Visualizzazione post con etichetta Riflessioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Riflessioni. Mostra tutti i post

venerdì 26 agosto 2011

Cucino-terapia ?!?!

Mi viene spesso chiesto: "Ma da dove viene questa tua passione per la cucina ???".

Penso che lo stupore e la domanda derivino dal fatto che, nonostante tanti traguardi socio-culturali raggiunti, un uomo che cucina, almeno in Italia, sembra ancora una cosa strana.

Non so mai cosa rispondere, ed in effetti non sono mai riuscito a dare nemmeno a me stesso una risposta che mi soddisfi.

Ecco perchè, appena visto, avrei voluto leggere il libro Cucinoterapia di Roberta Schira, dove l'autrice promette di "accompagnarci dietro ai fornelli in un viaggio che, passando attraverso la psicologia e le abitudini, dall’infanzia alla vecchiaia, svela i pregi e i benefici del cucinare".

Purtroppo non l'ho trovato, ma cercando con attenzione sono riuscito a darmi la giusta spiegazione al mio dubbio.

L'ispirazione non mi è venuta stando tra i fornelli, ma sbirciando le pagine di un Urban Sketcher (qui trovate qualche informazione su chi sono).

L'idea semplice ma geniale, è che disegnando quello che lo circonda, lo Sketcher ferma il tempo ed apre al mondo i suoi sensi, arrivando a vedere e sentire tutto in un modo diverso, sempre nuovo; fa sua una nuova percezione, attraverso la quale tutto può stupire e meravigliare, anche le cose più banali o quotidiane.

Ecco la risposta che cercavo, la spiegazione alla gioia ed alla meraviglia che mi accompagnano quando giro da un negozio ad un mercato alla ricerca degli ingredienti più freschi e sani, o le spezie più disparate, o l'alimento tradizionale o esotico, quando mi perdo curando un ortaggio o sfilettando un pesce, quando studio un abbinamento immaginando lo stupore di chi lo assaggerà o quando provo una nuova tecnica.

Tutto quanto faccio in cucina mi trasporta in una dimensione speciale, dove la cosa più ordinaria, quotidiana ed universale, prepararsi il cibo, diventa la meravigliosa e travolgente esperienza di un rituale sempre nuovo.

Sottolineo travolgente perchè questo aspetto del mio cucinare alle volte fa impazzire mia moglie che dice sempre: "quando cucini non capisci e non senti nient'altro".

E' vero ma "devi essere paziente amore": questa è anche la mia terapia, la chiave per affrontare e convivere con frenesia, disperazione, incertezza e quant'altro devo (dobbiamo) affrontare ogni giorno.

E questo è il motivo per cui mi ricavo sempre uno spazio, un tempo, un progetto che riesca a travolgermi ed appassionarmi ogni giorno.

E non mi faccio mai scoraggiare da chi mi accusa di immatura incostanza (ieri vivevo per l'informatica, oggi per la cucina e domani ..... vedremo).
Non è incostanza, è terapia !!! Questa mia "ricerca" mi ha sempre tenuto alla larga da psicologi, psichiatri o quant'altro, e posso dire di vivere, nonostante tutto quello che mi è successo e che mi aspetta, con relativa serenità e gioia.

E' con questo spirito che mi appresto, lo avrete immaginato, a chiudere il blog e questo breve ma intenso capitolo culinario.

Auguro a tutti voi, dal profondo del cuore, un sincero augurio di gioia e serenità perchè, credetemi, entrambe sono dentro di noi, basta solo saperle trovare.

Alberto Galanti



P.S.: dimenticavo una cosa importante: non vi ho più dato informazioni sulla Cometa Pasticciona.

Il progetto è stato un successo: la raccolta è stata davvero eccellente, e fino ad ora ha portato a Cometa Asmme (l'associazione destinataria dei fondi raccolti) più di 4100 euro !!!!

Abbiamo ancora altre copie disponibili che verranno usate in altre manifestazioni ed altri eventi, e la stessa Pasticciona è ancora invitata a partecipare ad altri eventi, segno che tutto il progetto è piaciuto.

Un grazie quindi di cuore a tutti quanti hanno partecipato e ci hanno sostenuto.

venerdì 25 febbraio 2011

Riapre la Cucina con Pasta e faglioli... rovesciata

Son tornato, finalmente, e con me la nuova cucina. Non ne potevamo più di vivere "accampati" nei pochi metri quadrati della sala da pranzo, circondati da scatoloni.

