Oggi mi va di chiacchierare, portate pazienza, se potete. Ma se non ne avete voglia, saltate direttamente alla ricetta, non me la prendo.
Il fatto che è ieri il tempo era strano davvero: o meglio era quel vento così forte, freddo ed irrequieto ad essere strano.
A ripensarci oggi, mi dispiace non averci dedicato il giusto tempo, di aver passato un po' di tempo a sentirlo, non solo sulla pelle e sul viso, ma anche ad ascoltarlo, a guardare la gente vi ci si dibatteva o a gustare le pause di calma per poi chiudere gli occhi quando riprendeva.
Avete presente, quelle cose che si fanno da bambini, o quando, uscendo da un periodo particolarmente negativo, non importa si sia trattato anche solo di un momento di disperazione, una notizia al telefono. Ma dopo quel momento, tutto diventa prezioso e niente va sprecato, nessun momento, nessun incontro.
Quei gesti di cui tendiamo a dimenticare, crescendo o tornando alla normalità, l'importanza e l'utilità; si proprio utilità, perchè trovo più utile sentire il vento che tante altre cose: direi almeno tutte quelle che sono "misurabili o valutabili", e qualche altra.
Comunque, stà di fatto che ieri era davvero... rabbioso il vento. Penetrava i vestiti fossero di carta, e ti entrava dentro; è stato quindi un piacere entrare dal fruttivendolo ieri sera, per ripararsi ed ispirarsi.
Penso che ormai vi sia chiaro che più che "programmare" un piatto, cerco in genere di lasciarmi sedurre dagli alimenti di cui dispongo o che trovo.
E così, al calduccio, mentre facevo scorrere lo sguardo su erbette, verze, radicchi, carciofi, i primi asparagi (no no, non sono di queste parti ancora), la frutta... fuori il vento urlava, quasi mi stesse aspettando, ringhiando fra i denti come avrebbe fatto un cane a cui avessi rubato l'osso.
E mentre il tepore riattivava i sensi, e cominciavo a vedere tutto quello che mi circondava con il gusto, avvertendone i sapori, li ho trovati, quasi nascosti in un cantuccio del frigo, bagnati e belli pronti per essere usati.
Sembrava che mi chiamassero, quei bei fagioli. "Perfetto", ho pensato, "un bel piatto caldo di pasta e fasoi", la pasta e fagioli, quella che qui da noi si fa con le lasagne fresche all'uovo, bella densa e profumata dalla cannella.
Così ho deciso, senza ripensamenti. Presi i fagioli, la cipolla, il sedano, niente pomodori, ho la conserva fatta in casa e le patate, bello carico di sapori e di buoni propositi mi rilancio nella tormenta.
E mentre mi avviavo verso casa, soddisfatto della scelta, decido di concedermi quei due minuti a sentire il vento.
E' stato con la sua irrequietezza, inconstante ma deciso, che mi ha fatto ricordato il vento del nord che spingeva Vianne a vagare con la piccola Anouk per paesaggi grigi, freddi e ventosi.
L'associazione con il film Chocolat è stata così forte che... che... dovevo celebrarla :D
Quindi mi sono concesso una piccola variazione alla classica pasta e fasoi alla vixentina, ovvero di aromatizzare le lasagne fresche all'uovo con del cacao. Un abbinamento davvero piacevole; anzi si sono combinati così bene che il cacao non solo non stonava, ma si amalgamava con il gusto del passato; la prossima volta azzardo ad aumentarne la dose.
Ingredienti (per 6 persone, o 3 persone per due giorni)
- 600 gr di fagioli di Lamon (o borlotti) bagnati
- 500 gr di patate
- 100 gr di passata di pomodoro, o 1 cucchiaio di concentrato
- 1 costa di sedano
- 1 cipolla media
- 1 cucchiaino di cannella
- dado vegetale
- pepe
- un ciuffo di prezzemolo
- 6-8 foglie di salvia
- lardo (facoltativo, io non l'ho usato)
- una bella crosta di formaggio grana pulita (facoltativa ma consigliata)
- olio evo
- 200 gr di farina
- 2 uova
- 2 cucchaini di cacao amaro
- qualche ago di rosmarino fresco tritato finissimo
- una bella presa di sale
Mettere in una capiente pentola i fagioli, le patate intere (o tagliate a grossi pezzi), il trito di cipolla, sedano, salvia, prezzemolo e lardo. Aromatizzate con il cucchiaino di cannella, aggiungete il pomodoro, e versate acqua fino a coprire abbondantemente tutto.
Aggiungete anche il dado vegetale (meglio se fatto in casa, come questo) e fate cuocere a fiamma dolce fino a quando i fagioli saranno ben cotti ma non disfatti (circa 1 ora, 1 ora e mezza), aggiungendo acqua se dovesse asciugare troppo.
Se l'avete, aggiungete dopo 1/2 ora anche la crosta del formaggio, che durante la cottura darà uno specialissimo aroma alla minestra.
Io non avevo tanto tempo e quindi ho optato per 20 minuti in pentola a pressione (mi perdonino i puristi).
