Oggi torna a lavorare con me un carissimo amico; essere di nuovo insieme dopo tanti anni è per me davvero un momento speciale che, come promesso, va festeggiato con una bella torta.
Fin qui niente di strano o difficile, ma se mi si chiede di non usare margarina, panna o suoi derivati (burro e mascarpone)... l'impresa diventa un tantino più complessa.
All'inizio mi ero riproposto di provare la fantastica Torta di Pane e Noci di Tania, ma a casa mia il pane non rafferma mai, visto che lo divoro prima :(
Così mi sono affidato al mitico Pellegrino Artusi, che anche questa volta non mi ha deluso. Questa semplicissima torta è l'ideale: niente burro o simili, ed anche dove presente (la crema) in realtà si può omettere.
Riporto per intero la sua ricetta, con le mie annotazioni su variazioni e suggerimenti.
586. DOLCE ALLA NAPOLETANA
Questo è un dolce di bell'apparenza e molto gentile.
e con questa a bollore spalmate da una sola parte le fette del dolce e ricomponetelo, cioè collocatele insieme una sopra l'altra.
Verrà meglio la crema se metterete al fuoco prima il burro con la farina per cuocerla senza farle prender colore (io ho mescolato le polveri alle uova); poi, resa tiepida, vi aggiungerete i rossi, il latte e lo zucchero rimettendola al fuoco.
Ora bisogna intonacare tutta la parte esterna del dolce con una glassa, ossia crosta, e a questo effetto mettete a bollire in una piccola cazzaruola grammi 230 di zucchero in un decilitro di acqua fino al punto che, preso il liquido fra le dita, appiccichi un poco, ma senza filo, ed avrete un altro indizio della sua giusta cottura quando avrà cessato di fumare e produrrà larghe gallozzole (le gallozzole sono le vesciche di resina che si formano sui tronchi, quindi delle larghe bolle; l'acqua deve essere evaporata del tutto, quindi niente vapore quando mescolate). Allora ritiratelo dal fuoco e quando comincia a diacciare (raffreddare) spremetegli un quarto di limone e lavoratelo molto col mestolo per ridurlo bianco come la neve; ma se v'indurisse fra mano versateci un poco d'acqua per ridurlo scorrevole come una crema alquanto densa (questo mi convince poco: tanto lavoro per togliere l'acqua e poi... io direi di spalmare la glassa sulla torta anche se calda ma prima che rassodi). Preparata così la glassa, buttateci dentro le mandorle a filetti, mescolate e intonacate il dolce, e colle altre divise in due parti rifioritelo al disopra infilandole ritte.
Invece della crema potete usare una conserva di frutta, ma con la crema riesce un dolce squisito e perciò vi consiglio a provarlo.
(tratto da La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene, scaricabile dal sito La cucina artusiana)
- Zucchero, grammi 120.
- Farina d'Ungheria, grammi 120 (farina molto fine e ricca di glutine, tipo manitoba).
- Mandorle dolci, grammi 100.
- Uova, n. 4.
- Rossi d'uovo, n. 2.
- Latte, decilitri 3.
- Zucchero, grammi 60.
- Farina, grammi 15.
- Burro, grammi 10 (facoltativo).
- Odore di vaniglia (vanillina e/o essenza di vaniglia),
e con questa a bollore spalmate da una sola parte le fette del dolce e ricomponetelo, cioè collocatele insieme una sopra l'altra.
Verrà meglio la crema se metterete al fuoco prima il burro con la farina per cuocerla senza farle prender colore (io ho mescolato le polveri alle uova); poi, resa tiepida, vi aggiungerete i rossi, il latte e lo zucchero rimettendola al fuoco.
Ora bisogna intonacare tutta la parte esterna del dolce con una glassa, ossia crosta, e a questo effetto mettete a bollire in una piccola cazzaruola grammi 230 di zucchero in un decilitro di acqua fino al punto che, preso il liquido fra le dita, appiccichi un poco, ma senza filo, ed avrete un altro indizio della sua giusta cottura quando avrà cessato di fumare e produrrà larghe gallozzole (le gallozzole sono le vesciche di resina che si formano sui tronchi, quindi delle larghe bolle; l'acqua deve essere evaporata del tutto, quindi niente vapore quando mescolate). Allora ritiratelo dal fuoco e quando comincia a diacciare (raffreddare) spremetegli un quarto di limone e lavoratelo molto col mestolo per ridurlo bianco come la neve; ma se v'indurisse fra mano versateci un poco d'acqua per ridurlo scorrevole come una crema alquanto densa (questo mi convince poco: tanto lavoro per togliere l'acqua e poi... io direi di spalmare la glassa sulla torta anche se calda ma prima che rassodi). Preparata così la glassa, buttateci dentro le mandorle a filetti, mescolate e intonacate il dolce, e colle altre divise in due parti rifioritelo al disopra infilandole ritte.
Invece della crema potete usare una conserva di frutta, ma con la crema riesce un dolce squisito e perciò vi consiglio a provarlo.
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RispondiEliminaCiao Alberto, è vero l'Artusi non delude mai, bella e golosa questa torta!
RispondiEliminaquesta torta è golosissima! complimenti e buona settimana!
RispondiEliminaArtusi è sempre l'Artusi.... :-P
RispondiEliminaalberto questo dolce è golosissimo nella sua semplicita!!un bacione grande imma
RispondiEliminaAlberto tu sì che sai come sfamare gli amici...ormai l'ho capito! :-D
RispondiEliminaLa torta con tutte quelle mandorle sembra davvero buonissima! Provo a dare un'occhiata al link che hai messo dell'Artusi, ma per ora siamo a dieta quindi posso solo guardare ;-)
Ti mando un bacione
Ago :-D
Alberto che dolce hai preparato,meraviglioso,fortunatissimo il tuo amico!
RispondiEliminaDolce alla napoletana??!!
RispondiEliminaAccidenti, sono napoletana e non lo conosco.
Vado a studiare...
Mamma è splendida! ce ne offri una fetta se passiamo anche noi a trovarti?? complimenti...delicata e dolcissima!!
RispondiEliminaun bacione
Hai preparato un dolce meraviglioso, un dolce bentornato al tuo amico. Ciao Daniela.
RispondiEliminaGrande Alberto! Come sempre, mi sembra un dolce super, complimenti. Paola
RispondiEliminaSusy: confermo, l'Artusi non delude mai. Ci si potrebbe fare la versione italiana di Julie & Julia
RispondiEliminaValina: ribadisco quanto detto a Susy.
Federica: grazie e buon settimana anche a te
Imma: è sempre vero che più sono semplici e più sono buoni
Ago: dieta ?!?! prima o poi ci devo fare un pensierino anch'io.
Nanny: grazie, ma penso, a dire il vero, che il fortunato sono io ad avere amici come lui
Lydia: bhe sai... l'Artusi è si un mito, ma forse con i nomi delle ricette qualche volta faceva un po' come voleva :)
Facci sapere se ha qualcosa a che fare con Napoli.
manuela e silvia: bhe non siete mica tanto lontane no ? Anzi, mercoledì mattina sono in quel di Padova: ve la porto a domicilio ? :D
Daniela: grazie, sono contento che abbia apprezzato, soprattutto lo sforzo a non usare burro o simili.
paolaotto: grazie Paola, sei sempre un tesoro.