A dire il vero non è ancora tutto a posto: mancano ancora alcuni pezzi, consegnati errati, devo dipingere ancora qualche parte, finire di sistemare piccole cose nell'impianto elettrico.... però.... devo dire che è ... bellissima.

Sarà che è la mia prima cucina, intendo acquistata e non ereditata, ma la trovo proprio bella: un sacco di spazi dove mettere tante cosine, un fornello enorme, un bel forno, e poi... bella.

Devo ammettere che se ci non fosse stata un'occasione incredibile, se non ci fosse stata mia sorella a fornirci a prezzo di produzione le pietre per i rivestimenti, se non ci fossimo arrangiati a fare tutti i lavori... probabilmente non l'avremmo mai cambiata.

Per ora vi posto qualche anteprima, qualche dettaglio, in attesa che sia completata...

anteprima_2
anteprima_3
anteprima_4
anteprima_1



Ed ovviamente non potevo non lanciarmi subito sui fornelli, stanco com'ero di cucinare al microonde. Volevo postare, anche per ringraziarvi per il sostegno ed i consigli, e l'ho fatto anche se le foto, nella fretta e nella confusione, non sono venute un granché.

Veniamo al piatto: l'idea me la stavo costruendo da stamattina, quando al mercato ho trovato dei bellissimi fagioli di Lamon, già bagnati e pronti alla cottura.

Stasera pasta e fagioli quindi ma... eh si, c'è un ma: questa volta non è la pasta a finire nel minestrone di fagioli ma, al contrario, è la pasta a contenere il minestrone.

Pasta e fagioli rovesciata

E visto che proprio pochi giorni fa ho acquistato dei coppapasta, perchè non sfruttarli per dare la forma a questa mega pacchero in grado di contenere questa densa delizia.

Pasta e fagioli rovesciata
La ricetta davvero non è nulla di particolare, e nel complesso, grazie alla pentola a pressione, davvero veloce (35-40 minuti circa).


E poi un bel piatto ricco delle proteine del fagiolo che consentono di evitare carne o latticini per una sera.
Inoltre il fagiolo è anche ricco anche di fosforo, ferro, potassio, calcio e vitamina B quindi nel complesso una notevole fonte di energia ed un rigenerante cellulare.
Energia pulita comunque, visto che le sue fibre aiutano nell'assorbimento dei grassi, riducendo il livello di colesterolo nel sangue.

La pasta la sera non è l'ideale, ma è poca e può sostituire il pane quindi va benissimo e poi... devo prendere qualche chilo o dovrò cambiare il titolo del blog in La Cucina di Albertino... ma questa ve la racconto un'altra volta  ;)

Ingredienti
Per 3 persone
  • 300 gr di fagioli secchi già bagnati (almeno 12 ore)
  • 300 gr di patate
  • 1 carota
  • 1/2 cipolla
  • 1 costa di sedano
  • 1 spicchio d'aglio
  •  1 rametto di rosmarino, foglie di salvia, 1 ciuffo di timo, 1 foglia d'alloro
  • olio evo
  • sale
  • poco peperoncino
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro (facoltativo)
  • sfilacci di carne secca o speck (facoltativo)
  • 50 gr di farina 00
  • 50 gr di farina integrale
  • 1 uovo
  • 1 pizzico di sale
Preparazione

Mettete a cuocere i fagioli in pentola a pressione con l'alloro in abbondante acqua poco salata e calcolate 5 minuti dal primo fischio.

Intanto pelate le patate e tagliatele a tocchetti. Tagliate a piccoli cubettini anche carota, cipolla e sedano e metteteli a cuocere a fuoco dolcissimo con 1 cucchiaio d'olio e poca acqua.

Aggiungete nella pentola a pressione le patate ai fagioli e calcolate 15 minuti dal primo fischio.

Tritate gli aromi ed aggiungeteli al soffritto con poco peperoncino e, se vi piace, anche il concentrato di pomodoro. Aggiungete se necessario poca acqua.

Nel frattempo mettete a bollire poca acqua salata e preparate l'impasto per la pasta amalgamando bene l'uovo alle farine setacciate ed al sale. Lavorate per 5 minuti e poi lasciate riposare nella pellicola.

