ma alla fine vengo sempre a casa con anche un bel pezzo di formaggio Asiago.
Si insomma, un po' come quando dico che mangiare senza pane... è quasi come non mangiare ;)
Ecco perchè trovo pregevole questo contest: perchè spesso non parliamo nemmeno delle specialità di casa, perchè le diamo quasi per scontate, e non facendole conoscere finisce che si disperdono, e con esse le nostre tradizioni.


Preparazione
  • 850 gr di polpa di mele cotogne
  • 700 gr di zucchero
  • 1 spicchio d'aglio schiacciato
  • essenza di senape q.b.
  • frutta candita mista q.b.
  • poco vino/aceto (facoltativo)
  • 400 gr polpa di mela e/o di pera (facoltativo)
Cuocere la polpa delle mele cotogne a vapore. Se si decide di usare anche mele e pere (per "addolcire" il gusto forte della mostarda) cucinare ogni frutto separatamente.
Io ho usato la pentola a pressione, e son bastati meno di 15 minuti.
Passare al setaccio con i fori larghi le cotogne (ed altra frutta), e mettere a cuocere con pari peso di zucchero per 40 minuti.
Aggiungere quindi lo spicchio d'aglio e l'essenza di senape ed i canditi nella quantità desiderata. Si tenga presente che l'essenza va testata, secondo me, aggiungendone poca alla volta per evitare un gusto troppo intenso e piccante.
Io non ho trovato l'essenza, e quindi ho ripiegato sulla senape in polvere, che ha però lo svantaggio di un leggero retrogusto amaro.

Il risultato finale non è proprio quello della mitica mostarda Boschetti (codificata fin dal 1918), ma comunque apprezzabilissima con del buon Asiago Stravecchio.