venerdì 14 agosto 2009

Evviva il pesce

Scusate il post, tutt'altro che .... food(olo), senza ricette o consigli, ma avevo voglia di scriverlo, di liberare questo peso.

Da qualche mese ho finalmente scoperto il pesce: che saà mai, direte voi, ma per me è una conquista. Da buon "terricolo", figlio di terricoli, non ho mai avuto un buon rapporto nè con l'acqua nè con i suoi "abitanti".
Non ho mai amato particolarmente il pesce, quindi, ed ovviamente non ho mai saputo o voluto cucinarlo.

Viste le premesse, è chiaro che le poche volte che ho provato a cucinarlo, è sempre stato un disastro; e questo non faceva che confermare la mia avversione, come in un circolo vizioso.

Ma quest'estate ho deciso di cambiare, complice l'entusiasmo con cui il caro Vincenzo cerca di spiegarmi le delizie del pesce, condendo il tutto con saggi consigli su come sceglierlo e con aneddoti e proverbi della sua bellissima terra, la splendida Sicilia.

I primi esperimenti sono stati ovviamente disastrosi, ma stavolta non ho ceduto e... sono stato ripagato.
E la cosa più bella, per me, non è solo che riesco a scegliere, preparare e cucinare il pesce, ma che (forse proprio perchè ho fatto tutto questo) me lo gusto con gran piacere.

Anzi per certi versi mi da più fiducia della carne: come diceva la mamma di Vicenzo, io ed il pesce, prima dobbiamo piacerci, e poi lo prendo, perche se lo guardi nel modo giusto, il pesce sa... parlarti di se, specie se sono freschi e se sono stati trattati bene, o anche quanto poco freschi sono: ieri ho accettato di cuocere dei calamari, anche se sapevo che non erano freschissimi, ma comunque abbastanza freschi.
Mentre un pezzo o una fettina di carne, possono dire davvero poco, specie se il macellaio ci sa fare.

Quindi un grazie speciale a Vincenzo, a cui dedico questi piatti preparati ieri sera: calamari ripieni alla ligure ed alici gratinate al forno.



(scusate le pessime foto, ma non ho ancora approntato un set per le foto in notturna)



E poi grazie al pesce ho riscoperto anche il buon vino, che avevo da tempo abbandonato. Ovviamente, bevuto sempre con moderazione. Ieri serra, Tai Rosso dei Berici.





Unico problema, e qui concludo, mia moglie detesta il pesce, detesta l'odore che faccio quando lo cucino, e quel sentore che permea per qualche giorno (per quanto aceto usi per lavare stoviglie e piani). Forse dovrei provare a farglielo cucinare ;)

3 commenti:

  1. Ciao! Ricambio con molto piacere la visita :-) Sono contenta di scoprire il tuo blog, belle le ricette, ricche di informazioni utili e bello il tuo modo di raccontarle! Verrò a trovarti spesso!
    Buon ferragosto!

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  2. Ciao Alberto, cucinare il pesce dà veramente soddisfazione, certo l'odore che rimane non è da poco soprattutto per chi non lo sopporta...io ho risolto accendendo, quando lo cucino la mia lamapada Berger, potrebbe essere un regalo carino per la tua Signora...:-))

    Ho letto il commento che mi hai lasciato ai grissini, mi è piaciuta l'idea del pomodoro, hai utilizzato il concentrato o la semplice passata?
    Grazie e buona giornata

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  3. Grazie per il consiglio Milla, proverò come dici, anche perchè oggi avevo visto delle trigliette fresche che parevano chiamarmi ;)

    Per i grissini ho usato il concentrato di pomodoro, ma poco poco.

    Ciao

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