Patate e fagioli saranno pronti, quindi passatene metà al passaverdure ed aggiungete il purè al soffritto. Aggiungete anche il brodo di cottura di fagioli e patate. Continuate la cottura per 10 minuti circa, fino a quando il minestrone non sarà bello denso ed omogeneo.

Le restanti patate e fagioli possono essere essere aggiunte subito al minestrone, ma potrebbero sfaldarsi prima di finire la cottura, quindi c'è chi preferisce aggiungerli dopo 5 minuti.

Mentre il minestrone finisce di cuocere, tirate la pasta non troppo finemente in strisce sottili, regolandovi sulla misura del vostro coppapasta e cuocetela nell'acqua salata che avevate messo a bollire, che nel frattempo avrete insaporito con uno o due cucchiai di minestrone.

Scolatela e usatela per rivestire, direttamente nel piatto, l'interno del coppapasta, foderato con carta forno bagnata, strizzata ed oliata. Fate due strati sovrapposti e non preoccupatevi se non restano ben chiusi a formare un cerchio: ci penserà poi il minestrone a dargli forma. Lasciate riposare un po' in modo che la pasta asciugandosi si attacchi bene strato su strato e si sigilli.

Nel frattempo dovrebbe essere pronto il minestrone. Se non fosse troppo denso la composizione risulterebbe difficile: aggiungete quindi poco amido di mais allungato in poca acqua per addensarlo un po'.

Riempite con il cucchiaio gli anelli di pasta e quindi lasciate riposare ancora un po', magari al freddo (questo minestrone è buono tanto freddo quanto caldo), prima di sfilare il coppapasta.

Decorate a piacere con un po' di patate e fagioli, gli aromi usati, scaglie di grana. Io ho aggiunto a parte qualche filetto sottilissimo di carne secca (le coppiette romanesche) e qualche scaglia di grana.
Mi piace richiamare quella ricchezza delle zuppe di una volta, pur senza appesantirle, quando si aggiungeva (per dare sapore ma anche grassi e sostanza) la cotenna del maiale o le croste vecchie e dure del formaggio durante la cottura.

giovedì 10 febbraio 2011

FlatLandia vs SpaceLandia... le differenze nel piatto

flat landia nel piatto

Volevo postare qualcosa che parlasse di Differenze, il tema della puntata di Parallelamente in onda oggi alle 19.00 via web su Radio Radicchio, dove sarò ospite delle simpaticissime Eleonora e Giulia.



Un tema che secondo me calza perfettamente con la cucina, o almeno con la mia cucina: adoro infatti giocare su differenze cromatiche, di sapore, d'intensità, di consistenza, di temperatura, di cottura...
Giocare con tutti questi elementi non è solo divertente per chi cucina (ed io mi ci diverto moltissimo) ma rende più piacevole ed emozionante mangiare quello che viene proposto.

L'ho scritto anche nell'ultimo post quanto penso sia importante godere di quel che si mangia, e tutte queste differenze, le presenze/assenze, i contrasti o i crescendo di sapore

Ecco allora che l'atto di pensare diversamente anche una banalissima zuppa di verdura, la trasforma in qualcosa ricco di significato e con un valore diverso. Offrirla diventa occasione per parlare di cosa ci ha spinto a presentarla così, arricchendo quell'aspetto conviviale che tanto sa caratterizzare la dieta mediterranea.


Questa volta non ho pensato alla una ricetta partendo da quello che ho in frigo, o da un alimento che mi ispira o che ho trovo in qualche negozio, o da un profumo, da un aroma, da un gusto... ma da un ricordo, quello di un libro che mi è piaciuto tantissimo.
Non mi torna a mente perchè, pedalando verso l'ufficio, i pensieri siano volati a questo libro, ma sta di fatto che il racconto ed i personaggi non mi hanno dato tregua per tutta la giornata: dovevo raccontarli... nel piatto ;)

Il libro in questione è Flatlandiascritto nel 1884 da Edwin A.Abbott. Un racconto fantastico, bellissimo, che partendo dalla descrizione di un mondo impossibile, assurdo, a 2 dimensioni, popolato da esseri piani (triangoli, quadrati, pentagoni, ...), arriva a mostrarci la nostra incapacità ad accettare un punto di vista differente dal nostro.