Togliere patate e fagioli, e messi da parte 1/3 di quest'ultimi, tritare tutto il resto con il passa verdure. Rimettere passato e fagioli nella pentola con il brodo di cottura e far cuocere ancora 15 minuti.
Intanto preparare le lasagne impastando gli ingredienti fino ad ottenere un impasto sodo ed elastico.
Far riposare qualche minuto coperto da un canovaccio e tirare (con il mattarello) molto sottile.
Dopo qualche altro minuto di riposo coperto, tagliare le lasagne larghe 1 cm e lunghe al massimo 20 cm.
Aggiungere la pasta al passato, avendo cura che non sia troppo asciutto (la pasta assorbirà liquido durante la cottura), e mescolare continuamente (altrimenti la pasta scenderà e si attaccherà al fondo della pentola).
Appena la pasta è cotta impiattarla, e mettere in ogni piatto un pezzetto di crosta di formaggio. Far riposare un pochino prima di servire, in modo che se infissa e fasa la peesina (diventi densa e faccia la pellicina superficiale).
Buona calda, buonissima tiepieda, fantastica il giorno dopo.
sei davvero un mito alberto,le tagliatelle con il cacao mi tentano tantissimo e complimenti per la presentazione davvero bellissima!!!ok devo provare questo piatto troppo gustoso e particolare!!baci imma
RispondiEliminaWow che azzardo! Non so se riuscirei ad essere così coraggiosa nel provare nuovi orizzonti, complimenti sul serio!
RispondiEliminaSono curiosissima...la pasta all'uovo con il cacao che sapore ha? con che cosa è meglio abbinarla?
RispondiEliminaAnche io adoro setire il vento, ma quello fresco e profumato della primavera è più gradevole di quello freddo che ti taglia in due :)
Avendo proprio pochi minuti a mia disposizione ho letto solo lo sfogo saltando la preparazione del piatto(che comunque prometto di visionarlo al più presto)....a volte sono più importanti delle belle parole che una buona ricetta. Grazie Alberto. Un abbraccio. Paola
RispondiEliminabelle le sensazioni che evochi, così come è bello ascoltare l'ululato del vento...
RispondiEliminaChocolat è uno dei miei film preferiti (chi non sogna una cena a base di cioccolato come quella proposta dalla e alla nonna!?), di quelli che non mi stanco mai di vedere...e queste tagliatelle sarebbero un perfetto accompagnamente all'atmosfera irreale e dolcissima di questo film...
mmm...particolare e cremosa...complimenti penso che la farò presto...la adoro, bacioni e grazie
RispondiEliminadolci a ...gogo!!!: grazie Imma, sei gentilissima. Fammi sapere se ti piacciono. Un bacione.
RispondiEliminaELel: grazie, ma qualche volta bisogna osare :)
Poi capita anche di buttare qualcosa, ma... pazienza, qualche volta si può anche ordinare una pizza all'ultimo minuto no ? ;)
elenuccia: sono daccordo con te che il vento di primavera è più piacevole, ma si può voler meno bene ad un amico solo perchè un giorno ha una giornata storta ?
Le lasagne al cacao le avevo fatte anni anni fa... e se ricordo le avevo abbinate (e mi erano piaciute) con panna e porcini.
paolaotto: grazie Paola, ti devo chiedere scusa però: è un sacco che non passo a trovarti... uso ormai pochissimo il pc, ma un saltino lo faccio stasera, promesso. Se poi leggi la ricetta, mi piacerebbe sapere se hai qualche consiglio da darmi, visto i tuoi corsi sull'uso del cioccolato.
Un abbraccione grandissimo.
UnaZebrApois: anche io ogni tanto riguardo con piacere Chocolat, e ricordo bene la cena proposta dalla nonna, ma addirittura un mio piatto in quel bellissimo ritratto... mi fai un complimento grandissimo.
Un abbraccio.
Luciana: fatti tentare, se posso darti solo un consiglio: la cremosità non è dovuta alla densità del passato, ma al fatto che la pasta assorbe parte del liquido (e probabilmente rilascia amidi che favoriscono l'addensamento).
Quindi prima di buttare la pasta (fresca, non secca) il passato deve essere un po' liquido.
Grazie a te. Un bacione.
Albertone, qué hermosas entradas y una receta atrayente.
RispondiEliminaBuen día
ma.... sono senza parole....
RispondiEliminanon sò se mi ha colpito di più lo scrittore o il cuoco che sono in te!!!
Resta il fatto che mi hai colpito...
Cmq.... caro il mio Al..... per tutti gli eterni bambini come me.... la giornata ventosa che hai descritto tu altro non era che un fantastico "VENTODi'" in perfetto stile Winnie Pooh!
Un bacio
Curra: Curra, eres muy amable como siempre. No me queda claro de qué lado de España viene, pero tal vez usted podría darme algunas sugerencias sobre el próximo post
RispondiEliminaMara: Mara anche tu mi lasci senza parole. Io, bambino o no, Winnie l'ho visto, rivisto e continuo a vederlo, ma il VENTODI' mi manca... devo provvedere quanto prima ;)
Un abbraccio.