Nel libro, il personaggio narrante, un Quadrato, dopo aver inutilmente cercato di spiegare agli abitanti di LineLandia (un mondo lineare ad 1 sola dimensione) l'esistenza della Seconda Dimensione, scopre che c'è un mondo completamente diverso dal suo, il mondo di SpaceLandia, un mondo con una Terza dimensione.

Nel libro il protagonista cercherà inutilmente di far conoscere l'esistenza di mondi superiori ai suoi concittadini, e non avrà più fortuna cercando di far immaginare la visione di un mondo a 4 o 5 dimensioni alla Sfera.

Alla fine verrà preso per pazzo, eretico perfino ed imprigionato a vita. Un destino d'incomprensione che toccò anche ad Abbott.
Sarà solo con l'enuciazione della teoria della relatività che si parlerà di dimensioni superiori alla terza e che il libro di Abbott verrà riscoperto.

flat landia nel piatto

Nessuna ricetta, come dicevo. Infatti per questo piatto mi sono limitato a trasformare la classica zuppa di verdure in un piatto dove tutte le verdure sono tagliate a fettine o rondelle o filetti, proprio come i personaggi di FlatLandia.

Ed a spezzare, ad irrompere in questo mondo piatto, e bidimensionale, l'uovo in camicia, la Sfera.
Beh non è proprio una sfera, ma era il mio primo tentativo di uovo in camicia; mi son sentito tanto Julie Powell quando cercava di fare il suo in Julie & Julia: mi scappava da tutte le parti e non voleva saperne di chiudersi su se stesso.

Alla fine assomigliava più ad un fiore che ad una sfera, complice anche l'intenso colore donato dallo zafferano che ho pensato di sciogliere nell'acqua di cottura.

Ma la differenza tra i due mondi si nota lo stesso, o no ?!?!  ;)

venerdì 18 giugno 2010

Chiuso per ferie


Vi lascio, me ne vado, ma per poco. Chiudo tutto e vado a sollazzarmi un po' al sole ed a leggere. Non vedo l'ora sia domani per poter legare con queste anche la mia bici, in spiaggia :)

Ma soprattutto non vedo l'ora di godermi i giri in bici per il paese, la mattina prestissimo (ma proprio presto), quando tutti dormono, arrivando nei negozi quando stanno aprendo: il fornaio, il fruttivendolo, il giornalaio.

E poi per ultimo, il caffè in spiaggia, magari con la brioche, a leggere ancora qualche pagina prima di rientrare.

Finito anche il caffè, torno verso casa a svegliare, o aspettare che si svegli, il resto della truppa (altra pausa lettura, ovviamente).

Penso che questa sia la parte che più mi rilassa e mi fa sentire davvero "in ferie".

Non penso che avrò modo di collegarmi spesso in queste due settimane, quindi vorrei chiedere a quanti di voi volessero mandare qualche ricetta per la Cometa pasticciona, di farlo sul blog di Mara.

Vi lascio con un piattino che mi è davvero piaciuto, scoperto ieri sera al corso di cucina La pasta incontra la frutta, tenuto dal bravisimo e spumeggiante chef Mario Consagro nel negozio Il Gattolente, ospiti delle simpaticissime Kety e Lisa.

Lasagne all'uovo con ananas, pancetta croccante e sentore di curry

Mi era piaciuto davvero tanto l'accostamento, ma... ero rimasto con la voglia di una variante. L'ho ripreparata stasera, con le lasagne tirate al corso ieri sera, ma come spesso capita il giorno prima di una partenza, c'è roba dappertutto, anche in cucina.

Così, appena finito di impiattare, mi volto e non solo mi rendo conto di non aver preparato la tavola, ma pure che è talmente stracolma di cose da non essere preparabile.

Appoggio allora il piatto in terrazzo, accanto al timo limone (che è caduto nel piatto) ed altre pianticelle e... la foto è venuta da sola :)

Ecco quindi le Lasagne all'uovo con ananas e pancetta croccante.

Se vi sembrano gialle è perchè, seguendo i consigli di Mario, ho voluto usare una spezia che rendesse il piatto più... mio: e siccome è da ieri sera che ci penso, ho messo un po' di curry nell'acqua della pasta. Un tocco leggero, che lasci più una traccia nell'aroma e nel colore che non nel gusto.

La prossima volta non mi dispiacerebbe provare a cambiare la carne, ed usare uno speck o della carne salada, profumando il piatto, anzi la carne, non con il curry ma con dello zenzero fresco.

Beh ora vi lascio, a presto.

sabato 12 giugno 2010

Cuochi si nasce o si diventa ???

mani_in_pasta

Nel film Ratatouille, lo chef Remì diceva "tutti possono cucinare", ma io fin da piccolo ho sempre pensato di avere nel sangue "la passione per la cucina".

Ero orgogliosissimo, anche se forse non l'ho mai confessato nemmeno a lui, quando vedevo mio padre preparare i pranzi per le occasioni speciali.
E sapendo che come lui anche suo nonno era un abile cuoco, nei miei pensieri di bambino, sono sempre stato convinto che la cucina fosse nel nostro DNA.

Crescendo cresceva la voglia di provare, e anche se mia madre cercava in tutti i modi di tenermi lontano dalla cucina ("combini un disastro" mi diceva sembre), alla fine l'ho avuta vinta io :)

Ed oggi, mentre guardavo il mio piccolo al suo primo corso di cucina preparare la pasta ripiena... bhe... mi sentivo proprio un papà orgoglioso.

mani_in_pasta

Che devo dire: c'è chi fa il tifo per il figlio alla partita di pallone, io lo faccio per il mio piccolo col mattarello in mano ;)

Non vi dico poi che gioia quando, ignorando i consigli dell'insegnante, ha deciso di fare di testa sua, finendo per inventarsi dei bellissimi fagottini ripieni (che non aveva mai visto prima): "tutto suo padre !!!" ho pensato subito, "ha la cucina nel sangue" .

Wowww... che emozione :D


Ospite di questo corso il neo Ristorante da Giovanni, aperto dal Pastificio Rana in un centro commerciale di Vicenza; il titolo dell'evento era tutto un programma Mani in pasta.

Venivano offerti, oltre al minicorso sulla preparazione della pasta fresca, con tanto di grembiulino, toque ed attrezzature varie, un attestato finale ed un'evento nell'evento.

Oggi infatti era prevista la presenza, come ospite d'onore, del signor Giovanni Rana in persona. Era impossibile mancare !!!

mani_in_pasta

E così eccoci qua, anzi ecco il mio piccolo chef, che dopo aver affrontato la dura prova, si gode il suo bel diploma con il signor Giovanni (si vede l'autografo sulla toque ???).

Ovviamente il papà, oltre a scattare le foto e fare il tifo, non ha perso l'occasione per avvicinare il signor Rana, proponendogli (sfacciatamente ma spinto da nobili motivi) di partecipare con una sponsorizzazione al progetto che con Mara del blog Pan di Panna abbiamo lanciato sui nostri blog: La cometa pasticciona.

Avere un simile partner sarebbe davvero un bel colpo, voi che ne dite ???
Mah... staremo a vedere; intanto ci abbiamo provato e ci riproveremo ;)

Visto che stiamo parlando della Cometa Pasticciona, ne approfitto sia per ringraziare quanti stanno contribuendo con ricette e con il passaparola, sia per invitarvi a seguirci: a breve ci sarà una novità... ma siccome è una sorpresa, non vi dico altro per ora.

sabato 5 giugno 2010

La mia prima costata

Oggi niente ricette, solo chiacchiere...

Mi va di raccontare di ieri, una giornata bellissima, memorabile: il giorno della mia prima costata.

la costata_1

E' iniziata bene fin dal risveglio, con un sole caldo e luminoso, di quelli che ti mettono subito di buon umore. La cucina sembrava fosse stata tinta con arancio, giallo e rosso e tutto sembrava emanare un calore proprio.

Ho provato perfino a scattare qualche foto, ma quando ho capito che non mi riusciva di mettere su "pellicola" (o meglio su chip) quello che sentivo, ho lasciato perdere e mi son preso un libro, una tazza di te, e mi son goduto l'atmosfera.

Nel libro, neanche a dirlo era ancora Calore, di Bill Buford (ne parlo spesso, ma mi serve del tempo per finire un libro, portate pazienza :) il protagonista, un giornalista che abbandona la carriera per imparare a "cucinare", racconta del suo desiderio, diventato quasi un'ossessione, di imparare la cucina italiana.

E per una serie di combinazioni, decide di ripercorrere le strade del suo maestro, Mario Batali, un'affermato chef italo americano, cercando e riuscendo a farsi prendere come apprendista in una macelleria italiana.

Ma non una macelleria qualunque: LA MACELLERIA. Parlo di quel piccolo paradiso della carne, arroccato sulle colline del Chianti, a Panzano tra Firenze e Siena.
Il proprietario, Dario Cecchini, è un uomo diventato un mito, con la sua creatività, la sua estrosità, fino ad essere conosciuto in tutto il mondo (oltre che in Italia).

la costata_0

Sono stato subito catturato dal racconto e dal personaggio, dal suo amore per la tradizione, per la toscanità, per la carne, dagli stessi tratti con cui Buford lo ritrae.

La sua stessa bottega (come lui ama definirla) è fuori dal nostro ordinario concetto di macelleria: non vi si trovano tutte le carni, e comunque non solo carni crude, ma anche sughi, mostarde, carne cotta.
E la domenica... la domenica, giorno di mercato in paese, diventa affollatissimo punto di ritrovo per assaggiare carne, vino e poi... musica, lirica o perfino i versi di Dante declamati dallo stesso Dario.

Un personaggio unico, carismatico di cui non avevo mai sentito parlare ma che... mi sembrava di aver già incontrato... ed infatti appena a casa corro ad aprire il libro di Jamie Oliver, Jamie's Italy, ed ecco che sfogliando le pagine ritrovo Dario, questa volta in foto, proprio come lo avevo immaginato.

Più leggevo e più cresceva, chissà perchè, il desiderio di fare qualcosa, anzi di preparare qualcosa.... carne, carne, carne....

Ad un certo punto, un po' catturato dal racconto, un po' dal personaggio, un po' da questa smania di fare... vado dal mio macellaio, e qui succede un altro fatto inconsueto.

Mauro è impegnato quindi mi serve la moglie: ordino le solite cose per la grigliatina, ma poi mi viene in mente la costata. Le chiedo delle informazioni sul taglio, i prezzi, la carne ed accenno a quello che ho letto, a questo personaggio....

Appena Mauro, il macellaio, sente pronunciare il nome di Dario Cecchini, molla il cliente che stà servendo (cosa che non fa mai) e comincia a parlare con me, a raccontarmi di quando l'ha conosciuto, della sua capacità di trasformare quello che può sembrare comune in qualcosa di speciale (la conoscete la storia del Tonno del Chianti ??), della sua incredibile forza vitale.

Cominciamo parlando di carne e finiamo per analizzare quanto diverso sia il modo di lavorare e vivere, fra Toscana e Veneto.

Sempre più eccitato per tutte queste coincidenze, alla fine decido di prenderla: la mia prima costata.

Non starò a raccontarvi di come l'ho cucinata, non sono certo all'altezza di questo meraviglioso taglio per spiegarlo.

Ma vorrei almeno lasciare una traccia della gioia di verderla li pronta sul piatto, dell'attenzione nel preparle il letto di braci che l'accolga, del di cuocerla velocemente (al sangue ovviamente) ma con cautela, al meglio delle mie possibilità, quasi fosse un oggetto prezioso....

E che soddisfazione poi mangiarla.... ah... la morbidezza della carne, la consistenza dei tessuti, l'equilibrata sugosità... fantastico, una poesia.

la costata_2

Ecco quello che per me, come dicevo nel post precedente, significa l'amore per il fare: non è tanto il cucinare, o il mangiare, o cercare i giusti alimenti, o prepararli... è tutto, tutto questo insieme ed in più quella scintilla particolare che in un certo giorno fa desiderare di preprare proprio quello, per quelle persone ed in quel modo !!!

Ecco perchè mi piace cucinare, e forse perchè, da giusto un anno, ho aperto questo blog.

Con questo post partecipo (tra una torta e l'altra) di Genny, del blog Al cibo commestibile, dal titolo FUOCO ALLE GRIGLIE.
Vi consiglio di affrettarvi a partecipare, scade il 24 luglio.


E se proprio vi piacciono i contest, ne approfitto per ricordarvi della bellissima iniziativa a cui collaboro con Mara, del blog Pan di Panna, per una raccolta benefica a favore dell'Associazione Cometa A.S.M.M.E. :

Se vi fa piacere, partecipate e/o spargete la voce: il vostro aiuto è fondamentale.

giovedì 1 aprile 2010

Fuori servizio !!!

Per quanti si sono chiesti se la mia assenza sia dovuta ad un esperimento culinario finito male, state tranquilli: sono ancora vivo e vegeto.

Purtroppo ho avuto la malsana idea di cambiare gestore internet. Non fatelo mai, per lo meno non senza esservi prima procurati un'accesso alternativo.

E non pensate di essere al sicuro, avendo firmato un contratto: stranamente, nessun operatore si ritiene in dovere di onerarlo. Forti dei loro studi legali, e del fatto che la class action in Italia, grazie ai nostri governanti, non decolla, non si preoccupano affatto di rispettare quanto concordato, anzi.

Preparatevi ad essere beffati dall'anonimato dei loro call center, che vi rimbalzano da un operatore ad un altro, ognuno con un'idea diversa di come andrebbe risolto il vostro problema: E' colpa del precedente gestore oppure E' colpa del nuovo gestore oppure succede sempre così, non glielo avevano detto oppure vede caro signore, è il garante che... (il garante mio o vostro ????).

Per farvela breve, quello che falsamente ed in malafede per i commerciali, sarebbe stato una interruzione di al massimo qualche ora (la mia richiesta era stata esplicita), si sta rilevando un disservizio di oltre 20 giorni, e non accenna ad avere ancora fine. E non è certo che una frase fatta quella con cui si congederanno: se ci sono problemi non esiti a chiamarmi, perchè state certi che reperirli sarà impossibile !!!!!!

Sperando di tornare presto a scrivere ed a leggere i vostri fantastici articoli, ne approfitto per augurarvi buona Pasqua.

Alberto

venerdì 14 agosto 2009

Evviva il pesce

Scusate il post, tutt'altro che .... food(olo), senza ricette o consigli, ma avevo voglia di scriverlo, di liberare questo peso.

Da qualche mese ho finalmente scoperto il pesce: che saà mai, direte voi, ma per me è una conquista. Da buon "terricolo", figlio di terricoli, non ho mai avuto un buon rapporto nè con l'acqua nè con i suoi "abitanti".
Non ho mai amato particolarmente il pesce, quindi, ed ovviamente non ho mai saputo o voluto cucinarlo.

Viste le premesse, è chiaro che le poche volte che ho provato a cucinarlo, è sempre stato un disastro; e questo non faceva che confermare la mia avversione, come in un circolo vizioso.

Ma quest'estate ho deciso di cambiare, complice l'entusiasmo con cui il caro Vincenzo cerca di spiegarmi le delizie del pesce, condendo il tutto con saggi consigli su come sceglierlo e con aneddoti e proverbi della sua bellissima terra, la splendida Sicilia.

I primi esperimenti sono stati ovviamente disastrosi, ma stavolta non ho ceduto e... sono stato ripagato.
E la cosa più bella, per me, non è solo che riesco a scegliere, preparare e cucinare il pesce, ma che (forse proprio perchè ho fatto tutto questo) me lo gusto con gran piacere.

Anzi per certi versi mi da più fiducia della carne: come diceva la mamma di Vicenzo, io ed il pesce, prima dobbiamo piacerci, e poi lo prendo, perche se lo guardi nel modo giusto, il pesce sa... parlarti di se, specie se sono freschi e se sono stati trattati bene, o anche quanto poco freschi sono: ieri ho accettato di cuocere dei calamari, anche se sapevo che non erano freschissimi, ma comunque abbastanza freschi.
Mentre un pezzo o una fettina di carne, possono dire davvero poco, specie se il macellaio ci sa fare.

Quindi un grazie speciale a Vincenzo, a cui dedico questi piatti preparati ieri sera: calamari ripieni alla ligure ed alici gratinate al forno.



(scusate le pessime foto, ma non ho ancora approntato un set per le foto in notturna)



E poi grazie al pesce ho riscoperto anche il buon vino, che avevo da tempo abbandonato. Ovviamente, bevuto sempre con moderazione. Ieri serra, Tai Rosso dei Berici.





Unico problema, e qui concludo, mia moglie detesta il pesce, detesta l'odore che faccio quando lo cucino, e quel sentore che permea per qualche giorno (per quanto aceto usi per lavare stoviglie e piani). Forse dovrei provare a farglielo cucinare ;)